La tv influenza il linguaggio?
«Perché si dice che la televisione influenza negativamente lo sviluppo del linguaggio nei bambini? Potrebbe approfondire questo aspetto?».
Lorena
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Già uno studio effettuato all’inizio degli anni Novanta aveva evidenziato gli effetti negativi che un’esposizione precoce e massiccia al piccolo schermo ha sullo sviluppo del linguaggio nel bambino. Quella ricerca aveva dimostrato che a sei anni, i bambini che erano stati per ore ogni giorno esposti alla televisione nei primi tre anni di vita avevano competenze linguistiche inferiori ai loro coetanei. La televisione, fu detto, zittisce i bambini che invece, fra zero e tre anni, cioè nel periodo critico in cui si formano le strutture portanti del linguaggio, hanno bisogno di fare esercizio attivo con persone reali, di vocalizzare in sincronia con i propri desideri, esperienze e stati emotivi.
Recentemente, un altro studio ha confermato quei risultati. Avvalendosi di un piccolo registratore applicato sugli abiti dei bambini, i ricercatori hanno seguito 329 piccoli dall’età di due mesi a quattro anni, registrando le loro produzioni verbali per periodi di 12-16 ore. È risultato che, durante i periodi di esposizione alla televisione, le vocalizzazioni tra bambini e adulti si riducono notevolmente. Ciò spiega il ritardo linguistico già registrato dagli studi precedenti, in quanto lo sviluppo del linguaggio è una componente essenziale per lo sviluppo del cervello nella prima infanzia. Questo è uno dei tanti motivi per cui si sconsiglia di far guardare la televisione fino ai tre anni per poi cercare di non superare i 30 minuti al giorno almeno fino ai sei anni di vita.