La posta di Città Nuova

Città Nuova

Incontriamoci a “Città Nuova”, la nostra città

 

I mali del Paese

Effetto indignazione

 

«Caro Direttore, ho appena terminato di leggere, a pag. 79 del numero 10 del 25 maggio 2011 di Città Nuova la lettera di un’ex abbonata e la sua relativa risposta. Di quest’ultima ho poco da dire, se non che la trovo scritta in maniera oltre che garbata, molto intelligente e ben centrata. Sono rimasto sconcertato, invece, da quanto affermato dalla ex abbonata, laddove sembra di avvertire in lei quasi un senso di scandalo per aver letto sulla rivista parole come “abbiamo di che indignarci e preoccuparci”. Vivaddio averle potute trovare su una rivista che della propria identità evangelica intende essere sempre fedele testimone! Dovremmo indignarci e preoccuparci sempre più spesso e sempre più convinti di fronte ai messaggi che i media ci propongono. Le escort, la politica violenta e insultante, la giustizia sotto attacco, il disconoscimento del concetto di bene comune, i privilegi di casta e, purtroppo tanto altro ancora; tutto ciò certamente non rappresenta un modello sociale che rispecchi i valori del Vangelo.

 

«Gesù ci ha portato il messaggio sublime dell’amore del Padre, ma lo stesso Gesù, di fronte alle “bagattelle” del tempio di Gerusalemme, mi sembra che si sia alquanto indignato. E anche della preoccupazione, poi, non ha fatto mistero, osservando i nostri limiti e supplicando il Padre di perdonarci. Credo che tanti guai che si osservano nel quotidiano della nostra vita potrebbero trovare meno terreno fertile per prolificare se chi si professa cristiano avesse maggior forza e determinazione.

«Se queste poche parole saranno utili alla ex abbonata per riesaminare quale sia l’atteggiamento più giusto e coerente al proprio credo, ne sarei veramente lieto. La saluto con cordialità».

Michele Concilio ‑

Ciampino (Rm)

 

Non credo che nelle comunità cristiane, quel che tiene assieme le persone impedisca di avere idee diverse, nei campi più diversi, anche in politica. La varietà è una benedizione del cielo, non una condanna. L’unità ha sempre bisogno della distinzione per essere vera unità: è il mistero della Trinità. Quel che conta è riuscire a parlarsi, ad ascoltarsi, ad apprezzarsi, a non demonizzarsi.

p.s. Nel frattempo la signora della lettera è di nuovo abbonata a Città Nuova.

 

  

Permessi e falsi handicap

«Leggo “I protagonisti della 104”, n. 8/2011, e penso che queste persone, che vogliono diritti per sé stesse e per i loro familiari anche se non ne hanno diritto, sono come noi: tutti mafiosi e assassini corresponsabili nel consumare i prodotti del mercato globale. Si parla di accoglienza e solidarietà, ma molti imprenditori vengono da situazioni, nelle loro terre, vergognose; si sono dimenticati della loro realtà e fanno orge ovunque calpestandoli sempre di più insieme a noi tutti… Ognuno pensa a sé stesso…».

Angela Maria Forte

 

Cara signora Angela, come lo scorso anno, Città Nuova organizzerà in settembre a Loppiano – assieme a partner come la cittadella internazionale, l’Economia di Comunione e l’Istituto universitario Sophia –, il secondo “LoppianoLab”. Uno degli appuntamenti avrà come titolo: “Coraggio Italia!”. Lo dico anche a lei, signora, facciamoci coraggio! Siamo in una difficile congiuntura, pare che i pilastri della convivenza civile si sfaldino, che non ci siano sicurezze, e i valori paiono sciogliersi al sole. Ma il cristiano, come ricorda Piero Coda su Avvenire di domenica 12 giugno, «ha la convinzione che la speranza sia “antropologica e politica”, che cioè sia per il singolo, ma anche per la società.

