La Posta di Città Nuova
Tanta solidarietà al papa
«Ero in piazza San Pietro domenica 16 maggio, assieme alla moltitudine di cattolici che hanno voluto sostenere il papa dagli attacchi di cui è stato oggetto negli ultimi tempi a proposito degli abusi su minori da parte di un certo numero di sacerdoti. Con sincerità e affetto ho voluto testimoniare anch’io a Benedetto XVI, assieme a mia moglie e a due dei miei figli, la mia, la nostra vicinanza, di persone prima ancora che di cattolici. Mi hanno un po’ disturbato, in effetti, certi toni da stadio che notavo sotto certi striscioni: sembrava che fossimo ad un Catholic Pride invece che ad una manifestazione di affetto. Non è evangelico, a mio parere, schierarsi come cattolici contro qualcun altro. Il cattolico porge l’altra guancia…».
Paolo W. – Latina
«Grande, grandissima manifestazione in piazza San Pietro. Ho trovato qualcosa che pensavo perso: la forza mite della cristianità».
V.C. – Roma
«Anche i giornali laici hanno dovuto ammettere che la manifestazione pro-papa che si è tenuta domenica 16 maggio è stata impressionante. Se i politici riescono a radunare non come dicono milioni di persone ma in realtà folle non più grandi di quella che si è riunita in Vaticano, vuol dire che la Chiesa conta ancora».
Valeria V. – Pescara
«200 mila in piazza San Pietro mentre i sondaggi dicono che la fiducia nella Chiesa crolla. Come la mettiamo? È uno dei tanti sintomi che viviamo in una società schizofrenica?».
P.F.Z. – Roma
Appena prima di andare in stampa abbiamo ricevuto diverse email sulla manifestazione promossa dalla Cnal per il 16 maggio in piazza San Pietro. Le pubblichiamo così come ci sono giunte, con la soddisfazione per una grande, sincera espressione di vicinanza al papa.
Noi cristiani nel mondo, e soprattutto nel mondo contemporaneo occidentale, siamo in condizione di minoranza. Naturale che anche noi talvolta ci si comporti da minoranza, con gli impeti di orgoglio, di insofferenza, di frustrazione. Non mi sembra sia stato il caso della manifestazione del 16. Certo, il cristiano ha da essere soprattutto lievito nella pasta, sale della terra, agnello in mezzo ai lupi. Mai dimenticarlo, sull’esempio di quel Benedetto XVI che non perde occasione per ricordare il rigore e la radicalità della vita alla sequela di Cristo, nella mitezza e nella forza che viene da essa. E solo da essa.
Haiti
«Ho ripreso in mano uno degli ultimi numeri di Città Nuova, quello del terremoto ad Haiti. Chi ne parla più? Ho cercato di informarmi su Internet e mi sono reso conto che la tragedia è oggi ancora peggio di quella di tre mesi fa, perché la gente continua a vivere in condizioni pietose, peggiori di quelle del post-sisma».
Paolo Randelli – Reggio Emilia
Le notizie, anche le più terribili, monopolizzano i giornali e gli schermi solo per qualche giorno. Poi la ferrea legge del “tutto sempre nuovo” ha relegato anche Haiti nel dimenticatoio. Ne riparleremo sulla rivista, non possiamo dimenticare questi nostri fratelli.
Ong
«Leggo qua e là che le Ong sarebbero anche delle macchine per far soldi e delle strategie dei servizi segreti per infiltrarsi lì dove sarebbe per loro impossibile coi “normali” mezzi».
P.Z. – Rocca di Papa
È vero, il capitolo della solidarietà internazionale non governativa ha vaste zone d’ombra, sia finanziarie che politiche che addirittura di delinquenza. Ma tutto ciò, pur deplorevole, non può occultare lo straordinario frutto di tanta generosità proveniente dalla società civile. Le recenti difficoltà finanziarie ed economiche degli Stati più ricchi del pianeta hanno ridotto tra il 40 e l’80 per cento in un anno i contributi per la cooperazione internazionale, fondi essenziali per tante Ong. È pura miopia politica questa riduzione, perché le disuguaglianze economiche vanno comunque colmate.
