La Posta di Città Nuova
Incontriamoci a “Città Nuova”, la nostra città
I viaggi di “Città Nuova”
«Un viaggio si rende possibile solo se siamo disposti a incontrare l’altro, ad accogliere l’evento inatteso, a scoprire il luogo sconosciuto. Non esiste viaggio senza che si attraversino frontiere tra Paesi, tra culture, tra lingue, tra i muri che ci separano l’uno dall’altro» (Elena Granata, “La mente del viaggiatore”, www.cittanuova.it, 18‑12‑2009).
È quanto vive chi viaggia con Città Nuova. Anch’io ci sono stata. In Terra Santa, nel giugno del 2010. Un’esperienza che mi ha segnato profondamente. Non solo per i luoghi straordinari dove sembra che Gesù Cristo sia appena passato, ma per l’esperienza, quasi fisica, che quella terra era casa mia, che stavo tornando a casa. Saranno stati i compagni di viaggio con cui ho condiviso gioie e dolori, impressioni e stati d’animo; saranno state le ottime guide; saranno state le persone, splendide, incontrate sul posto, il cui ricordo mi fa sussultare ogni volta che ascolto le notizie, spesso dolorose, che arrivano da quella terra. È già trascorso più di un anno e non ho dimenticato nulla, anzi, la nostalgia è cresciuta. Dicono che questo sia il risultato di un viaggio riuscito.
È stata anche l’esperienza di Fiorella: «Da sempre la storia della Russia ha attirato il mio interesse, ma mi sembrava un viaggio molto lungo e da fare in compagnia di veri amici. Abbiamo deciso di partire solamente perché abbiamo ricevuto la proposta da una coppia di amici; alla fine questa scelta si è rivelata un dono di Dio, un mezzo straordinario per conoscere questa terra. Durante il viaggio, grazie all’armonia che si è creata fra noi, sono riuscita a capire le sfumature del popolo russo. Mi piace molto il progetto di Città Nuova e mi entusiasma la proposta di un nuovo modo di viaggiare. Ho amato sempre muovermi, conoscere altri popoli, ma spesso i rapporti che si costruiscono lungo il viaggio si perdono e le storie iniziate, lentamente si spengono. Città Nuova, con questo progetto, ci permette di iniziare rapporti che possono avere un seguito, possono essere l’inizio di una vera nuova storia».
Allora, partiamo? Il programma per il 2012 lo trovate in 2ª di copertina. La vita è un viaggio. Meglio se in compagnia di Città Nuova.
Marta Chierico
rete@cittanuova.it
700 euro di mutuo
«Ieri ho vissuto una mattinata quale volontaria al Centro d’ascolto di Casa del colle a Verona. Una volta ancora mi sono trovata ad ascoltare situazioni molto difficili. Quello che più mi addolora è vedere chi lavora per 800 euro, ma con 700 da pagare per la rata del mutuo ogni mese. Impossibile pensare che la rata venga abbassata. È anche impossibile pensare di vivere con la famiglia in questa situazione. Noi possiamo dar loro una borsa della spesa una volta al mese: una goccia nel mare del bisogno. Quando si ammalano non hanno i soldi per prendere le medicine e il pagamento delle bollette è una vera emergenza. Come cristiana che vuole vivere con coerenza la Parola, quale strada prendere per drizzare queste strutture sbagliate?».
Paola ‑ Verona
La strada del Vangelo. La strada della giustizia sociale. La strada del togliere ai guru della finanza internazionale il potere di decidere sul bene e sul male di tutti. La strada dell’ascolto. La strada della pressione sul governo per una maggiore equità. La strada di tutte le organizzazioni caritative. E tante altre strade!
