La prima donna sui 14 ottomila
I media hanno seguito passo passo Oh Eun Sun nella discussa conquista dell’Annapurna.
27 aprile 2011: la sudcoreana Oh Eun Sun è la prima donna che conquista, salendo l’Annapurna, tutti i 14 ottomila della terra. Eppure la sua straordinaria impresa pare annebbiarsi nel giudizio di molti puristi dell’alpinismo. L’uso di bombole ad ossigeno per alcune salite, il ricorso a tecnologie d’avanguardia offerte dagli sponsor, come l’elicottero per arrivare al campo base, l’assistenza di guide e portatori d’alta quota che l’hanno accompagnata nelle salite allestendo tratti con corde fisse, la mediatizzazione delle imprese con la diretta televisiva della conquista dell’Annapurna (nella foto) disturbano una concezione dell’alpinismo che riconosce solo il ricorso ai propri mezzi.
Oh Eun Sun, aldilà dei meriti sportivi, è annoverata da Elisabeth Hawley, giornalista americana riconosciuta universalmente come “il notaio degli ottomila”, fra i peakbagger, che suona come “raccatta cime”, una nuova figura di alpinisti che arrampicano per collezionare più vette possibili, senza curarsi troppo del come queste vengono salite o di altri dettagli. Ad esempio, come provare la conquista della vetta: per Miss Oh una delle 14 cime, il Kanchenjunga, risulta, nell’insindacabile database della Hawley, come “contestata”. Ci sarà vera gloria solo per la prima donna che salirà senza trucchi e aiuti.