La tradizione dellinnovazione
È il titolo del programma dell’anno 2012-13 presentato martedì alla stampa dall’Accademia Nazionale Santa Cecilia in Roma. Annata impegnativa, per gli anniversari di Verdi, Wagner, Britten e Corelli. Si apre infatti il 13 ottobre con la Nona Sinfonia di Bruckner – autore ancora poco noto da noi – e i Quattro Pezzi Sacri dell’ultimo Verdi, che saranno incisi dalla Emi. Dirigerà Antonio Pappano che a giugno offrirà anche il verdiano Ballo in maschera in forma di concerto.
Wagner sarà presente con l’Oro del Reno, diretto a febbraio dal giovane russo Kirill Petrenko, uno dei giovani direttori – Andrea Battistoni, Pablo Heras-Casado, Sakari Okamo, Dudamel – che l’Accademia propone, innestando forze nuove sul ceppo dei grandi maestri come Maazel, Gergiev, Temirkanov, Bychkov e ovviamente Pappano.
Grande ritorno dei megaconcertisti: Martha Argerich, Lonquich, Radu Lupu, Zacharias, Uto Ughi e Barenboim, che eseguirà al pianoforte Beethoven. Inoltre, complessi da camera come l’Ensemble Contemporaneo del Parco della Musica, l’Orchestra Barocca di Venezia, il Quartetto di Cremona, l’Europa Galante, e orchestre come quella del Teatro Mariinskij.
Fra le chicche, la Passione secondo Matteo di Bach, diretta da Pappano per la prima volta, Teufel Amor, opera nuovissima di Jörg Widmann, Il flauto magico con l’Akademie für Alte Musik Berlin.
Programma di novità e di continuità dell’Accademia, ora Ente Autonomo.