La sfida del White Forum

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Immagina che cosa accadrebbe se tutti i giovani delle Filippine andassero a votare per le elezioni nazionali del 10 maggio 2004. Farebbe la differenza!. Questo uno degli slogan che il White Forum sta diffondendo, ormai dalla primavera scorsa, in tutte le Filippine, per invogliare i giovani e giovanissimi ad impegnarsi in vista delle prossime e importantissime elezioni presidenziali. L’idea è nata dai Giovani per un mondo unito, i giovani dei Focolari, insieme con alcuni leader di gruppi e organizzazioni giovanili, che si incontrano regolarmente allo scopo di orientare ed incoraggiare i giovani a porre la loro attenzione su difficili situazioni sociali e politiche, proponendo azioni concrete. Perché cominciare dal prossimo appuntamento elettorale? Secondo un censimento realizzato nel 2000 dall’Ufficio nazionale di statistica, i giovani tra i 18 e i 35 anni costituiscono il 62 per cento di un totale di 38 milioni di votanti. Certo i giovani filippini – ci dicono i promotori dell’iniziativa – potrebbero domandarsi se la loro partecipazione a queste elezioni servirà a risolvere i problemi del nostro paese. Alcuni potranno pensare che la soluzione stia solo in un governo marziale. Altri continueranno a manifestare per le strade nella speranza di provocare qualche cambiamento. Ma sono molti quelli che credono ad uno sforzo pacifico concertato, l’unico a poter creare nel cuore di ogni filippino, giovane o adulto, la visione di un paese veramente rinnovato. Sì, gli iniziatori del White Forum ne sono convinti: la partecipazione alle elezioni della popolazione giovanile in massa, potrebbe veramente fare la differenza e costituire una grande forza per rinnovare alle radici il tessuto sociale e politico della nazione. Da qui il cuore dell’iniziativa: la campagna R18, registrati a 18 anni (appena maggiorenni, per poter votare, bisogna iscriversi alle liste elettorali), lanciata dal Wf in scuole, parrocchie ed organizzazioni giovanili di tutte le Filippine e conclusasi alla fine di ottobre 2003. Attraverso il White Forum, gruppi di giovani di diverse provenienze etniche e sociali, di varie chiese e convinzioni religiose si sono radunati insieme, utilizzando i mezzi più diversi per invitare i loro coetanei ad iscriversi per la prima volta alle liste elettorali o a rinnovare la registrazione. Abbiamo usato la tv, la radio, la stampa, internet, concerti, campagne nelle scuole classe per classe per aiutare i giovani a vedere che, uniti, possono fare la differenza e produrre un cambiamento pacifico nella società, anche solo usando con responsabilità il loro diritto di voto. Oltre ad un modulo, con la spiegazione degli scopi della campagna R18, è stato creato uno spot pubblicitario di 15 secondi, prodotto da un’agenzia molto nota, gratis, appena sapute le finalità della campagna. Lo spot, trasmesso dalle due reti nazionali e da una pay-tv in tutte le Filippine, mostra un pugno chiuso, simboleggiante il potere che i giovani hanno, ma di cui non sono coscienti. Poi tre dita si aprono, a dire che, su cinque votanti, tre appartengono alla fascia giovanile. Improvvisamente nella mano appare una pistola, puntata su una ragazza e la scritta finale recita: Che accadrebbe se non te ne curi?. L’efficace pubblicità è stata stampata anche dai tre principali quotidiani del paese, che hanno accettato di farlo gratis, data la natura non-profit del Wf. A Cebu, il Wf è stato lanciato nel settembre scorso a 600 giovani, durante un’attività promossa da Kamatuoran, organizzazione senza scopo di lucro che opera contro la droga. Alla San Carlos University la campagna è stata diffusa tra molti studenti. Cartelloni pubblicitari sono stati affissi nei punti strategici della città, mentre la campagna R18 è stata inclusa nei palinsesti di due reti televisive e annunciata da diverse radio. La lettera redatta dai giovani di Cebu per presentare il Wf e R18 è stata letta in molte parrocchie. A questo punto ci si potrebbe chiedere: perché il nome White Forum (Forum bianco)? Ce lo spiegano i giovani promotori: Bianco significa unità, perché contiene tutti i colori. Bianco è semplice e rappresenta idee pulite e purezza di intenzioni e di ideali. Bianco vuol significare infine la non appartenenza del nostro gruppo ad alcun partito politico. È l’esperienza di Nathan, un Giovane per un mondo unito di Manila, che lavora nella segreteria del Wf. È stato subito chiaro che far parte di Wf sarebbe stato un