 

Ballottaggi

«Bello l’articolo “Ballottaggi sorprendenti”. Una chiave di lettura convincente quando Iole Mucciconi può affermare che “non è vero che i partiti sono i perdenti di questa elezione. Vincono i loro comportamenti virtuosi. E assieme a loro vince, anzi stravince, la partecipazione dei cittadini. Multiforme, non solo partitica. E giovane”.

«Mi viene da dire, davvero senza ironia: ma i politici e i partiti di cui si parla se ne sono accorti? Le considerazioni che offre l’articolo di Città Nuova, del resto, risultano nuove anche nel panorama della stampa nazionale. Secondo me sarebbe un contributo utile farle arrivare a chi ha responsabilità di gestione e di indirizzo dei partiti. Per quanto mi sarà possibile, inoltrerò questo link a quanti conosco».

Antonella Romano

 

La nipote di Mubarak

«Scrivo in riferimento all’articolo web di febbraio nel quale si chiede di lasciare perdere la presunta nipote di Mubarak e di occuparsi dei problemi veri del Paese. La grammatica italiana prevede l’indicazione di un soggetto relativo all’azione; mi permetto pertanto di ricordare al signor Zanzucchi che il suo monito in mancanza di un soggetto preciso rimane un richiamo generico e qualunquista, come spesso sono gli articoli della vostra notista politica Iole Mucciconi».

Costantino Troldi ‑ Camponogara (Ve)

 

Il rapporto tra chi scrive e chi legge è l’anima, la quintessenza del giornalismo e dell’edizione. Quindi anche al signor Costantino rivolgiamo il nostro ringraziamento per aver letto l’articolo in questione sul sito web della rivista.

Possiamo apparire generici, mi consenta, ma non qualunquisti. Generici, perché cerchiamo sempre – questo è nel nostro Dna – di trovare «quel che unisce piuttosto che quel che divide». Talvolta riteniamo perciò più opportuno sorvolare su certi temi piuttosto che scavare ulteriormente fossati. In tutti i modi, il giornalismo è fatto di una selezione di notizie e di temi, impossibile parlare di tutto…

Qualunquisti, me lo permetta, no. Le nostre posizioni anche in politica, come in qualunque altro campo, vengono elaborate con un lungo lavoro di condivisione, che tiene sul serio l’altro e l’altrui opinione. Il qualunquismo è, invece, proprio il disprezzo dell’altro.

 

Reality

«Leggendo il n. 9/2011 della rivista, in cui parlate dei reality, mi sono proprio arrabbiata. Premetto che l’articolo non l’ho letto e non lo leggerò mai. Mi sono bastate le prime parole: “E a noi che abbiamo vissuto emozioni, cosa rimane?”.

«Solo dire “grande fratello” per me è una bestemmia, perché io di “grande fratello” ne ho uno solo e si chiama Gesù. E riguardo all’Isola dei famosi, ma non hanno vergogna? C’è stata Haiti, ora il Giappone e altre isole che hanno bisogno di aiuto; invece di andare su un’isola a far finta, potevano andare su un’isola a fare davvero!».

Lettera firmata

 

Cara lettrice, capisco perfettamente il suo sfogo: sono tra coloro che fanno fatica a sopportare i reality. Però le ricordo che quello stesso Gesù da lei tanto amato – sommo amore – è presente, secondo il suo stesso messaggio, in ogni uomo, anche nei candidati del Gf. Mi dispiace, comunque, che non abbia letto l’articolo: «Anche quello che ci fa male è nostro», scriverei parafrasando una grande mistica. Lo si guarda, lo si legge con attenzione, questo male: per capire, per cambiare, per orientare. Fare gli struzzi non serve, e non è mestiere cristiano.

