La verità dopo 38 anni

Il 30 gennaio del 1972 l'esercito britannico aprì il fuoco sui manifestanti cattolici a Derry, in Irlanda del Nord, uccidendone 13. Il rapporto della Commissione di inchiesta diretta da Lord Saville ha fatto luce sul tragico evento.
bloody sunday

La tragedia della cosiddetta Bloody Sunday (domenica di sangue) ha avuto un impatto profondo non solo sulle famiglie delle vittime, ma anche sull’Irlanda intera. Ha portato infatti a reazioni violente, ferite e sospetti, e probabilmente anche nuove reclute per l’Ira.

 

Il rapporto finale dell’inchiesta di Saville è uno sviluppo importante. Il quotidiano The Irish Times ha affermato in un suo editoriale che «invece di generare ulteriori attriti, questo rapporto dovrebbe chiudere un capitolo terribile della storia di Derry e rassicurare le famiglie che alla fine la verità trionfa».

 

I toni forti e univoci con cui il Saville Report conferma l’innocenza delle vittime – sia morti che feriti – degli spari dell’esercito britannico a Derry senz’altro aiuta a portare verità e giustizia. Se è vero che non ci sarà mai vera pace senza perdono, e nessun perdono senza verità e giustizia, il rapporto di ieri è un importante passo avanti verso una pace duratura.

Mons. Hegarty, vescovo cattolico di Derry, ha fatto notare la dignità con cui le vittime della Bloody Sunday hanno reagito al rapporto: «Mi ha molto colpito il loro sollievo palpabile per la fine di questa lunga attesa. Due parole si ripetevano spesso: innocenza e giustizia». Uno dei familiari delle vittime ha affermato che, sebbene avesse seppellito il proprio congiunto 38 anni fa, solo ora aveva trovato la pace. Il vescovo anglicano Ken Good ha espresso la speranza che «in questi giorni cruciali ci ascoltiamo l’un l’altro, e preghiamo perché sia data la dovuta attenzione ai risultati dell’inchiesta». Un altro passo avanti nel processo di pace che sta prendendo piede in Irlanda del Nord.

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