La scomparsa di Marisa Baù

Era una focolarina di Asiago che lavorava al Centro di formazione di Montet.
Marisa Baù

Un mistero inquietante, finito drammaticamente. Marisa Baù, una focolarina di 48 anni di Asiago, esce di casa la mattina del 20 dicembre a Montet, dal Centro dei Focolari, nel cantone francofono di Friburgo e svanisce nel nulla. Era appena rientrata da un viaggio di una settimana in Brasile e non dormiva da due giorni e mezzo per il fuso orario, per la fatica del viaggio, per il cambio della temperatura e, forse, anche per lo shock culturale dell’incontro con una realtà sociale tanto diversa dalla Svizzera, dove risiedeva da più di 15 anni. Domenica 18 dicembre il rientro.

 

Lunedì un forte mal di testa. La mattina di martedì 20 dicembre Montet, un piccolo borgo agricolo di 450 anime, è ricoperto da un leggero manto di neve. Marisa Baù non si reca al lavoro presso un atelier che produce confezioni per bambini, per il protrarsi del forte mal di testa che accusa, tanto da non riuscire più a chiudere la palpebra destra. Verso le 10 e 30 è ancora in casa, in pigiama, dopo aver fatto colazione. Il mal di testa è diminuito e probabilmente, essendo innamorata della neve, pensa le possa far bene una passeggiata per rinvigorirsi. Nessuno l’ha vista uscire di casa e si fa subito l’ipotesi che si sia diretta verso la campagna retrostante il villino dove abita. Non porta nulla con sé: né soldi, né documenti. Solo le chiavi di casa e l’orologio.

 

«La gente del luogo – ha dichiarato Robert Chardourne, co-responsabile del Centro di Montet – ha mostrato solo atteggiamenti di condivisione e di simpatia. La polizia è stata estremamente gentile e disponibile».

Ogni ipotesi è stata al vaglio degli inquirenti, perché non c’era nessun indizio che deponesse a favore dell’una o dell’altra delle supposizioni possibili. La polizia all’inizio delle indagini era convinta di una sparizione volontaria, anche se la famiglia e i focolarini non ne erano convinti. Il 30 gennaio la polizia svizzera ha informato i responsabili del centro di Montet, che a loro volta hanno avvertito la famiglia, di avere trovato il corpo di una donna in tutto compatibile con quello di Marisa Baù, all’interno di un capannone agricolo nella vicina località di Cugy, a un chilometro e mezzo dal Centro. Restano ancora da chiarire le cause del decesso.

 

«Marisa Baù era una persona meravigliosa – ha detto Marithé Vuigner, co-responsabile del Centro di Montet, sempre pronta ad accogliere gli altri. Una persona su cui poter contare sempre, gradevole e fine. Molto legata alla sua bellissima e numerosa famiglia».

E così vogliamo ricordarla.

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