La “U” di ullallà
C’era una volta una stanza grande grande. Era un’aula dove i bambini imparano a leggere e a scrivere quando frequentano la prima classe.
C’era una volta una stanza grande grande. Era un’aula dove i bambini imparano a leggere e a scrivere quando frequentano la prima classe. Alle pareti i maestri (o forse le maestre?) avevano appeso in bella vista grandi quadri con le vocali e le figure degli animali perché poi avrebbero insegnato:
O di orso;
A di ape;
U di upupa;
E di elefante;
I di istrice.
«Oh bella! – esclamò l’orso saltando giù sulle mattonelle rosse –. Ogni anno la stessa storia, sono un orso stufo!». «Già… mai che pensino a qualche altro insetto o un altro mammifero, sempre noi appesi qua a insegnare», ronzò A di ape.
«Mio cognato, per esempio – sospirò l’istrice – verrebbe volentieri a fare… la lettera vocale a scuola!».
«Oh! Se è per quello anche l’ornitorinco mi ha chiesto di curiosare un po’ cosa succede a fare l’animale dell’alfabeto, vuoi mettere come spalancherebbero la bocca i bambini se la maestra dicesse: “Scrivete la oooooo di ornitorinco!”». «Avanti in groppa! – ordinò l’elefante –. Andiamo a prenderci dei supplenti per l’alfabetiere!».
E tutti gli salirono in groppa e quando tornarono in aula l’orso appiccicò sul cartellone l’ornitorinco. L’ape chiamò l’alce maestoso che fece la sua bella figura, anche se faticò un poco a entrare nel rettangolo della A.
L’istrice incastrò per benino il cognato ippopotamo, non senza qualche difficoltà. L’elefante con un barrito ci incollò un elegantissimo ermellino, incontrato per caso, che sussurrò: «La scuola mi si addice, io sono un ermellino molto istruito!».
L’upupa fischiò e scovò un ullallà volontario, che si appollaiò pieno di buone intenzioni e con una gran voglia di scherzare, sul cartellone. «UUUU di ullallà», proclamò, il giorno dopo, un maestro un po’ sospettoso.
E tutti i bambini scoppiarono in una risata, con applauso. Anche i bambini stranieri capirono la cosa e si divertirono molto. E l’orso, l’elefante, l’ape, l’istrice e l’upupa andarono a farsi una vacanza dall’altra parte del mondo, una vacanza lunga tutto un anno scolastico.
Non so se torneranno… Mah?