La scelta di Placido

Tra le tante uscite del week end, segnaliamo il film con Ambra Angiolini e Raoul Bova, "Second chance" di Susanne Bier, "Fast and Furious 7" e "Tempo instabile con probabili schiarite" di Marco Pontecorvo
Raoul Bova e Ambra Angiolini

Second Chance
È dolorosamente bello il film di Susanne Bier, nella poesia lirica di una Danimarca di acque, di alberi che aprono e chiudono un film duro e dolce, denso di simboli. È ancora il mondo familiare ad essere indagato dalla regista. Andreas è un poliziotto onesto, sposato con Anna e padre di un bambino. Incontra Tristan, un tempo amico ed ora criminale allo sbando, che ha una compagna ed un bambino. Quando il bambino di Andreas inspiegabilmente muore, la sua vita familiare scoppia ed una serie di fatalità sconvolge il suo mondo e quello parallelo di Tristan, in cui i destini di entrambi sembrano incrociarsi e dividersi.
Dolore, morte, amore estremo, sofferenza innocente, maternità ferita, amicizia: sono i temi che scorrono in un film recitato splendidamente da un cast eccellente (Nikolaj Coster-Waldau, Maria Bonnevie, Ulrich Thomsen, Nikolaj Lie Kaas) e diretto con finezza e misura da una regista che tocca tematiche etiche singolari e al limite nella ricerca di approdare alla pace. Svelto come un thriller psicologico, ma capace di momenti lentissimi di indagine interiore e di dramma, il film si situa tra le opere migliori della Bier. Il risultato è questo: la vita darà una seconda opportunità ad Andreas?

 

La scelta
Michele Placido ha tratto liberamente dal breve racconto di Pirandello una storia familiare ricca di sfumature psicologiche, trasportandola in una solare Bisceglie. Laura (Ambra Angiolini) e Giorgio (Raoul Bova) si amano molto, ma non hanno figli. Tuttavia, questo non sembra un problema, perché la loro vita sociale e familiare è intensa. Una sera Laura viene aggredita e sparisce per alcune ore, ritornando poi affranta. È cambiata, non vuole parlare dell’incidente. Il rapporto fra i due diventa difficile, Giorgio è tenero e comprensivo, ma poi la donna si scopre incinta… Scegliere diventerà un tema duro, forte, un interrogativo su come recuperare la felicità. La Angiolini è molto espressiva  in un ruolo non facile e Bova appare a suo agio in una parte dallo spettro sentimentale variegato. Placido allunga la tensione con momenti "di genere”, ma il film è tutt’altro che superficiale, diventa un mélo drammatico dai risvolti inquieti. Molto interessante.

 

Fast and Furious 7
Sarà l’ultima puntata della saga? Chissà. In ogni caso, a parte il ritmo adrenalinico, la violenza esibita, i dialoghi anche spiritosi che prendono in giro amabilmente lo stesso genere, il film funziona ancora e la squadra capitanata da Vin Diesel  contro i cattivissimi del momento lavora alla grande. Film scacciapensieri, divertente e mai banale, diretto da James Wan con evidente gusto per le scazzottate infinite sui terrazzi dei grattacieli, per i trucchi surreali, le corse impazzite delle macchine e l’inno alla vita familiare, chiude con un omaggio commosso a Paul Walker, scomparso a 40 anni mentre si girava e dunque poi sostituito da comparse.

 

Tempo instabile con probabili schiarite
Gradevole e lieve commedia diretta con sagacia da Marco Pontecorvo, presenta l’Italietta provinciale, tra Marche e Romagna, dove Ermanno e Giacomo (Luca Zingaretti e Lillo, perfetti), amici da sempre, gestiscono una cooperativa che fabbrica divani, ma è in crisi nera.
I due seppelliscono i rifiuti tossici – come molti oggi – nei terreni, ma una notte improvvisamente mentre scavano scoprono che dalla buca esce un getto potente di petrolio. La ricchezza e la vita dei due e del paese cambia: nascono partiti, amicizie vanno in fumo, il miraggio dei soldi e del solito americano furbacchione (John Turturro che parla un improbabile italiano )li stravolge.
Gli unici a rimanere saldi sono i figli dei due amici, che hanno più buon senso dei genitori. Finale a sorpresa. La sorpresa è anche che questa non sia l’ennesima commedia provincialotta e ridicola di tanto cinema nostrano, ma che il film abbia un’ironia sottile e sorridente, molto attuale nell’esorcizzare i vizietti dell’Italia, che la recitazione sia gustosa e che una vola tanto, non ci sia troppo pessimismo. Per rilassarsi, e non solo.

 

Ancora in sala:

In to the woods di Rob Marshall, rivisitazione moderna di alcune fiabe dei Grimm (Cenerentola, Cappuccetto Rosso) nell’aria surreale con Meryl Streep e Johnny Depp fra gli altri; Third Person, tre storie di amore difficile dirette da Paul Haggis; Wild di Jean-Marc Vallée, mille chilometri macinati negli Usa dalla solitaria Reeese Witherspoon.

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