La vita di Chiara Lubich raccontata da Igino Giordani

«Questo è il mio capolavoro. Pubblicatelo solo dopo la mia morte». Così Giordani disse a Giulia (Eli) Folonari quando le consegnò il dattiloscritto intitolato Storia di Light. È la storia della fondatrice del Movimento dei Focolari dagli albori alla fine degli anni Settanta. Una esclusiva di Nuova Umanità

«Questo è il mio capolavoro. Pubblicatelo solo dopo la mia morte». Così Giordani sentenziò a Giulia (Eli) Folonari quando consegnò il dattiloscritto intitolato Storia di Light. È la storia di Chiara Lubich dagli albori alla fine degli anni Settanta. Il fatto che l’autore stesso lo indici come capolavoro ci interroga. Giordani scrisse 100 libri, alcuni più volte ripubblicati e tradotti, eppure designa come suo capolavoro uno che non ha mai visto la luce.

Viene pubblicato in questi giorni, a puntate, nella rivista Nuova Umanità, dopo 35 anni dalla morte del suo autore. Giordani scrive la storia di Chiara da esperto agiografo. Ciò significa che non dobbiamo aspettarci un libro frutto dello svenevolo atteggiamento devozionale dell’autore verso la fondatrice del Movimento dei Focolari. Giordani scrisse libri sulle vite di tanti santi e di alcuni pontefici. Era un agiografo ricercato: a molte richieste dovette rispondere negativamente, perché fra i suoi impegni politici e giornalistici non sempre trovava spazio per dedicarsi ai santi del passato.

Un piccolo particolare: scrive Storia di Light mentre Chiara era ancora in vita! Per questo camuffa il titolo. Sono gli ultimi anni di vita di Giordani: è probabile che abbia avvertito il supremo dovere di rendere testimonianza di chi fosse realmente Chiara Lubich. Per tanti anni, infatti, alcune giustificate ragioni di prudenza inducevano a sottacere il profilo e il ruolo di Chiara nella Chiesa e per l’umanità. Di queste premure Giordani teneva conto come tanti, ma al tempo stesso vergava le pagine più belle uscite dalla sua feconda penna: la storia di Chiara, nella quale egli entra in profondità, narrandone la storia, della grandezza spirituale di Chiara e del carisma dei Focolari.

Scorrendo le pagine che potrete leggere su Nuova Umanità si prova un senso di vertigine: quello che prende chiunque legga un libro scritto da una grande figura spirituale su un’altra ancora più grande. Mi viene in mente un esempio evidente: il Beato Raimondo da Capua che scrive la storia di Santa Caterina di Siena. Se a qualcuno dovesse sembrare azzardato, tale paragone, pazienza: non lo è per Igino Giordani. Quando scrisse il libro su Caterina da Siena, disse che dopo Maria, finora, ella era stata la donna più grande che l’umanità abbia mai avuto. Non poteva saperlo: ma quel finora era più che giustificato, considerando che negli anni successivi corresse tale valutazione affidando a Chiara questo primato.

Appuntamento su Nuova Umanità per la prima puntata di Storia di Light, dunque.

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