La Terra dopo di noi

Recensione del libro di Telmo Pievani

In tempi di pandemia è utile la riflessione di Pievani su come cambierebbe il pianeta se la specie umana si estinguesse. Il libro, splendidamente illustrato, non si occupa di virus, ma di ambiente, dell’impatto irreversibile e micidiale delle nostre attività e del nostro stile di vita sull’ecosistema globale.

Con una domanda di fondo: perché l’uomo è tanto stupido da non capire la minaccia del cambiamento climatico provocato dalle sue attività, da quel «paradigma neoliberista classico, cieco verso il futuro, basato sul consumo e sulla crescita illimitata e fine a se stessa»?

Telmo Pievani - La Terra dopo di noiLa risposta è che «l’evoluzione per selezione naturale non ha modellato il nostro cervello con la funzione di affrontare problemi probabilistici, globali e multigenerazionali». Viviamo un «disadattamento cognitivo». Il processo globale è qualcosa di “impensabile” per noi, «non abbiamo le parole per dirlo. […] La crisi climatica è una crisi di immaginazione».

Nel libro, emerge con forza «il tema della responsabilità verso le generazioni future»: togliergli la speranza nel domani è «un crimine contro l’umanità». Serve «un’etica solidaristica rivolta al futuro», per salvare il pianeta invece di distruggerlo. I pericoli globali che ci minacciano (climatici e sanitari in primis) dovrebbero farci capire che come specie umana abbiamo un solo destino.

Dobbiamo diventare consapevoli della nostra fragilità e al contempo «della grande occasione che abbiamo avuto nell’evolverci su questo preziosissimo e improbabile pianeta».

Contrasto,
€ 22,90

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