La vita di Cechov

La vita di Cechov è un viaggio nella letteratura russa, nella vita di uno dei più importanti scrittori dell’Ottocento, e al tempo stesso la testimonianza dell’incontro tra due anime, così stranamente, inspiegabilmente vicine. Di Irène Némirovsky per Castelvecchi 
Irène Némirovsky

Nel mondo angusto e nuvoloso della sua giovinezza, dominata da un padre autoritario, il piccolo Anton Cechov seppe trovare le sue briciole di felicità «come una pianta che attiri a sé dal terreno più ingrato il nutrimento che le consente di sopravvivere». Nelle sue opere egli ricordò quegli anni come il tempo perduto dell’innocenza, come il momento in cui il sublime e il misero furono capaci di andare assieme. 

Per la Némirovsky, la famosa scrittrice deportata ad Auschwitz, l’autore di Zio Vania, spentosi un anno prima della sua nascita, è stato un riferimento costante, una sorta di padre intellettuale a cui ha dedicato questa straordinaria biografia romanzata. La vita di Cechov è un viaggio nella letteratura russa, nella vita di uno dei più importanti scrittori dell’Ottocento, e al tempo stesso la testimonianza dell’incontro tra due anime, così stranamente, inspiegabilmente vicine.

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