 

Treni regionali

«Caro Direttore, sono andato recentemente da Bologna a Pisa. Nel tratto Firenze‑Pisa, ci sono solo treni regionali, ho prenotato un biglietto di prima classe per via dei servizi igienici. Sul treno ho scoperto che la prima classe non c’era e gli addetti alle pulizie erano in sciopero – lascio immaginare lo stato dei servizi –; fra l’altro con me viaggiavano numerosi turisti stranieri. A Pisa entro nella Piazza dei Miracoli dalla Porta Nuova: il complesso monumentale è mozzafiato, intorno però palazzi dalle pareti scrostate e maltenute, più una lunga fila di indecenti baracche di souvenir. Sono rimasto sconcertato da un contrasto così inaspettato tra capolavori architettonici e un contesto urbano degradato».

Mario D’Astuto – Bologna

 

Treni: la politica dell’attuale dirigenza privilegia un pubblico che può permettersi costi elevati del biglietto su linee privilegiate. Le linee secondarie vengono trascurate, talvolta in modo vergognoso. Ne riparleremo. Non basta dire che la tendenza è la stessa che vige nel resto dell’Europa: in Francia o Germania le toilette funzionano…

Pisa: sì, è vero, i contrasti fanno parte del panorama urbano italiano. E consideri che Pisa in fondo non è certo la situazione più degradata.

Conclusione: il bene comune sta sparendo dagli orizzonti della popolazione italiana. È per questo che è urgente un riavvicinamento reciproco tra politica e cittadini. Altrimenti, tra poco, spariranno anche gli ultimi “collanti” che tengono assieme la società.

 

Scarpe marroni e grigie

«Attratto dalle vetrine di un negozio e con l’intenzione di rinnovare il mio guardaroba, stavo accingendomi ad entrare per acquistare due paia di scarpe di marca, una da portare sui marroni, l’altra sui grigi. All’improvviso mi è venuta alla mente una richiesta di aiuto letta sull’ultimo Città Nuova: una persona esponeva la sua sofferenza e la preoccupazione per le condizioni di indigenza nelle quali si trovava, con famiglia a carico. Alla lettura avevo sentito una fitta, come un mancamento di respiro: la sofferenza di questa persona mi si era dipinta agli occhi, per un istante era divenuta la mia propria sofferenza. Ne avevo parlato con mia moglie, e avevamo ipotizzato di dare un aiuto.

«Mentre stavo per decidere di entrare, un senso di vergogna mi ha assalito. Mi son detto: qui e ora sei pronto a spendere per la tua vanità una somma che invece potrebbe essere di aiuto a quella persona. Invece di entrare nel negozio ho chiamato mia moglie e l’ho pregata di fare subito un bonifico in favore di quella persona, tramite Città Nuova: l’importo del bonifico doveva essere pari al costo delle due paia di scarpe, che non ho ancora acquistato, nonostante siano fighissime».

Dario

 

Fraternità

«Leggendo il libro La dottrina spirituale di Chiara Lubich mi sono soffermato con molto interesse sul brano “Prospettive politiche della fraternità”. Credo che una lettura di questo brano del discorso del 2001 potrebbe mettere dei punti fermi e portare chiarezza ai lettori che sono disorientati da questa politica che nel concreto, molto spesso, segue valori di segno opposto a quelli indicati da Chiara Lubich, che sono sempre universalmente validi.

«La diffusione di questi termini di confronto probabilmente metterebbe “nero su bianco” dei princìpi già inscritti nella mente e nel cuore di tante persone che valutano in modo pessimistico l’attuale “teatrino della politica”».

Alberto Baldassari

 

Incontro con il carisma

«Ho appena terminato la lettura di Città Nuova. Esagero a dire che è stato l’incontro con il carisma? L’anima avverte che lo Spirito Santo è sopra di voi, in tutti i collaboratori; l’intelligenza ne esce come se – finalmente – si fosse incontrata con argomenti dai quali riceve il suo nutrimento. Potrei fermarmi su ciascuna pagina e ripeterei: sapienza, crescita personale, politica chiara, vera, amore, amore nei suoi vari significati, è quello di Dio che cade su ciascuno che ha la fortuna di avere Città Nuova. Ho quasi avvertito che il giornale mi metteva il mondo tra le mani. Grazie!».

Lettera firmata

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