La sinistra a un passo dal trionfo nelle presidenziali del Salvador

Salvador Sánchez Cerén, esponente del Farabundo Martì, il partito nato dai guerriglieri che si opposero al regime militare, ha ottenuto il 49 per cento di preferenze. Lotta alla criminalità organizzata, welfare e crescita economica sono stati i temi della campagna elettorale
Salvador Sanchez Caren in corsa per le presidenziali in El Salvador

I risultati, a due giorni delle elezioni presidenziali in El Salvador e con il 97 per cento delle urne aperte, rivelano la chiara tendenza a favore del candidato della sinistra, l’ex guerrigliero Salvador Sánchez Cerén. Si dovrà andare al secondo turno, perché i voti ottenuti da Cerén non superano la soglia del 50 per cento. L’affluenza alle urne è stata pacifica, lenta e a conti fatti scarsa. Solo il 60 per cento degli aventi diritto al voto è si è recato ai seggi, confermando i timori delle forze politiche sul disinteresse di una larga parte della popolazione.

Il Fmln (Farabundo Martí para la liberación nacional) di Salvador Sánchez Cerén, attualmente alla guida del Paese, aveva trionfato cinque anni fa per la prima volta dopo 20 anni di egemonia del partito Arena, sorto dalle basi del vecchio partito di estrema destra, responsabile di aver mantenuto il Paese sotto il giogo dei militari. I membri del Farabundo Martì avevano sfidato con la guerriglia e l'insurrezione armata il regime militare a partire dal 1980.

Dopo una guerra fratricida di 12 anni, nel 1992 si è giunti alla firma, nel castello di Chapultepec, in Messico, del trattato di pace e disarmo che ha trasformato il Farabundo Martí in partito. Da allora, comunque, il Paese non è riuscito a ricucire la profonda frattura sociale fra bande antagoniste che seminano il terrore in varie regioni, le famigerate maras, mentre in Parlamento si è giunti a una marcata polarizzazione delle forze politiche.

La distanza di 10 punti percentuali che ha ottenuto il Fmln, rispetto al partito dell'ex sindaco di San Salvador Norman Quijano lo situa a un passo della vittoria. Si rafforza così l’influenza del chavismo venezuelano, che da anni tesse alleanze strategiche con i partiti di sinistra della regione, sostenuti da flussi di capitali del petrolio. E il Farabundo Martì è uno degli alleati più fedeli nel cuore dell’America centrale al governo di Maduro.

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