La valigia dei sogni

Scompare e riappare. L’ultima serie di tre puntate su La7 è andata in onda nel periodo di Natale. Ma c’è da starne certi. Presto ricomparirà e allora meglio tenersi pronti. È La valigia dei sogni, uno dei programmi cinematografici più interessanti degli attuali palinsesti tv, senza far rumore, già alla sua quarta edizione. A curarlo e a condurlo è Alberto Crespi, critico dell’Unità, ottima penna e grande divulgatore, affiancato all’ultimo giro anche da Massimiliano Rossi. L’idea di partenza sembra vecchia quanto la tv. Un approfondimento di quaranta minuti che anticipa la messa in onda di un film che ha fatto la storia del cinema italiano. Ci sono curiosità, interviste, schede. I protagonisti tornano a parlare e raccontano aneddoti. Soprattutto però Crespi ci conduce nei luoghi in cui sono state girate le pellicole. Spesso con puro spirito filologico, la telecamera viene piazzata esattamente nello stesso angolo e con il medesimo obiettivo del fotogramma originale. L’inquadratura televisiva è identica a quella cinematografica, ma lo scarto tra il prima e il dopo ci racconta la storia d’Italia. Come è cambiato il paesaggio, cosa è andato perduto del panorama urbano. Come nella via Gluck di Celentano lì dove c’era l’erba ora c’è una città. Si fanno anche scoperte interessanti. Angoli meno conosciuti dei nostri centri rivelano d’essere state location perfette per film che hanno fatto epoca. La valigia dei sogni ti mette la voglia di tornare nella Napoli di Rosi, quella della speculazione edilizia de Le mani sulla città, o nella Torino della Fiat che fece da scenografia ad Un colpo all’italiana. Ma ancor più il programma fa ciò che tanti fino ad adesso hanno tentato senza risultati apprezzabili. E cioè: metterti la voglia di vedere quel che segue. Le ricerche e le interviste stuzzicano la curiosità e ti spingono ad andare oltre, a guardare un capolavoro di trent’anni fa con l’impazienza di un film appena uscito nelle sale. Nel deserto della prima serata televisiva, La valigia dei sogni de La7 è una piccola isola dove tornare a sorseggiare acqua fresca. Gianni Bianco

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