La tavola periodica compie 150 anni
La terra, tutto ciò che ci è attorno, l’intero universo è fatto di atomi. I nostri corpi e l’esperienza che facciamo del mondo naturale con la sua straordinaria ricchezza di colori, odori e sapori, sono mediati da molecole composte da 92 elementi chimici (carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto, zolfo e pochi altri…), veri e propri “mattoni” della realtà.
La nostra comprensione della natura, con i suoi intricati e meravigliosi meccanismi, è radicata nella conoscenza della chimica e più fondamentalmente nel mondo degli elementi chimici. Una conoscenza che ha vissuto un cammino entusiasmante di grandi scoperte, di donne e uomini che hanno saputo guardare, amare e investigare la materia per carpirne i misteri.
Una delle pagine più affascinanti di questa storia è stata scritta 150 anni fa con la genesi e lo sviluppo della Tavola periodica degli elementi: un linguaggio comune per il mondo scientifico, uno strumento per comprendere l’universo, uno dei risultati più significativi della scienza. L’assemblea generale delle Nazioni Unite, insieme all’Unesco, ha dichiarato il 2019 anno internazionale della Tavola periodica degli elementi (IYPT 2019, www.iypt2019.org), a 150 anni dall’invenzione del sistema periodico degli elementi da parte del chimico russo Dmitri Mendeleev (1834–1907) nel 1869.
Un progetto affascinante e in continua evoluzione, visto che il numero degli elementi conosciuti continua a crescere. Gli ultimi 4, Nihonio (Nh), Moscovio (Mc), Tennessinio (Ts) e Oganessio (Og), inseriti nello scorso novembre 2016, sono andati a occupare le caselle 113, 115, 117 e 118 della settima riga dello schema.
L’anno internazionale della tavola periodica degli elementi sarà un’iniziativa a livello planetario, volta a sottolineare l’importanza della Tavola periodica in scienza, tecnologia e nello sviluppo sostenibile del nostro pianeta, con particolare riferimento alla ricerca di soluzioni alle sfide globali e urgenti in campi come energia, ambiente e salute.
Inoltre darà occasione per dimostrare la centralità degli elementi chimici nel collegare aspetti culturali, economici e politici della nostra società globale, inspirando giovani menti a intraprendere un lavoro professionale nell’ambito della ricerca scientifica.
Quest’anno dedicato alla Tavola periodica ci darà anche la possibilità di riflettere su due aspetti centrali della natura: la sua intellegibilità e la sua relazionalità. La natura, cioè, ci è accessibile attraverso il nostro intelletto (intellegibilità), per cui possiamo identificare e organizzare gli elementi in modo sistematico secondo il numero di protoni (localizzati nel nucleo) e di elettroni (nei loro orbitali). Allo stesso tempo la Tavola periodica ci mostra un aspetto relazionale della materia, non soltanto perché gli elementi sono composti di comuni costituenti (protoni, elettroni e neutroni), ma anche in quanto sono organizzati in modo periodico (orizzontalmente) a seconda del numero atomico (numero di protoni nei rispettivi nuclei) e verticalmente in gruppi a seconda del numero di elettroni sui loro orbitali più esterni (quindi reattività simile).
Gli elementi chimici costituiscono la tessitura della trama della realtà materiale che ci circonda e la Tavola periodica, in cui ogni elemento è incasellato, rappresenta un po’ come una “freccia”, un indicatore, puntato verso il mistero del reale. Ogni casella del sistema periodico, pur definendo con precisione le caratteristiche di ogni elemento con i suoi numeri atomici, raggi e potenziali di ionizzazione, allo stesso tempo ci rimanda, come un’icona bizantina, a un realtà più profonda di se stessa. Potremmo vedere la tavola periodica come una versione secolare di una straordinaria iconostasi orientale. Un modo di interfacciarci con la realtà, un complesso di finestre che ci permette di guardare agli elementi, ma anche un po’ attraverso di essi. Finestre, appunto, aperte sulla realtà.