La terza forza politica

Novità in vista per le prossime elezioni: i transfughi di Syriza, l’outsider Leventis, il possibile legame tra alcune forze di centro-sinistra. Nella massima incertezza
Sulla questione della Grecia

Il suo nome è “Unita Popolare” (Laiki Enothta – LAE). È il nuovo partito dei ribelli di Syriza, sotto la presidenza di Panayotis Lafazanis, ex ministro del governo di Tsipras. Il nuovo partito conta 25 deputati e aspira non solo ad entrare nel nuovo parlamento ma di diventare, come minimo, il terzo partito del Paese. Per il momento lo è, ed e per questo che ha già accolto il mandato dal presidente della Repubblica di tentare di formare un governo. Si sa che non è possibile, ma il simbolismo e importante. Il focus della campagna elettorale di Lafazanis sembra che sarà il tradimento della politica contro l’austerità che era stata promessa dal governo Tsipras agli elettori.

In vista delle imminenti elezioni, l’opposizione accusa altresì Tsipras di essere “scappato” per non aver potuto gestire le contraddizioni interne al partito. Lafazanis accusa il premier di tradimento e di aver ignorato il partito a vantaggio del governo. Non riconosce che Tsipras, nonostante I suoi errori frequenti e giravolte che hanno stancato i greci, nel contempo ha potuto internazionalizzare la non-sostenibilità del debito greco. Il Fmi, uno dei massimi creditori, è diventato partigiano della ristrutturazione del debito, considerato la base per il recupero dell’economia greca. Lafazanis on riconosce nemmeno che Tsipras sia riuscito a potuto europeizzare le limitazioni all’austerità, che è un problema non solo per la Grecia. Gli stati membri dell’Ue stanno capendo che l’unione deve riconsiderare certe sue regole e non dimenticare il “fattore umano”.

Ovviamente per le prossime elezioni si fanno previsioni, ma il voto ha sempre una parte di rischio. Il più realistico scenario sembra quello secondo cui il nuovo governo (probabilmente guidato ancora da Tsipras) avrà una maggiore base popolare ma non la stabilità di cui il Paese ha bisogno. Un’altra novità riguarda l’outsider Vassilis Leventis (Unione del Centro). Si tratta di un personaggio di età avanzata, una persona degna e moralmente integra, che si aspetta di raccogliere i delusi di tutti I partiti e così entrare in parlamento. Leventis, da molti anni parlava di riforme ma per questo ha patito di una sorta di “bullismo politico” da parte di tutti coloro che avevano creato il falso benessere del popolo. Va inoltre registrata la forte discussione fra Pasok, Dimar e il partito di Giorgos Papandreou (Kidiso) sulla possibilità della formazione di un terzo polo politico che rappresenterebbe il centro-sinistra. Nel frattempo Tsipras continua a perdere deputati e funzionari del partito. Una cosa sembra essere certa: queste elezioni saranno molto difficili, con possibili inattesi sviluppi e sorprese.

Rimane il fatto che gran parte della gente è stanca e più insicura che mai. La cosa più deludente è che la gente sente che i politici dimostrano mancanza di maturità politica e non si interessano al bene reale del Paese, perché gli interessi di partito prevalgono. La popolazione ha più volte lanciato il messaggio di voler vedere le forze politiche unite per affrontare effettivamente ed efficacemente la crisi e portare il Paese fuori dell’occhio del ciclone. Pare che nessuno l’abbia inteso.

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