La sfida dell’intercultura
Serve una mentalità di cambiamento per affrontare i cambiamenti sociali. Se n'è parlato a Rocca di Papa.
«Non si tratta di operare un cambiamento di mentalità, ma di acquisire una mentalità di cambiamento». Cambiamento che si manifesta non tanto in quello che dobbiamo fare, ma in ciò che dobbiamo essere. È questo, in sintesi, quanto è emerso nel corso di Cambia… menti, seminario organizzato dall’Amu e dal Movimento umanità nuova, nei giorni scorsi a Rocca di Papa (Roma).
Alla due giorni di formazione hanno partecipato docenti ed educatori provenienti dall’Italia, con rappresentanti di Perù, Uruguay e Brasile. Tanti i commenti dei partecipanti, che hanno definito il corso: una «Grande opportunità di esperienza professionale ed umana». Apprezzati anche gli approfondimenti e i momenti di riflessione. «Quante idee di lavoro nascono – ha detto qualcuno – per i miei bambini, grazie alle vostre indicazioni». «Non è facile autovalutarsi – ha aggiunto un altro professionista – ma spesso serve per mettersi in gioco, per rigenerarsi, per crescere sempre più, per poter offrire ai nostri studenti un cammino migliore, nella condivisione e nell’amore verso l’altro». «È sempre una sfida, ma in questo non mi sento sola, soprattutto dopo questi due giorni».
Ha aperto i lavori l’attrice Francesca Tommasoni con la lettura scenica delle lettere di don Milani, che si sono dimostrate più che mai attuali e coinvolgenti. La prima giornata è stata dedicata all’intercultura, sfida sempre più presente nelle scuole italiane di ogni grado. La proiezione del film Io la mia famiglia rom e Woody Allen ha suscitato un vivo dialogo con la regista, la ventenne rom Laura Halilovic.
Il secondo giorno si è affrontato fra l’altro il tema dell’educazione allo sviluppo e della cultura del dare, con un approfondimento di temi come consumo critico e sviluppo sostenibile. Si sono alternati più di quindici relatori, provenienti da diverse realtà: l’associazione Arcobaleno di Milano e il centro La Pira di Firenze, da anni impegnati nell’accoglienza e nell’integrazione degli studenti di altre culture; il Movimento ragazzi per l’unità, promotore del progetto Schoolmates–Compagni di banco. Insegnanti di diverse scuole italiane hanno offerto spunti ed esperienze didattiche, vissute coinvolgendo le famiglie, il quartiere, la società civile e gli enti pubblici.
Le due giornate hanno segnato l’inizio di un percorso che proseguirà con la condivisione di idee e proposte formative da parte degli insegnanti, per arrivare preparati al Campus di cittadinanza attiva riservato ai ragazzi, che si svolgerà in primavera nella cittadella internazionale di Loppiano (in provincia di Firenze).