La realtà è più importante dell’idea (Evangelii Gaudium 231-233)
*231-233 – La realtà è più importante dell’idea
«È pericoloso vivere nel regno della sola parola, dell’immagine, del sofisma». Un concetto chiaro, quello del papa, che stride con la nostra società digitale sommersa dal rumore di troppe parole, troppa informazione, troppi dati, troppe immagini, troppo chiacchiericcio intellettuale (soprattutto nei media) che spesso riduce fede, politica, rapporti personali e sociali a «retorica».
L’impatto di questo “paese dei balocchi virtuale” è stato talmente improvviso, imprevisto, pervasivo, scintillante, nuovissimo, che non c’è stato tempo di valutarne i pro e i contro. Siamo tutti immersi in un mondo facile (il cervello non fatica a trascorrere ore davanti a immagini multimediali rapidamente mutevoli), fantastico (i nostri sogni a portata di mano), attraente (per la felicità basta lasciarsi andare), alternativo (si evade dal “duro” contatto quotidiano della realtà).
Ma questo mondo creato a tavolino non basta a sé stesso, non si regge da solo per lungo tempo, non ha consistenza, non riempie la vita: prima o poi, se non si vuol cadere in patologie gravi, bisogna tornare al reale, ai rapporti faccia a faccia, guardandosi negli occhi, correndo, lavorando, soprattutto amando, con le mani, i muscoli, la condivisione concreta. “uomo accanto a uomo”.
E anche la Chiesa, nel suo percorso di evangelizzazione, deve sì essere presente nei nuovi media, accanto ai navigatori, in tutti gli sviluppi tecnologici; ma appena possibile deve trasformare i rapporti virtuali in reali, in una comunità viva, calda e partecipe.
Giulio Meazzini
responsabile delle pagine “Cultura e tendenze” della rivista Città Nuova