La valle della luce
Tra le valli trentine quella di Primiero o del Cismòn ha un legame speciale con la storia del Movimento dei Focolari, poi vedremo perché. Intanto godiamoci gli splendidi panorami offerti da questa verde conca attraversata dal fiume Cismòn e dai vari suoi affluenti, tra cui i torrenti Canali e Noana; conca tutta circondata da imponenti gruppi montuosi: a nord-est le famose Pale di San Martino, a nord-ovest il Lagorai e a sud le Vette Feltrine.
Zone prative si alternano a pascoli, a secolari foreste, a bianche pareti di roccia dolomitica, a dirupi di porfido scuro: meraviglie naturalistiche cui si aggiungono i pregi storici e artistici degli antichi borghi disseminati nella valle, con scelte di itinerari per tutti i gusti dei turisti che qui affluiscono durante l’anno.
Già abitata in tempi remoti da cacciatori del Neolitico, in periodo storico Primiero fu dipendenza del vescovo di Feltre fino al 1349; ma in seguito alle conquiste degli Asburgo entrò a far parte dei domini austriaci, dai quali si staccò solo alla conclusione della Prima guerra mondiale. Il suo periodo d’oro fu attorno alla metà dal Quattrocento: grazie, infatti, alle sue miniere di pirite, rame, ferro e galena argentifera, la valle diventò uno dei più importanti distretti minerari del Tirolo, godendo di un notevole sviluppo economico e demografico. La definitiva chiusura delle miniere, nel 1875, determinò un periodo di massicce emigrazioni.
Ma il successivo arrivo dei primi escursionisti, in gran parte britannici, dava il via, con la costruzione di alberghi a Fiera e a San Martino di Castrozza, alla nuova vocazione turistica del sito, senza però che venissero meno le attività di sempre dei valligiani: agricoltura, allevamento e industria del legno.
Tonadico
Situato ai piedi delle rovine di Castel di Pietra, l’antico maniero già residenza dei Welsperg, feudatari per conto degli Asburgo, Tonadico è il più antico borgo della valle. Lo sovrasta un colle su cui fu eretta quasi mille anni or sono una chiesetta dall’alto campanile a bulbo dedicata ai santi Vittore e Corona, patroni della diocesi di Feltre: un legionario romano e una giovanetta martirizzati in Siria con efferate torture nel 171, regnante Marco Aurelio.
I restauri alla decorazione interna avviati nel 1994 hanno rivelato quattro strati di dipinti, ciascuno di epoca diversa. Il più antico, della prima metà del Duecento, presenta dodici episodi della vita di Cristo e una battaglia tra cavalieri armati: un episodio biblico, attualizzato nelle forme e nell’abbigliamento? Un fatto d’arme storico non identificabile? Un riferimento alle crociate? Nell’abside rimangono brani di affreschi cinquecenteschi relativi ai due martiri, mentre nella controfacciata sono raffigurate, insieme ad altri episodi evangelici, allegorie dell’Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Percorrendo le viuzze di questo borgo-pinacoteca si possono ammirare, datati tra il XVI e il XX secolo, dipinti a carattere religioso di fresca arte popolare. Notevole è anche il palazzo Scopoli, anch’esso costruito intorno all’anno Mille, che da fondaco divenne, nel corso dei secoli, palazzo di giustizia, residenza del vicario del vescovo, e ai nostri giorni sede municipale.
Fiera di Primiero
L’altra borgata che qui ci interessa è Fiera di Primiero, così chiamata perché vi si svolgevano periodici mercati. Le sue origini risalgono al 1400, quando sviluppandosi nella zona l’industria mineraria divenne il centro amministrativo e commerciale della valle. Ne è testimonianza, sul colle che domina l’abitato, il gotico Palazzo delle Miniere, l’antica sede del sovrintendente alle miniere di nomina imperiale. Ha accanto la maestosa Pieve consacrata all’Assunta nel 1493 e la chiesetta di San Martino, gioiello romanico dell’XI secolo.
Fiera di Primiero, è anche il paese natale dell’ingegnere Luigi Negrelli (1799-1858), che progettò il canale di Suez e molte ferrovie sia in Svizzera che nel Regno Lombardo-Veneto. Dal 1° gennaio 2016, questo comune – uno degli otto della valle – si è fuso con quelli di Tonadico, Siror e Transacqua, dando origine al nuovo comune di Primiero San Martino di Castrozza.
Mariapoli
Dopo questi cenni, ritorno al proposito iniziale. L’intera valle, dicevo, è legata al Movimento dei Focolari e alla sua fondatrice, Chiara Lubich, in quanto a Tonadico, nell’estate del 1949, si svolse quella che viene considerata la prima Mariapoli, nome dato agli incontri estivi dei focolarini: allora un piccolo gruppo, e in seguito, ripetendosi quei convegni-vacanza a Fiera di Primiero per dieci anni, un numero sempre crescente di partecipanti, non solo da tutta Italia, ma anche da vari Paesi esteri, fino a registrare nell’ultima Mariapoli del 1959 ben 12 mila presenze, scaglionate nell’arco dei due mesi estivi.
Erano persone di ogni età, condizione sociale e vocazione, cui si aggiungevano occasionalmente grandi personalità del mondo ecclesiale e civile, come quando nel 1953 fu ospite Alcide De Gasperi.
Furono anni in cui la capacità ricettiva della valle, allora molto scarsa di alberghi, fu messa a dura prova: per accogliere i partecipanti venivano occupate abitazioni private, edifici scolastici, case contadine… dovunque fosse possibile una sistemazione ovviamente spartana.
I valligiani, dopo le sorprese iniziali e qualche perplessità davanti a questi turisti di diverso genere, che non si beavano solo delle bellezze paesaggistiche ma apparivano felici per qualcosa che attingevano dai loro raduni spirituali con testimonianze di Vangelo vissuto, impararono prima ad ammirarli e poi, molti di loro, a far proprio il loro modo di fare. Furono migliaia coloro che nella conca amena di Primiero scoprirono una luce più splendente del sole che la inondava, una luce che orientò la loro vita futura.
Ancora c’è a Primiero qualche anziano che ricorda quelle estati con nostalgia. Sì perché dopo il 1959 quei convegni estivi cessarono lì per moltiplicarsi altrove. Tonadico e Primiero avevano dato il via, erano state il collaudo. Ora la Mariapoli doveva portare il suo messaggio di grazia e di verità in tutto il mondo.