La storia di Noi 4

È nelle sale l'ultimo lavoro di Francesco Bruni, regista di "Scialla", una commedia originale e profonda su una famiglia un po' sconqussata che cerca di ritrovarsi. E poi lo spiritoso "Non buttiamoci giù" di Pascal Chaumeil e "La luna su Torino" di Davide Ferrario
Noi 4 di Francesco Bruni

Si va da La luna su Torino di Davide Ferrario, già presentato al Festival di Roma 2013 – piccole storie di giovani insoddisfatti –, a The Imposter – documentario superpremiato su un ragazzo scomparso nel Texas nel 1994 e mai ritrovato –; da Il ricatto – un pianista ricattato da un ignoto –, ad Amici come noi di Enrico Lando, commediola in salsa pugliese sull’onda di Checco Zalone.

Non buttiamoci giù è una commedia spiritosa su quattro personaggi diversissimi che decidono di buttarsi da un grattacielo.Tutti scontenti della vita. Ma il quartetto (Pierce Brosnan, Toni Collette, Aaron Paul, Imogen Poots) decide però di soprassedere temporaneamente per darsi un’ultima possibilità. Ce la faranno? Ovvio che il finale non si dice. Tutt’altro che superficiale, come l’aura di commedia potrebbe far sembrare, bizzarro un poco e ben recitato, il film riesce anche a far pensare, gettando qua e là spruzzatine di ottimismo con la regia divertita di Pascal Chaumeil.

Noi 4. Non è la solita commedia all’italiana sulla famiglia, questa firmata da Francesco Bruni, il regista di Scialla. La famigliola in verità è sconquassata: lui (un magnifico Fabrizio Gifuni) è un padre artista perditempo e giovanilista che la moglie ha buttato fuori di casa (l’iperattiva Ksenia Rappoport nei panni di un ingegnere della nuova metro C, ovvio a Roma), rimanendo con i due figli, la giovane ribelle Emma (una brava Lucrezia Guidone) e il tredicenne Giacomo (una rivelazione, Francesco Bracci Testasecca). Fin qui, è la normalità attuale, cui però i due figli non si adattano: ed è questa la visuale originale e sincera del regista che indaga l’anormalità – diciamolo, una volta almeno – del rapporto fra i due adulti – «ci amiamo, ma non riusciamo a stare insieme» – e il bisogno di affetto e di unità familiare dei figli. In una Roma molto reale, confusionaria, con una madre iperansiosa e un padre distratto, i ragazzi soffrono per la mancanza di un vero affetto e crescono a fatica. Eppure basta una gita al lago per riunirli tutti e ricominciare, se gli adulti lo vogliono per davvero, decidendo di crescere… Per nulla male, anzi, da vedere. Francesco Bruni non è mai superficiale. (Guarda il trailer del film)

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