La Posta di Città Nuova
Per i tuoi regali di Natale, prima passa da noi
Gentile lettrice, caro lettore, non ti proponiamo l’ultimo modello per il tuo cellulare, né accessori per la tua auto o per la tua cucina. Noi abbiamo “solo” idee. Idee che si traducono anche in esperienze di vita e che sono tra le pagine più apprezzate dai nostri lettori. Idee come riflessioni sulle notizie, sugli avvenimenti che cercano di indicare una direzione, più che imporre una linea. A noi interessa contagiare. Non vendere. O meglio, vorremmo “vendere” una sola grande idea: la fraternità universale, quella del Vangelo.
Anche i lettori ci sono compagni in questo viaggio quotidiano. Il loro parere è per noi di grande valore.
Riviste e libri, quindi, che prendono vita nell’humus della reciprocità. Questo vuole essere il nostro valore aggiunto. Un valore che, lo pensiamo e lo crediamo, va molto al di là del prezzo scritto sul retrocopertina dei libri o sul lato delle nostre riviste. Per questo ti proponiamo di regalare per il prossimo Natale libri e riviste con il marchio Città Nuova. Perché sono regali che potranno restare per sempre nel cuore di coloro a cui li donerai. Un vero antidoto per affrontare e vivere le tante crisi che ci attanagliano.
Puoi scegliere: troverai qualcosa di adatto sia per le tue tasche che per le tue esigenze. Lascia che te li presentiamo. Sul nostro portale www.cittanuova.it potrai trovare anche tante informazioni e proposte utili, oppure telefona allo 063216212.
Città Nuova, rivista abbonamento trimestrale 17 euro, semestrale 28 euro, annuale 47 euro, solo web 30 euro.
Città Nuova più i libretti Passaparola, uno al mese, come supplemento alla rivista Città Nuova 65 euro fino al 31/12/2010 (vedi pag. 2).
Rivista Nuova Umanità, bimestrale di cultura, abbonamento annuale 30 euro, solo web 20 euro.
Rivista Unità e Carismi, bimestrale di spiritualità e di comunione, abbonamento annuale 24 euro.
Rivista Sophia, semestrale accademico sui fondamenti e correlazioni dei saperi, abbonamento annuale 22 euro, solo web 15 euro.
Marta Chierico
rete@cittanuova.it
Vieni via con me
«La trasmissione di Fabio Fazio Vieni via con me davvero meriterebbe un Oscar: quello della faziosità. Mi limito a segnalare la performance del personaggio Saviano, dal quale era da aspettarsi una credibile e puntuale ricostruzione di certe realtà mafiose. Rilevo, invece, affermazioni sulle quali il ministro dell’Interno trova di che sdegnarsi.
«Nel seguito della trasmissione Saviano snocciola a nostra edificazione commoventi esternazioni sul finevita in chiave laicista, nell’assoluta assenza di contraddittori».
Fabiano Bermudez
Le bufere che hanno investito la trasmissione di Fazio e Saviano mi sembrano in qualche modo suscitate ad arte (o perlomeno favorite) per sostenere l’audience di “Vieni via con me”, che sta stracciando ogni record per un programma d’opinione. Non me ne vogliano gli autori, ma il dubbio che ci sia un po’ di marketing nel perdurare di queste polemiche mi resta.
Tuttavia, al di là della questione commerciale, rimangono un paio di considerazioni da fare: la trasmissione ha un sostrato ideologico assai chiaro, che porta a promuovere dei “valori” legati alla sensibilità di sinistra o radicali, incentrati sull’assolutizzazione dei diritti individuali, alcuni dei quali non corrispondono a quelli della sensibilità cristiana, cattolica in particolare. Penso al tema della vita e della sua difesa, ovviamente. Oltretutto – è il caso anche di Maroni – uno spazio maggiore lasciato al contraddittorio sarebbe stato possibile e benvenuto, perché avrebbe conferito alla trasmissione una maggior credibilità.