Una lettera a Monti
«Prof. Mario Monti, mi permetto di scriverle a proposito della dichiarazione di voto di fiducia dei gruppi parlamentari. Ho notato il diffuso disinteresse manifestato dagli onorevoli, che dicono di rappresentare i cittadini e parlano di coesione politica, verso gli interventi dei colleghi. Addirittura onorevoli che parlavano al telefono, leggevano sms oppure colloquiavano in aula. Per non parlare di onorevoli che sono arrivati in ritardo, oppure hanno lasciato l’aula appena terminato il discorso del proprio gruppo. Poi debbo, mio malgrado, sottolineare l’ipocrisia dei capogruppo, che fino a tre giorni orsono non pensavano ad altro che a “mandare a casa Berlusconi” o a difenderlo a spada tratta, che ora mettono da parte l’ascia di guerra, ringraziando a gran voce lei e il presidente della Repubblica. Pur non condividendo quasi nulla di ciò che ha detto l’on. Marco Reguzzoni, posso dire di aver apprezzato la sua onestà e la volontà di esprimere il pensiero del proprio partito.
«Posso dirle con orgoglio di essere appena stato selezionato per il servizio civile nazionale nel campo educativo nel comune di Varese e non le nascondo che la cosa mi inorgoglisce molto».
Michele ‑ Varese
Blair e Dio
«Ho letto sui quotidiani italiani, in occasione di una sua visita in Italia, il pensiero di Tony Blair sulla crisi attuale. Leggo: “L’Europa ce la farà se ricorderà il monito del papa: se il secolarismo è disprezzare la religione il risultato non sarà che violenza e rabbia”. E ancora: “Dio è l’idea nuova per affrontare la crisi”. Cosa ne pensa Città Nuova?»
Paolo Lucidi ‑ Ravenna
Città Nuova pensa che Blair abbia ragione, semplicemente. In un mondo reso sempre più piccolo dai media globalizzati, è imperativo che credenti e non credenti debbano trovare spazi di dialogo. Perché senza questa profonda condivisione del futuro dell’umanità, i risultati saranno quelli preconizzati da Blair. Dio non passa di moda, torna e ritorna, perché è al cuore della persona umana.
Morenti
«Leggendo l’articolo “Accanto alla persona malata” (curato da Giulio Meazzini e apparso sul n. 20/2011), la frase: “Accompagnare una persona malata o morente, ascoltare la sua storia”, mi ha fatto tornare alla mente una situazione analoga in cui mi sono trovato con una persona cara. Ho ancora presentissimo quel bellissimo pomeriggio trascorso in ospedale in quella calda estate; questa persona era raggiante, contenta di potermi raccontare un pezzo della sua vita. Questo fatto risale a 26 anni fa, ma la gioia che ho provato quella volta nell’essere riuscito a dargli una fetta del mio tempo è ancora oggi viva e sa di infinito».
Mario Tabasso
Le gaffe dei politici
«Mi sembra che certi comportamenti dei nostri politici, una valanga di vere e proprie gaffe, siano in realtà considerati dal pubblico semplicemente come delle stranezze, o delle maleducazioni involontarie. Che ne pensa Città Nuova?».
P. Z. ‑ Roma
Che il più delle volte si tratta di trucchi per apparire in tv e sui giornali. Speriamo che il nuovo clima introdotto dal governo Monti cambi un po’ le cose.
OWS
«Dove va a finire il grande movimento di protesta degli Indignados, di Occupy Wall Strett e quelle del resto del mondo? Mi fa un po’ paura il tutto».
Carla Giulia Carlini – Ancona
Effettivamente il movimento di protesta contro la finanza mondiale che guida nei fatti l’economia del pianeta sale più del previsto. Dove va? Difficile dirlo. Certo è che sta crescendo una nuova coscienza della responsabilità civile, un po’ in tutto il mondo, e questo è certamente un fattore di novità. Ci sono settori della società che “sentono assieme”, da una parte all’altra del globo. Personalmente guarderei con attenzione a questi movimenti di massa, perché la finanza mondiale ha francamente esagerato e va messa in qualche modo in riga. Forse questi giovani riusciranno nell’impresa, almeno in questa. Me lo auguro.
