Essere consapevole della propria missione per costruire la storia era per l'avvocato Luigi Martino, detto Gigi, uno degli aspetti fondamentali della vita. Assieme alla consapevolezza del legame che unisce le persone tra di loro, come singoli, come popoli e come Stati.

Si può affermare, dalla lettura della sua biografia scritta da Gaetano Minuta e presentata ieri a Spinazzola – città d'origine dell'avvocato Martino –, che egli avesse conseguito e realizzato queste consapevolezze brillantemente, specialmente dalla mole di persone e di amici che hanno preso parte all'evento.

La sapienza del cuore, edito Città Nuova, narra la vita dell'avvocato Luigi Martino, colma di esperienze di vita professionale e umana, atte a dimostrare come anche un cristiano può esercitare bene la professione di avvocato, anzi indicando l'avvocatura quasi come una via privilegiata al servizio del fratello in difficoltà.

Il cliente, per Gigi, non era un potenziale colpevole, ma una persona alla ricerca della propria verità. E come egli l'aveva trovata, riflessa nell'amore soprannaturale degli amici focolarini, voleva rappresentarla perché altri la trovassero in lui e, infine, in sé stessi.

Così facendo l'avvocato Martino ha riconosciuto il valore della persona, per la quale si è completamente messo a servizio, non come fatto meramente personale, ma come missione per rendere fecondo il rapporto Stato-persona, comunità-individuo, di cui egli si faceva mediatore.

E più diventava grande il suo operato spirituale, più diventava grande come uomo. A indicare la grandezza insita in ogni persona, nella sua capacità di realizzare il proprio "dover essere", ossia la propria realizzazione, nel servizio quotidiano all'umanità circostante.

L'intervento dei partecipanti, dal vicesindaco agli amici storici di Gigi, ha confermato l'incidenza del suo esempio nella sua terra, Spinazzola, ricca di episodi emersi durante il convegno, che hanno diffuso la giovialità e la freschezza dei rapporti interpersonali fondati sui valori della fraternità e dell'amicizia ai quali, neanche la morte, può porre fine.