La Sardegna contro i “signori del vento”

La notizia circa la realizzazione di un nuovo parco eolico off shore sta suscitando non poche polemiche
centrale eolica

Contro l’idea della società di energia Valle d’Aosta – Seva di impiantare nel golfo dell’Asinara 26 aerogeneratori a tre pale, ognuno alto circa novanta metri rispetto al livello dell’acqua e in grado di produrre 36 MW di energia elettrica, si sono schierati gli indipendentisti di Sardigna Natzione (Sni), gli ambientalisti e lo stesso presidente della Giunta regionale Ugo Cappellacci. «Respingiamo l’idea – ha ribadito il governatore – che qualcuno possa impadronirsi di alcuni degli scorci di pregio delle coste della Sardegna per portare avanti progetti totalmente incompatibili con l’idea di un’isola che vuole determinare il proprio futuro, e che non è disposta a sacrificare il proprio ambiente e il proprio paesaggio per operazioni che nulla hanno a che fare con gli interessi del popolo sardo. L’installazione di impianti eolici off-shore nei pressi delle coste sarde è vietato».

 

«L’articolo 13 del Piano casa approvato nel 2009 – ha ricordato il presidente – vieta il posizionamento di linee elettriche come quelle che dovrebbero essere realizzate per i parchi eolici in questione. Il nostro orientamento è stato inoltre ribadito anche con la delibera del marzo 2010, nella quale è vietata espressamente la realizzazione di tale tipo di impianti. Le energie rinnovabili devono essere uno strumento per la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, e foriere di benefici per l’isola in termini economici e di qualità della vita. Ogni volta che invece dietro l’etichetta delle energie rinnovabili si celeranno progetti, come quelli per gli impianti off-shore, che non solo non rispettano tali finalità, ma rappresentano un palese tradimento delle stesse, la Regione si opporrà con tutte le forze, accanto ai rappresentanti delle comunità interessate».

 

Sul progetto le associazioni ambientaliste di Cagliari Gruppo di intervento giuridico e Amici della Terra hanno presentato una richiesta di maggiori informazioni. In particolare le istanze ambientaliste sono rivolte al ministero dell’Ambiente, alla capitaneria di Porto Torres competente per territorio, alla Regione e al comune di Porto Torres. «Gli impianti sorgerebbero a poca distanza dalla costa, davanti al parco nazionale dell’Asinara» fanno notare gli ambientalisti. Secondo Stefano Deliperi, portavoce delle organizzazioni ecologiste, «la Sardegna è del tutto autonoma rispetto alla rete elettrica nazionale, potendo contare su una potenza di 2.200 Mw e impiegandone ogni giorno solo 1.730. Anche potenziando i cavi di connessione alla rete nazionale non si potrebbero “esportare” più di 1.000 Mw. Per cui – si chiedono gli ambientalisti – a chi servirebbe il surplus di energia prodotta?».

 

Tre mesi fa il deputato Pd Caterina Pes aveva presentato una proposta di legge per assegnare alle Regioni la competenza sui procedimenti di valutazione di impatto ambientale per progetti di centrali eoliche off shore, mentre il suo collega del Pdl Mauro Pili ha presentato un’interrogazione al ministro Matteoli per chiedere di «respingere il nuovo attacco alle coste sarde». Insomma, un rifiuto della proposta bipartisan. Unito al fatto che i sardi nel recente passato hanno già detto no agli aerogeneratori in mezzo al mare di fronte alle loro coste.

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