La storia del mio amico, dipendente dal gioco d’azzardo
Sono sacerdote. Un mio ex compagno di seminario che non ha proseguito gli studi per il sacerdozio è scivolato nellla patologia del "gioco" d’azzardo, diventandone vittima. Era un ragazzo brillante. La moglie lo ha lasciato per i debiti che procurava e anche la sua famiglia di origine non vuole più saperne di lui.
Le sue entrate non riescono a coprire gli interessi delle banche. Quando si è rifatto vivo, chiedendomi di aiutarlo, l’ho ascoltato a lungo, ma la sua preoccupazione era solo quella di pagare i debiti, non voleva altri consigli.
L’ho presentato a un amico medico e a un legale: il caso di dipendenza è risultato chiaro. Ho cercato allora un centro che lo potesse curare e anche il legale si è impegnato a seguire il caso gratis. Ora è in un istituto e sta recuperando bene. Un giorno, mentre pregavo per lui, mi rendevo conto che la carità per essere vera ha bisogno di cuore, mente e forze.
B.D. – Italia