La violenza non ha colore

In questo nostro mondo contraddittorio vediamo, quasi ogni giorno, stadi, case private, strade, scuole, mercati, da luoghi di convivenza farsi teatri di violenza. Complici i media, scene di inaudita ferocia, irrompere nelle nostre case e bombardare le nostre menti e i nostri cuori. Corriamo il rischio di assuefazione, o di una sorta di auto-anestetizzazione, indotta anche dall’istinto di sopravvivenza. E la tv continua ad offrirci altra violenza privata e pubblica, quasi che lo spettacolo del dolore gridato e sbandierato fosse ciò che interessa di più lo spettatore. Perché questo uso così spesso strumentale di certe immagini? È proprio necessario condire di violenza servizi giornalistici, discorsi politici o, meglio, partitici? Quando si sa fin troppo bene quali conseguenze queste immagini possono avere sul pubblico con la loro provocazione di rabbia, di voglia di vendetta, ma anche di emulazione. Saturi di tutto ciò, sentiamo il bisogno profondo di una comunicazione che, veicolando valori positivi, porti alla costruzione di una società e di una comunità internazionale che si muovano verso una crescita in umanità, e non viceversa. Anche un fatto in sé negativo – se offerto con garbo e rispetto – può contenere un insegnamento positivo, un invito a superare la sofferenza e l’offesa inferta alla dignità dell’uomo. La violenza infatti non ha colore, da chiunque provenga, indipendentemente dalla sua vera o presunta legittimazione. Essa è un male che necessita di terapie giuste per essere arginata e vinta. Mentre la rassegnazione è sua compagna di viaggio, la reazione pacifica, il combattere il male con il bene può essere un antidoto efficace. La pace non si costruisce solo con discorsi amabili, ma scendendo nel cuore delle contraddizioni, del conflitto, non per esasperarlo, ma per redimere, recuperare la capacità che c’è in ognuno di noi di porre in essere relazioni interpersonali e congiunturali positive, creative, amicali e, perché no, fraterne. Scriveva Giovanni Paolo II che la violenza è male, la violenza come soluzione ai problemi è inaccettabile, la violenza è indegna dell’uomo. La violenza è una menzogna perché è contraria alla verità della nostra fede, alla verità della nostra umanità. La violenza distrugge ciò che sostiene di difendere: la dignità, la vita, la libertà (Discorso in Irlanda, 29-9-1979).

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