La remissione dei debiti della Germania nel 1953. La fraternità davanti all’abisso
A proposito del caso della crisi del debito della Grecia e al dilemma sul prossimo referendum del 5 luglio, da più parti si fa riferimento al debito condonato alla Germania, attualmente Paese forte dell’Unione europea, dopo la Seconda guerra mondiale. Recentemente anche il presidente della repubblica tedesca, Joachim Gauck, ha aperto alla possibilità di riparazioni alla Grecia per l’occupazione nazista, in un’intervista concessa al quotidiano Sueddeutsche Zeitung il primo maggio del 2015. Secondo Gauck, figura autorevole come attivista dei diritti umani e pastore protestante nell’ex Germania dell’Est, «Noi siamo i discendenti di coloro che durante la seconda guerra mondiale hanno lasciato dietro di loro una scia di distruzione, fra l’altro in Grecia».
Ovviamente l’alta figura istituzionale non ha nessuna intenzione di contraddire la linea ufficiale del governo guidato dalla signora Merkel,che ha dichiarato la questione come «giuridicamente e politicamente chiusa», ma ha fatto intravedere la possibilità di trovare gesti morali di risarcimento verso la popolazione greca il cui governo ha conteggiato tale debito complessivo in 279 miliardi di euro attuali.
Il riferimento al debito teutonico non è perciò un argomento retorico ma ha fondamenti storici di un recente passato. Nella ricostruzione di tale interessante vicenda si distingue, per chiarezza e accesso alle fonti ufficiali, un articolo di Riccardo Barlaam pubblicato su Il Sole 24 ore on line nel 15 ottobre 2014 che riprende le critiche esplicite alla linea Merkel da parte dell’ex ministro degli esteri della Germania, il “verde” Jocka Fischer, in un recente libro dove ha definito «sorprendente» che la Germania abbia dimenticato la storica Conferenza di Londra del 1953, quando l’Europa le cancellò buona parte dei debiti di guerra: «Senza quel regalo non avremmo riconquistato la credibilità e l’accesso ai mercati».
Come riporta Barlaam «L'ammontare del debito di guerra tedesco dopo il 1945 aveva raggiunto i 23 miliardi di dollari (di allora). Una cifra colossale che era pari al 100 per cento del Pil tedesco. La Germania non avrebbe mai potuto pagare i debiti accumulati in due guerre. Guerre da essa stessa provocate. I sovietici pretesero e ottennero il pagamento dei danni di guerra fino all’ultimo centesimo. Mentre gli altri Paesi, europei e non, decisero di rinunciare a più di metà della somma dovuta da Berlino». In tal modo la Germania evitò il fallimento. L’ultima rata della debito dimezzato e dilazionato è stata versata nell’ottobre del 2010. Tra i ventuno Paesi che tagliarono il debito tedesco c’era anche la Grecia che aveva subito gravissimi danni dall’occupazione alle infrastrutture stradali, portuali e agli impianti produttivi. Secondo gli accordi del 1953 l’altra metà del debito doveva essere versata in caso di riunificazione ma nel 1990 Helmut fu abile nel negoziare l’estinzione di questa storica pendenza e anche questa volta la Grecia decise di soprassedere.
Con un tale antefatto dovrebbe essere ragionevole considerare gli appelli riportati da Cittànuova.it sulla necessità di trovare un clima di fiducia e di comprensione reciproca per evitare di far precipitare la Grecia nel baratro con il rischio di trascinare appresso il sogno europeo.
Il testo integrale dell’accordo del 1953 è scaricabile come allegato dell’articolo citato del quotidiano economico.