lavoro monumentale: registrare i giovani, che sono il 62 per cento dei votanti è un compito enorme. C’è sempre la tentazione d’essere apatico, soprattutto conoscendo la politica filippina attuale, definita la politica dell’ambizione e della divisione. Nonostante tutto, come altri giovani del Wf, ho scelto d’essere parte della soluzione piuttosto che del problema. Certo a volte vorrei anche io cedere alla tentazione, provocata da tutto l’ambiente che ci circonda, di agire in modi più aggressivi, come fare lobby o manifestare davanti alle varie sedi del governo, per denunciare le conseguenze della sua incapacità; adoperare i mass media per affermare le nostre opinioni, e costringere la gente a far valere le loro scelte politiche; oppure lavorare decisamente a fianco di candidati che condividano i nostri valori e le nostre posizioni politiche. Ma poi mi rendo conto che per provocare un reale cambiamento, l’idealismo da solo non mi porterà da nessuna parte. Con l’Ideale dell’unità, che ho imparato e vivo con i giovani dei Focolari, e che è apertura e dialogo, so che in qualche maniera devo tradurre la politica in amore. Ed il Wf testimonia già dall’inizio un’esperienza di unità e fratellanza, per la composizione data da gruppi giovanili di diversa estrazione. Marie Sol Delantar è la giovane manager di Aylp (Rete di sviluppo giovanile del programma Ayala per giovani leader), che ha fondato la Yap, Youth Alliance of the Philippines (Alleanza giovanile delle Filippine), con lo scopo di creare una rete con il maggior numero possibile di organizzazioni giovanili e lavorare insieme per il bene della nazione. Marie Sol è entusiasta del Wf, di cui la sua Yap è partner attivo: Nelle nostre reti abbiamo contatti con diversi giovani, ci occupiamo anche di una banca dati per borse di studio ecc. Ma il Wf ci ha dato modo di conoscere un tipo diverso di giovani con i quali lavorare. Penso che sia un’alleanza strategica, anche se abbiamo da quelli estremisti, ai molto radicali, ai puristi. Ma alla fine scompare l’una o l’altra organizzazione ed è molto incoraggiante lavorare insieme. Quando abbiamo cominciato – continua Marie Sol – ci guardavamo come estranei e vedi cosa abbiamo fatto insieme in pochi mesi! Ci si sono aperte strade impensate! Sono convinta che abbiamo seminato il seme del cambiamento del nostro paese. Il lavoro del Wf non si è concluso con la campagna R18. L’impegno continua con una vasta opera di educazione elettorale, per aiutare i neoiscritti e tutti i giovani ad esercitare con coscienza il voto, per scegliere quei leader di cui le Filippine hanno veramente bisogno. Auguri, coraggioso White Forum! LE FILIPPINE Un arcipelago di 7107 isole con circa 85 milioni di abitanti, oggi sono una repubblica. Ottennero la piena indipendenza dagli Stati Uniti nel 1946. Nel 1965 fu eletto presidente Ferdinand Marcos, che governò il paese in qualità di dittatore fino al 1986. II suo regime fu contrastato dalla guerriglia comunista e da quella musulmana. L’assassinio nel 1983 di Benigno Aquino, figura di spicco dell’opposizione al regime, innescò una massiccia serie di proteste contro il governo e in occasione delle elezioni del 1986 i partiti di opposizione si schierarono con la vedova di Aquino, Cory, la quale diede inizio a un programma di rivolta civile non violenta che determinò la fuga di Marcos dal paese. Cory Aquino sopravvisse a sette colpi di stato in sei anni e nel 1992 le succedette il ministro della difesa Fidel Ramos, il quale cercò di dare nuova linfa vitale all’economia. Nel settembre del 1996 il governo delle Filippine e il Fronte di liberazione nazionale moro (Mnlf, Moro National Liberation Front) hanno firmato un accordo di pace che ha messo fine, almeno formalmente, alla lotta armata combattuta per 24 anni dai militanti dell’Mnlf al fine di ottenere l’autonomia di Mindanao. Ma la situazione in questa zona è ancora instabile. Nel 1998 il presidente Ramos è stato sostituito da Joseph Estrada. Ex star del cinema, ha fatto molte promesse di natura economica, che sono risultate a proprio favore piuttosto che in favore della popolazione. Quando Estrada e i suoi alleati politici hanno cercato di inquinare le prove, la popolazione ha dato vita a dimostrazioni di massa per le strade di Manila. Estrada infine ha gettato la spugna il 19 gennaio 2001 e il giorno successivo il suo ex vice presidente, Gloria Arroyo, ha prestato giuramento in qualità di nuovo presidente delle Filippine.

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