La seconda chance di Astrid
Marit Bjoergen protagonista ai mondiali di sci di fondo. Ma non è solo lei a far battere il cuore dei tifosi norvegesi
Nel più suggestivo scenario dello sci nordico, la collina di Holmenkollen vicino Oslo, i campionati del mondo di sci di fondo proseguono a ritmo serrato con gli atleti di casa assoluti protagonisti. In particolare, a far sussultare un intero Paese, ci sta pensando con le sue vittorie a ripetizione Marit Bjoergen, una campionessa straordinaria che giorno dopo giorno, anno dopo anno, sta riscrivendo il libro dei record di questo sport (ad oggi ha conquistato 44 vittorie in coppa del mondo, 12 podi mondiali e ben 8 medaglie olimpiche!).
L’atleta norvegese ha iniziato questa rassegna iridata con un sogno: eguagliare il primato stabilito dalla russa Elena Vjalbe, una delle fondiste più forti di sempre, che ai mondiali di Trondheim del 1997 fu capace di vincere ben 5 medaglie d’oro. Marit finora è in linea con l’obiettivo che si era prefissata alla vigilia e, comunque andrà a finire, sarà certamente lei la stella di questi mondiali.
Ci sono però anche altre medaglie che, pur non avendo la stessa risonanza di quelle conquistate dalla Bjoergen, rimarranno impresse nei cuori dei sudditi di Re Harald V. Tra queste, un posto speciale lo merita quella che è stata capace di aggiudicarsi Astrid Jacobsen, che ha vinto il bronzo nella prova sprint a coppie in tecnica classica insieme a Maiken Falla (entrambe nella foto). E pensare che Astrid questa gara non la doveva neanche disputare, ma la rinuncia in extremis di “sua maestà” Bjoergen le ha spalancato l’ingresso in squadra.
Informata della scelta della compagna di nazionale a sole 24 ore dal via, Astrid si sarà chiesta: «Che sia l’occasione del mio riscatto?». In un attimo avrà così ripensato agli ultimi anni della sua carriera e della sua vita. Avrà pensato prima ai momenti più belli, come i mondiali di Sapporo del 2007 quando, appena ventenne, si è laureata a sorpresa campionessa del mondo della prova sprint. Avrà ripensato all’anno successivo quando, dopo aver superato alcune allergie alimentari che si erano manifestate successivamente all’oro giapponese e che l’avevano fortemente debilitata, è riuscita a riprendersi e ad arrivare addirittura seconda nella classifica finale della coppa del mondo.
Come riavvolgendo rapidamente all’indietro la pellicola di un film, la Jacobsen avrà poi pensato ai momenti più difficili. Avrà ripensato all’estate del 2008, quando si è dovuta operare al tendine d’achille perdendo tutta la successiva stagione agonistica, e all’estate del 2009, quando cadendo bruscamente durante un allenamento in bici si è procurata fratture multiple alla schiena, al gomito e alla mandibola rischiando anche di rimanere paralizzata. E alla fine di questo rapido flashback forse Astrid avrà sorriso, pensando che nella vita c’è spesso una seconda possibilità, basta saperla attendere con lo spirito giusto.
Nonostante i molti imprevisti che hanno fortemente frenato la carriera agonistica di questa giovane promessa del fondo mondiale, la Jacobsen è infatti una ragazza che non si è mai persa d’animo ed ha reagito sempre alle avversità in modo “positivo”. Durante i lunghi periodi di stop, ad esempio, ha detto, «mi sono potuta dedicare con molta costanza agli studi, cosa che in passato non ero riuscita a fare a causa dei vari impegni agonistici, e in ogni caso non sono mai stati mesi persi, anzi sono stati molto utili perché ho imparato tantissimo sulla medicina!».
Oggi Astrid, dopo quasi tre anni, può finalmente festeggiare il ritorno ai vertici mondiali del suo sport. E se questi saranno indubbiamente i mondiali della Bjoergen, tra i ricordi più belli del pubblico norvegese che in questi giorni sta assiepando le piste iridate ci sarà senz’altro anche la medaglia di quella loro connazionale che, pur tra tante difficoltà, ha sempre mostrato di possedere negli ultimi anni lo spirito di una vera campionessa.