La rossa c’è: magica doppietta Ferrari a Melbourne
Un’alba rossa che da Melbourne è arrivata in Italia domenica dalle 5 del mattino per quanti, sempre speranzosi, hanno pensato che qualcosa potesse succedere, ma anche per chi, annoiato dalle vittorie del solito Max, ha deciso di concedersi un po’ di riposo perché “tanto cosa potrebbe mai succedere?”. E, invece, è successo di tutto e per tutti, dall’altra parte del mondo rispetto a Melbourne, è stato un buongiorno bellissimo e inaspettato. Un weekend iniziato in maniera un po’ pazza perché ha visto Sergeant privato della sua monoposto per prestarla al compagno di squadra che aveva distrutto la sua durante le prove libere, non poteva che continuare nello stesso mood durante i 58 giri a Melbourne, dov’è davvero successo l’impensabile.
Le rosse avevano iniziato bene il weekend e le sensazioni erano molto buone, ma poi è arrivato Max a scompigliare i piani ‒ specie quelli di Leclerc ‒ con una pole perfetta.
Nella griglia di partenza rimane quindi in prima fila Carlos Sainz, fresco di operazione, tra le due Red Bull di Verstappen e Perez. Una penalità per impeding toglie poi il messicano dalle calcagna dello spagnolo e in seconda fila, dietro la rossa di Carlos, si vanno a posizionare la McLaren di Norris e la rossa #16 del monegasco.
Le sensazioni erano buone, le due rosse erano state le più veloci per tutto il weekend ma comunque rimaneva l’ostacolo Max e il massimo a cui si poteva aspirare, era completare il podio dietro l’olandese.
Ma l’istinto non mente, i piloti in tuta rossa erano davvero i più veloci a Melbourne e lo hanno subito dimostrato. Al secondo giro succede l’impensabile: Carlos Sainz sorpassa Max Verstappen. Nulla da fare: ne ha di più lo spagnolo, poco importa se poi al giro successivo l’olandese sia stato costretto al ritiro per problemi ai freni. Sainz jr si è conquistato la leadership della gara in pista, ed è semplicemente magico.
Un risultato atteso due anni
Il resto della gara fila ‒ per così dire ‒ liscio. La Mercedes deve ritirare una delle sue monoposto a meno di metà gara. A lasciare il circuito è la numero 44 di Hamilton che, dopo essersi lamentato per tutto il weekend per il mancato feeling con la sua W15, subisce anche il ritiro a causa di un guasto al motore. Nel frattempo Leclerc, usando la strategia dell’undercut, riesce a superare Norris dai box e si piazza dietro il compagno di squadra. Con la Mercedes di Hamilton in mezzo alla pista, la gara continua in regime di Safety Car ma senza scombinare i piani del leader. Al termine della Safety Car, con le gomme fresche, è lotta tra i primi tre e il monegasco vorrebbe passare Sainz. L’ordine di scuderia è, però, chiaro: serve una doppietta, poco importa chi vincerà e la lotta interna viene dunque rapidamente placata. La gara continua senza intoppi fino al penultimo giro, quando Russell mette al muro l’unica Mercedes rimasta in gara e provoca una Safety Car con la quale si si conclude la gara. E anche se la Safety non è il modo migliore di concludere la gara, il risultato non cambia: la parata rossa dà la pelle d’oca.
Sainz si prende una meritatissima vittoria, in un post intervento che lo ha distrutto fisicamente ma non gli ha tolto la carica di combattere e un fantastico Leclerc che, oltre ai 18 punti del secondo posto, si prende anche il punto addizionale del giro veloce che toglie a Norris, il quale lo aveva precedentemente sottratto a Carlos. La Ferrari fa bottino pieno e sì, è vero che all’appello mancava Max, ma è vero anche che l’altra Orange, quella di Perez, c’era ma non si è nemmeno vista dietro i cavallini rampanti delle due Ferrari e, addirittura, dietro anche alle due McLaren.
E così cala il sipario sul Gran Premio di Melbourne, un Gran Premio che ci regala una doppietta attesa due anni, dall’ormai lontano Bahrain del 2022. Una doppietta che non speravamo più di ritrovare in un weekend in cui la RedBull si è ricordata di essere umana e la Ferrari si è scordata di esserlo. In un weekend che ha portato Charles al secondo posto del mondiale piloti, a soli 4 punti da Verstappen ‒ e sarebbe diventato leader del mondiale staccando l’olandese di 3 punti se avesse sorpassato Carlos ‒ per ricordarci come si sogna. In un weekend che ha ricordato al paddock chi è Carlos Sainz e che cerca ancora un sedile per la prossima stagione. Un weekend, quello di Melbourne, in cui abbiamo potuto sentire di nuovo l’inno di Mameli e che ci permette di dire con forza: “occhio a quei due” perché la stagione è ancora lunga ed hanno ancora entrambi tanto da voler dimostrare.
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