Nel contempo la trasmissione – che, tra parentesi, è fatta proprio bene, grazie anche ai fondi della Endemol di Berlusconi (soldi peraltro ampiamente riguadagnati con introiti pubblicitari) – propone altri valori civili e sociali di indiscutibile presa e assolutamente condivisibili anche da chi si professa cattolico: penso alla lotta alla mafia e alla difesa della legalità, alla solidarietà, alla giustizia, penso alla questione dei rifiuti…
Per avere un giudizio sereno sulla trasmissione, queste poche considerazioni mi sembra debbano essere tenute in conto.
Rete fagotto
«Nel mese di ottobre, la signora Elisa chiedeva alla “Rete fagotto” (Città Nuova n. 6/2009) una cucina a gas funzionante per una famiglia di Roma in difficoltà economiche. Avevo letto la mail della signora Elisa nel weekend in cui ero tornato ad Ischia insieme a mia moglie, per ritrovare le nostre famiglie. Mia suocera aveva nel ripostiglio una cucina a gas in ottimo stato, che non usava più. Ho chiesto quindi se potevamo regalarla alla famiglia di Roma, e lei non ci ha pensato su due volte. Ho quindi scritto subito una mail alla signora Elisa dicendole che avevo trovato la cucina e stavo cercando un corriere. Dopo qualche minuto mi telefona un amico, dicendomi che in settimana sarebbe venuto a Roma per lavoro e… con il suo furgone vuoto! Ma non è finita qui. Dopo un’ora mi telefona la signora Elisa: era stata alla messa e aveva chiesto a Gesù una cucina a gas per quella famiglia in difficoltà e, tornata a casa, trova la mia mail con la conferma di una cucina funzionante».
Lorenzo Russo
Alfabeto
«Ieri ho ricevuto il n. 21 di Città Nuova e non vi nascondo che, inizialmente, non capivo cosa volesse dire la copertina. Ma subito dopo ho levato il cellophane e ho sfogliato il giornale. Ho cominciato a leggere “Il Punto” e il sommario. Sono stato attratto dalla copertina in alto a sinistra e il sottotitolo: “Una proposta per declinare la speranza”. Ho subito cercato la pag. 38 e mi sono sentito rincuorato nella speranza. Mi ha dato luce le lettera T come treno».
Pino Fiorica
Aborto e vita
«Sono abbonato a Città Nuova da venti anni e, con rammarico, noto che il tema dell’aborto viene quasi sempre affrontato in modo blando. Non mi aspetto certo due pagine ogni volta, ma sarebbe auspicabile che argomenti correlati non vengano liquidati in poche righe neutre. In particolare l’articolo sulla RU486, “Un affare mancato”, sembra un comunicato Ansa piuttosto che un approfondimento di un quindicinale che dovrebbe appunto “approfondire” certe questioni, tra l’altro con una “illuminazione” maggiore di altre pubblicazioni. Ne deduco che la vostra redazione ha qualche problema a riconoscere come “fratelli” da amare e difendere i bambini durante lo sviluppo prenatale».
Renzo Spegne Schiavoni
Non mi sembra che la nostra posizione sull’aborto sia tenera. Siamo sempre stati contro, senza se e senza ma, l’abbiamo detto più e più volte. Certamente, però, come per ogni altro argomento, e forse ancora di più, è fondamentale anche l’atteggiamento col quale ne parliamo. È per noi importante sì il rispetto per la verità, ci mancherebbe; ma, se per il cristiano la verità è amore e l’amore è verità, dobbiamo avere rispetto anche per chi la pensa diversamente, senza usare termini e immagini “terroristiche”.
Rifiuti
«Nella nostra provincia si sta dibattendo, sembra ormai approvato, lo smantellamento dei rifiuti facendoli bruciare nel cementificio esistente qui da noi. Sarebbe questo il primo inceneritore in provincia. Si sta però facendo una ulteriore raccolta di firme per bloccare il tutto. Mi sono offerta per raccogliere firme, ma ho trovato tanta confusione e incertezza. Vorrei chiedere a Città Nuova se potesse fare un articolo dove aiuta a capire i danni ma sopratutto i vantaggi derivanti dalla raccolta differenziata. Ho anche sentito che in varie parti del mondo, Europa compresa, questi “mangia spazzatura” li stanno chiudendo. È vero o no? È un problema scottante e sarei contenta di avere una informazione giusta».