Ancora su Jobs
«Cari redattori di Città Nuova, sono abbonato a questo fantastico periodico e vi seguo con affetto anche sul web. Quanti e quanti articoli avrò “rubato” dal vostro sito e pubblicato sulla mia pagina Facebook! Vi scrivo rispetto all’articolo “Esecutore, non profeta” dell’8-10-2011, riguardante Steve Jobs. Concordo molto di ciò che è detto, ma non manca qualcosa? Non mancano delle righe sull’esperienza di vita di questo personaggio? Sul non arrendersi davanti alle difficoltà, sul continuare a sperare anche quando si è a terra, sul credere in sé stessi, sul ricominciare, sul continuare sempre a sperare? A quanti la sua esperienza può essere stata di sprone, d’aiuto, d’esempio di un uomo che ha reagito davanti alle difficoltà? Possibile che nella sua esperienza di vita non ci sia nulla di positivo che avete ritenuto opportuno riportare? Non ho scritto questa email per spirito di polemica, tutt’altro. Vi ho scritto perché vedo in Città Nuova un grande mezzo di informazione che mi piace definire “diverso” rispetto alla massa».
Michele
La Spagna cambia
«Come interpretate la vittoria di Rojas e della destra in chiave europea? Non è una grande sconfitta del laicismo a oltranza di Zapatero?».
Paolo Rumi ‑ Madrid
Ci sono tante chiavi di lettura del cambiamento politico avvenuto in Spagna, sia interne che internazionali. Le proporrei solo una mia lettura: finché la sinistra non capirà che deve prendere sul serio le esigenze del mondo cattolico riassumibili nella formula “tutela della famiglia e della vita” – quindi lotta all’aborto, politiche familiari adeguate, niente eutanasia, regolamento attento delle coppie di fatto, niente matrimoni gay e via dicendo – non riuscirà a intercettare quelle masse di cattolici che pur hanno una forte sensibilità sociale e per la giustizia. Anzi, non tenendo conto della “cultura della vita”, ma aprendo alla destra sul liberismo, li irrita ancor più. Il centro per la sinistra rimane così irraggiungibile per stabilire eventuali solide coalizioni.
Sogno un Natale
«Sogno un Natale, dove mettendosi ad ammirare l’universo cresca l’energia positiva di immaginare e pensare che la nostra società, i veri valori della vita li sappia ritrovare, apprezzare e amare.
«Sogno un Natale, dove fermandosi a osservare il sole con i suoi raggi colorati, riesca a illuminare le nostre idee e ci trasmetta tanto umano calore; porti del bene, dolcezza e gioia.
«Sogno un Natale, dove mettendosi ad ammirare la nostra bella terra, le sue meraviglie e i suoi frutti, ci faccia sperare che in futuro possano essere distribuiti equamente, non ci sia più nessuno al mondo che muoia di fame, per il rispetto della dignità di tutti.
«Sogno un mondo di persone piene di onestà, semplicità, umiltà, di gentilezza e sincerità.
«Sogno un Natale che ci dia la forza di risvegliare le coscienze, battere l’indifferenza e prenderci la responsabilità per costruire un mondo migliore.
«Sogno un Natale dove ogni cittadino trovi la volontà, la responsabilità di cercare sempre quello che ci unisce, per poter avere tutti una vita più giusta, serena e normale, dove non si smetta di sognare».
Francesco Lena – Cenate Sopra (Bg)
Sarah, il processo
«Mi sento particolarmente triste quando leggo della vicenda di Avetrana. Ora finalmente i giudici parleranno al posto dei giornalisti (e degli accusati). Spero che cali un po’ di silenzio sulla vicenda e che si lascino lavorare in pace i giudici; spero che gli accusati possano far spazio alla loro coscienza».
Giuditta Marcelli ‑ Rimini
Parole sacrosante!