La Siria e le false verità

Sono state usate armi chimiche oppure no? In fondo, quanto è successo davvero non sembra importare. A volte bastano fatti verosimili per giustificare attacchi e guerre. Un commento

Anche questa mattina le notizie internazionali, dopo la solita dose di oppio dei popoli calcistico (spero che i tifosi di calcio non me vorranno troppo), erano focalizzate sull’imminente attacco Usa alla Siria quale punizione per un ipotetico (e da più parti contestato) uso di armi chimiche, proibite dalle convenzioni internazionali. Ovvia la risposta russa, e da qui partono tutta una serie di commenti al vento, dove ognuno è esperto di qualche cosa, dove le alleanze tra Stati sembrano dover prevalere sui fatti oggettivi.

Ma la ricerca della Verità (e non le singole verità parziali) non interessa pressoché a nessuno. Così come a suo tempo si prese per buona l’accusa ai serbi per aver sparato colpi di mortaio sul mercato di Sarajevo (ci sono motivi di ritenere che l’esercito francese e quello russo avessero i tracciati radar che indicavano da dove effettivamente erano partiti i colpi), oppure quando il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite accettò le (false) prove della “pistola fumante” trovata in mano a Saddam Hussein, sebbene proprio in quei giorni fosse in corso una virulenta campagna di denigrazione contro la commissione indipendente (capitanata da un diplomatico svedese, se non ricordo male, e che mantenne la schiena dritta), che al contrario non aveva trovato nulla.

Anni dopo, con l’Iraq trasformato in un cumulo di rovine, povertà e desolazione ogni dove, delinquenza e terrorismo sovrani, morti e profughi a non finire, ecc., ci si accontentò di un candido ed ufficioso “Sorry, mi ero sbagliato”. E poi la Libia, ecc. ecc.

Quando è la Verità ad essere la prima vittima, e tutti accettiamo per buone soluzioni di compromesso che puzzano di falso come cadaveri marci, ma sono comode e funzionali al nostro comodo status quo, allora poi arrivano a valanga i cadaveri veri, i delinquenti che a galere aperte si appropriano del potere, morte, rovine, distruzioni, ed un carico di odio che viene tramandato alle generazioni future, affinché sappiano vendicarsi al momento opportuno.

Nascondere la verità serve anche a coprire la codardia di chi non vuole sporcarsi le mani ed assumersi le proprie responsabilità (vedi conferenza di Monaco AD 1938). Verità e democrazia devono andare insieme; la seconda senza la prima è una farsa, e la prima senza la seconda è destinata a riportarci ai tempi più bui della nostra storia recente.

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