Chiara Luce Badano
«Mia moglie ha acquistato una copia del libro su Chiara Luce Badano, Io ho tutto, di Michele Zanzucchi, edito da Città Nuova. Stamattina, visto che lei andava al lavoro, mentre io ero impegnato nell’assolvimento delle funzioni di nonno, le ho chiesto se potevo approfittarne e cominciare io la lettura. Permesso, ovviamente, accordato. L’ho aperto in un momento di relax (nell’attesa che si svegliasse la nipotina) e sono rimasto subito preso dal contenuto. Pagina dopo pagina, sono arrivato, senza soluzione di continuità, al termine del volumetto. Qui ho avvertito quasi un senso di delusione perché non c’erano più righe scritte. L’autore, specie in alcuni passaggi, è stato bravo a rendere la giusta dimensione della personalità di questa giovane, stupenda nella sua semplicità straordinaria. Ma è evidentemente la concretezza di una vita spesa con, per e nell’amore verso Dio e verso il prossimo che ha lasciato in me il senso di una storia che, pur nel naturale scorrere della quotidianità, racchiude il sapore delle cose divine».
Michele Concilio – Ciampino
Ci occuperemo ancora, nei prossimi mesi, della vicenda straordinariamente ordinaria di questa giovane ligure che verrà proclamata beata il 25 settembre prossimo, a Roma.
Quanto mi piace!
«Voglio dirvi quanto mi piace Città Nuova nella sua nuova veste e “sostanza”: articoli più brevi ma sugosi, belle foto, argomenti ad hoc, anche quelli che ci riportano indietro di qualche decina d’anni. Un grazie speciale per l’ultimo numero con gli articoli dedicati a Giordani. Città Nuova mi conquistò nel 1960 e mi portò a far parte della famiglia di Chiara Lubich. Per questo le sarò sempre grata».
Janua Punzi
Ipazia
«Nelle sale cinematografiche è in proiezione il film Agorà. Il film pone alcuni interrogativi, come l’intolleranza religiosa, la discriminazione nei confronti della donna, la violenza come arma di conversione e il concetto di santità. Il film per quanto finzione, ha riferimenti storici credibili. Ipazia, vittima dell’intolleranza, del fondamentalismo si direbbe oggi. Cirillo, vescovo di Alessandria, che proclama santo un intollerante e feroce monaco, sarà proclamato santo e dottore della Chiesa. Se su quest’ultimo titolo si può essere d’accordo, per la sua dottrina, non lo si può essere per la santità».
Matteo Rinaldi
Le segnalo che, su questo tema assai controverso, abbiamo chiesto il contributo di uno dei maggiori luminari della letteratura cristiana antica, il prof. Paolo Siniscalco, che ha pubblicato nel numero scorso un articolo esaustivo al riguardo. Qui basti dire che non è propriamente esercizio storico corretto quello di prendere a prestito la vicenda di Ipazia per scatenare nuove polemiche anticlericali.
Rinnovamento e Focolari
«Anche quest’anno, come negli anni passati, sono presenti qui a Loppiano e là a Rimini migliaia di persone. Se escludiamo quel numero veramente esiguo formato dalle persone più responsabilizzate che si ritrovano nei due gruppi, cioè quello del Rinnovamento a Rimini e quello dei Focolari qui a Loppiano, e chiediamo alle altre persone: “Qual è stata la vostra esperienza?”, avremo una risposta univoca: è stata una realtà meravigliosa. Siamo le stesse persone dello stesso popolo in cammino.
