La vita, impegno di tutti
«Avrà i tuoi occhi, il tuo sorriso…». Con questo slogan i centri aiuto alla vita portano avanti il loro impegno a sostenere la vita nascente.
«Avrà i tuoi occhi, il tuo sorriso…». Con questo slogan i centri aiuto alla vita (www.mpv.it) che costellano la nostra penisola portano avanti il loro impegno a sostenere la vita nascente. Nel celebrare la Giornata per la vita, anche quest’anno le tante realtà che hanno a cuore questo valore hanno fatto il punto sulla situazione italiana e le prospettive per il prossimo futuro.
Non è mancata la parola di Benedetto XVI. Il 26 febbraio, rivolgendosi all’Accademia per la vita, egli ha ribadito il pensiero della Chiesa sul grave tema dell’aborto con una consistente parte del discorso dedicata alle conseguenze di questo gesto. Il papa ha sottolineato come sia innata nell’essere umano la vocazione al bene che, se disattesa, può frequentemente far emergere disagi psichici anche gravi, come ad esempio la sindrome post‑abortiva. Una ferita spesso causata dal fatto che le donne sono lasciate sole a decidere.
Nell’intervento del papa non si coglie tanto una denuncia, quanto uno sguardo di con-passione, di tenerezza per chi può aver fatto questa esperienza. «L’aborto non risolve nulla – ha affermato – ma rovina spesso la vita familiare (…): la società tutta si ponga a difesa del diritto alla vita del concepito e del vero bene della donna» e aiuti «le donne che, avendo purtroppo già fatto ricorso all’aborto, ne stanno ora sperimentando tutto il dramma morale ed esistenziale».Parlando come si può fare in famiglia, egli stesso ha letto un pensiero del suo predecessore, Giovanni Paolo II, il papa della famiglia: «Non abbandonate la speranza. Comprendete piuttosto quanto si è verificato; il Padre di ogni misericordia vi aspetta e a lui potete affidare il vostro bambino». Papa Wojtyla, presto beato, aveva voluto rassicurare che, se aborto fosse stato, nell’affidamento al Dio della misericordia, il bambino tornerà ad essere vivo, oltre che in cielo, anche nella memoria di chi lo ha concepito. È un profondo sguardo d’amore dal quale non potrà che scaturire una luce nuova anche per chi – legislatori ed istituzioni – deve tutelare la vita in tutte le sue fasi, quale valore primordiale e irriducibile.