La risposta alle tenebre della “notte”
L’uomo, con i suoi limiti, come può contemplare il Dio di Abramo, il Dio di Isacco?
Nella storia dell’umanità i popoli – con le loro credenze e tradizioni – hanno sempre rivolto lo sguardo verso un Dio che potesse dare loro pace, libertà, sicurezza, verità. La filosofia, la teologia, l’arte, la scienza hanno sempre cercato di scandagliare – nell’arco dei secoli – la potenza e la presenza di questa entità.
L’uomo, con i suoi limiti, come può contemplare il Dio di Abramo, il Dio di Isacco? Se egli ha un cuore purificato dall’amore avviene il miracolo: Dio si manifesta. L’amore s’incontra con ogni cuore scevro di ricchezze e aperto all’evento, penetra nel profondo, lo purifica: l’occhio dell’anima vedrà Dio.
Nella mia giovinezza d’artista, soffocato dai mille problemi esistenziali ed in ricerca della libertà, ho potuto sperimentare che potenziando l’amore verso i fratelli si accendeva in me una luce inattesa: il lavacro dell’amore.
L’era contemporanea, civiltà dei consumi, sta attraversando, e ne siamo tutti coinvolti, una “notte culturale”: una notte oscura in cui tutto è travolto dall’Io individualista che, offuscando la visione del bene, toglie la libertà interiore, proponendo false sicurezze. Anche una certa globalizzazione ne è complice perché non favorisce la reciprocità, ma tende ad assopire, a manipolare le coscienze. Quindi arte, “pensiero debole”, relativismo, cultura del malcostume… inseguono un falso dio, incapace di saziare le attese dell’uomo. Anche se in tante ricerche, va detto, si cerca pur sempre Dio!
A parer mio, in questa considerazione, è opportuno uno sguardo al linguaggio dell’arte poiché il Bello, sinonimo di verità, possa essere risposta alle esigenze dello spirito. La storia, con le sue radici, offre all’artista la possibilità di porre attenzione all’uomo, alla sua sensibilità, affinché un’arte nuova gli possa rinfrancare lo spirito, elevandolo.
Una chiave di lettura allo sfaldamento dei valori etici, ai quali assistiamo, necessita di un riferimento specifico, capace di dare senso, consapevolezza ai valori della vita. La risposta alle tenebre della “notte” sta nel riconoscere la scissione tra fede e vita, riconciliarci con Dio e concretamente dichiarargli il nostro amore; sta nell’incamminarci e far nostro il messaggio evangelico, annunciato da un Dio che per amore si fa Uomo ed offrendosi allo strazio della croce ci redime, ci illumina, ci purifica. È dal Cristo che scaturisce l’amore per l’umanità che ci fraternizza e, con l’amore reciproco, ci rende testimoni di libertà di spirito.