«A Loppiano gli aderenti alla spiritualità dei Focolari vivono una rinnovata dimensione della vita alla luce del Vangelo. Nella spiritualità che viene vissuta a Rimini, il tutto è sostenuto dalla preghiera in una particolare articolazione di vita comunitaria che comprende in modo eguale tutti i componenti».
Gino Biancanelli
Chiara Lubich sin dal 1949 ha parlato della Chiesa come di un grande giardino, in cui i vari fiori gareggiano in bellezza.
La gerarchia cattolica frena?
«A proposito de “Il Punto” del n° 9, da un lato apprezzo la citazione di don Sturzo e delle legazioni pontificie, dall’altro rilevo che, ancora una volta, la gerarchia cattolica sta frenando l’inevitabile processo riformatore: e questo è gravissimo dato che già nell’Ottocento la svolta risorgimentale è stata bloccata ripetutamente proprio dallo Stato della Chiesa. Libera Chiesa in libero Stato: il motto di Cavour è ancora valido».
Tiziano Guastoni
Gentile Guastoni, se ho ben interpretato la sua missiva, mi permetta di dissentire. In effetti mi sembra che nel momento in cui l’unità d’Italia viene attaccata da più parti, la Cei abbia espresso chiaramente il suo pensiero a più riprese. Certamente nel passato vi sono state delle ritrosie, ma attualmente non ritengo che si possa dire che la Chiesa stia frenando nulla. Certo, Ecclesia semper reformanda, dicono i teologi: mai pensare di aver raggiunto la perfezione! In questo senso la vicenda della pedofilia dei preti appare un salutare stimolo a una nuova conversione della Chiesa.
Incontriamoci a Città Nuova, la nostra città
Da Formia con furore
Gli studenti della 1a B del Filangieri hanno “occupato” la redazione di Città Nuova. Eravamo stati avvertiti, è vero; ma quando li abbiamo visti arrivare in massa, vivacissimi, ci siamo chiesti: saremo all’altezza delle loro aspettative? Ed ecco arrivare una loro email, insegnanti e studenti, che ci inviano il loro resoconto.
«Carissimi amici, vi mandiamo le impressioni che i ragazzi hanno scritto in modo spontaneo. Sorprendente come tutti, ancora molto giovani, hanno colto il clima di collaborazione che lega tutti voi.
«Insieme alla mia collega non avevamo spiegato granché prima della visita per non influenzare le loro opinioni e quindi è stato interessante avere la conferma che il clima di fraternità è contagioso, parla da solo. Hanno anche capito, oltre a come si redige un giornale, quali sono le idee che si vogliono far passare nell’affrontare una problematica o trasmettere una notizia. È così che insieme abbiamo deciso di sottoscrivere un abbonamento per l’inizio del nuovo anno scolastico.
«Ecco alcuni dei loro commenti: “Ho provato sensazioni nuove che non avevo mai provato fino ad ora”, scrive Francesco Salemme. Ed Elio Russo: “Anche se a me non mi piace la vita giornalistica, mi hanno dato l’impressione di essere un gruppo molto unito”. “A me è piaciuto tanto, infatti vorrei mandare un articolo legato al viaggio e in particolare alla loro redazione. Quando facciamo un’altra visita?”, commenta Andrei Chiosa. E Andrea Leccese: “Io mi sono divertito molto: è stata un’esperienza molto istruttiva ed emozionante, ovviamente aggiungo in modo scontato che la vorrei rifare perché è stata fantastica». Infine commenta Jurgen Berisha: “Appena entrato, sono rimasto affascinato dall’ambiente tranquillo, pacifico dove tutte le persone lavorano come in una confraternita con molta serietà e dedizione”.
Maria Franciosa e Pasquale Piccolino
Carissimi della 1a B, vorremmo che Città Nuova fosse un po’ come il vostro muretto, dove vi incontrate di solito per scambiare le ultime notizie, anzi, le ultime “buone” notizie, appunto, quelle che non fanno rumore ma danno speranza.