Giovanna Santambrogio – Pordenone
«Ieri sera in Vieni via con me ho seguito con vivo interesse Saviano sul problema dei rifiuti e su quelli tossici in particolare. Ho provato indignazione, amarezza e tanta rabbia non solo per il connubio tra organizzazioni malavitose e politica, ma anche e soprattutto perché qui si tratta di un vero crimine perpetrato ai danni non solo di una regione del Sud ma dell’Italia tutta. Ora io mi chiedo e chiedo: possibile che le istituzioni civili e religiose (del Nord e del Sud) siano state all’oscuro di tutto e mai nessuno abbia levato la voce in alto per denunciare questo traffico illecito?».
Rosario Ninfa
Sul problema dei rifiuti, indiscutibilmente uno dei più gravi scandali che stiano colpendo il nostro Paese, torneremo in uno dei prossimi numeri, per cercare di fare un po’ di chiarezza. Consiglio, comunque, di digitare “immondizia” o “rifiuti” sul nostro sito (www.cittanuova.it) e troverete numerosi articoli al riguardo.
Il linguaggio delle imprese
«Ho apprezzato molto l’articolo di Luigino Bruni: “Il linguaggio nelle imprese”, quando scrive che è importante distinguere i giudizi sul comportamento dai giudizi sulla persona. È quello che insegnava anche Giovanni XXIII: “È necessario distinguere l’errore dall’errante, lo sbaglio dalla persona che commette lo sbaglio”. Bisogna sempre rispettare la dignità della persona umana e non perdere la stima perché questo favorisce il rapporto e la fiducia reciproca».
Padre Pietro Bonamoneta S.J.
A proposito di moschee
«La risposta di Francesco Châtel a pag. 26 del n. 20 mi sembra troppo buonista e ingenua. Un problema così complesso, non si può risolverlo in due parole, in base a dei principi non-negoziabili. L’arte vera della politica (ma anche l’arte di amare) richiede una riflessione sulle situazioni, sulle conseguenze, sulla sincerità delle persone o degli Stati richiedenti le moschee. Proprio in questi giorni il ministro degli Esteri norvegese ha detto: “Nessuna moschea saudita in Norvegia senza libertà religiosa in Arabia Saudita. Sarebbe paradossale accettare questo flusso di denaro saudita dal momento che la nascita di una comunità cristiana in Arabia viene considerata un crimine”. E Padre Samir, grande esperto in materia, con soddisfazione ha commentato: “È la prima volta che in Europa avviene una simile reazione istituzionale. Tramite le centinaia di milioni di dollari di finanziamenti sauditi viene propagata in Occidente la visione più chiusa dell’Islam, il wahabismo”».
Don Emilio Colombo – Casterno di Robecco sul Naviglio (Mi)
Le parole del ministro norvegese sono da applaudire, perché la reciprocità invocata tra la costruzione di moschee in Europa e di chiese nei Paesi islamici non può essere richiesta da una Chiesa, pur grande e a suo modo potente come quella cattolica, tra l’altro nei confronti di una religione che non ha nessuna autorità unica. Tale reciprocità può stabilirsi solo tra Stati.
Noti, però, come tali parole vengano da un Paese che non ha interessi particolari nella regione: è lontano da nazioni islamiche, senza molti immigrati musulmani, ricco di petrolio e con riserve valutarie (i fondi sovrani) straordinarie. Potrebbero far lo stesso l’Italia, la Francia o la Spagna? Ne dubito.
Sui libretti
«Ho pensato di recensire sul giornale parrocchiale (che per l’occasione del prossimo Natale verrà inviato non solo agli abbonati ma a tutte le tremila famiglie della parrocchia di Tirano-SO) uno dei libretti di Città Nuova, Per amicizia di Michele Genesio. Trovo l’idea dei libretti efficace per la loro agilità e il numero di pagine ridotto; pur nella brevità, gli argomenti sono trattati con competenza, senza cadere nella superficialità o banalità. Ho apprezzato particolarmente lo stile “laico”».
Daniela Pianta – Sondrio