La Posta di Città Nuova

Disegno di bambino

Incontriamoci a Città Nuova, la nostra città

 

Vincenzino e Mohamed dinanzi ad Amore

 

Che sorpresa ricevere in redazione una lettera da una classe di ragazzi di Milano. Ma la sorpresa è diventata meraviglia e gioia nel leggere la loro provenienza. Milanesi, ma con culture d’origine ben stagliate che scoprono di avere in comune Dio, anzi quell’entità che loro definiscono «Amore». Provate ad andarvi a leggere la favola galeotta che ha prodotto in loro questa scoperta. La troverete nel numero 23/2009 della nostra rivista.

Ecco quanto ci scrivono: «Cara Città Nuova siamo la 3° A della Scuola elementare Nazario Sauro via Vespri Siciliani 75 di Milano. Nella nostra classe ci sono bimbi di tante nazionalità: italiani, egiziani, albanesi, marocchini, rumeni, filippini, ecuadoriani, peruviani, eritrei, ungheresi e brasiliani. La nostra maestra Sara nell’ora d’Arte ci ha letto la favola di Lauretta Perassi che ha per protagonisti Mohamed e Vincenzino, e ci ha chiesto di disegnare ciò che più ci aveva colpito. Vi inviamo i nostri disegni, dicendovi che quella favola ci è piaciuta tantissimo.

«Angelo dell’Albania ha detto che è rimasto colpito dal fatto che i bimbi credevano che il loro Dio abitasse in due posti diversi e invece era nello stesso posto. Gabriele (Italia) è rimasto colpito dal fatto che si può chiamare Dio Amore per entrambe le religioni come anche Meriam Lahrouche (Marocco) e Rebecca Bazzoni (Italia). Speriamo che i disegni vi piacciano e possiate pubblicarli.

«Ciao da tutti noi: Maddalena, Hassan, Gabriele, Gianluca, Robert, Michel, Tomhidul, Adonai, Lorenzo, Davide, Federico, Eric, Angelo, Gabriele, Laly Alessandro, Irene, Meriam, Rebecca, Laura, Amin e la maestra Sara Pasquariello».

 

Grazie di cuore. Il vostro non è solo un semplice messaggio di speranza ma una vera e propria lezione di vita. I vostri disegni, poi, sono bellissimi! Per ragioni di spazio possiamo pubblicarne solo uno, ma li trovate tutti su www.cittanuova.it. Continuate a scriverci.

 

Pedofilia e preti

 

«Da fonti ufficiali abbiamo appreso che i preti responsabili di abusi su minori negli ultimi 50 anni sono stati 3 mila su un totale di 400 mila. Se poi consideriamo che anche nel clero sposato protestante esiste questo fenomeno, ciò significa che non c’é nessun legame tra celibato e pedofilia. Nella maggior parte dei casi si tratta di rapporti sessuali con giovani dai 15 ai 17 anni. Resta comunque la gravità di questi atti che nella maggior parte dei casi avviene anche nelle famiglie. Credo che il problema andrebbe affrontato globalmente, senza strumentalizzazioni».

Fernando Cabildon

 

«Se il ministro tedesco per la famiglia, Christine Schroder, vuole rafforzare le verifiche al momento delle scelte degli insegnanti nelle scuole pubbliche, ciò significa che il problema degli abusi su minori, anche in Germania, è piuttosto vasto. Non sottovaluto la gravità dei casi di preti pedofili, ma se si enfatizza solo questo aspetto, sorge il dubbio che più della pedofilia si voglia combattere la Chiesa. È solo un caso che lo scandalo dei preti pedofili negli Usa scoppiò all’indomani della condanna della guerra in Iraq da parte di Giovanni Paolo II?».

Vedran Guerrini

 

«Ritengo che la Chiesa abbia in passato sottovalutato il problema degli abusi sui minori da parte di alcuni preti, ma è anche vero che c’è in atto una campagna tendente a screditare l’immagine della Chiesa cattolica. In questi giorni alcuni giornali tedeschi hanno riportato un discorso pronunciato dal ministro Goebbels nel 1937 e che si inquadra nella campagna di linciaggio alla quale i preti cattolici furono sottoposti nei primi anni del regime nazista. Furono utilizzati alcuni scandali avvenuti in una congregazione religiosa per fare guerra ai preti cattolici, i quali avevano assunto un atteggiamento apertamente critico nei confronti del nazismo. 

«Non pretendo di fare un parallelo con quella situazione, ma è singolare che l’enfatizzazione sistematica sui media di tutto il mondo dei casi di preti pedofili, è iniziata dopo che la Chiesa ha espresso la propria contrarietà all’eutanasia, matrimonio gay e altri temi».

Goran Innocenti

 

A partire dall’editoriale su questo numero di Brendan Leahy, che ci scrive dall’Irlanda, e poi nelle prossime uscite, affronteremo la cruciale tematica della pedofilia nei suoi più diversi aspetti. È un problema gravissimo, ma spesso affrontato senza la necessaria ponderazione e senza obiettività.

 

Tv dei ragazzi

 

«Ho 34 anni, 2 figli piccoli. A proposito dell’articolo di Gianni Di Bari ("Scompare la Tv dei ragazzi") pubblicato su Città Nuova n. 5/2010 sono molto arrabbiata. Ma è possibile che in televisione (e non solo, purtroppo) stia sparendo ogni prodotto che abbia un progetto alle spalle? E come è possibile che prodotti così ben fatti vengano cancellati proprio dalla tv di Stato?

«Perché non pensiamo come telespettatori a uno sciopero dalle reti Rai? Unendo le forze delle organizzazioni dei genitori o delle famiglie si concorda e promuove una 24 ore di televisori spenti contro la decisione di tagliare programmi come Melevisione, Trebisonda, Zecchino d’oro… E ciascuno invia una lettera alla dirigenza Rai e ad un quotidiano nazionale manifestando la propria adesione allo sciopero. E perché non sfruttare l’avvento del digitale per stimolare qualche sensibile gruppo editoriale ad imbarcarsi nell’avventura di colmare questo vuoto dando tra l’altro spazio anche a produzioni con un minimo di originalità?».

Maria Israel Autieri – Verona

 

100 milioni di aborti!

 

«Il quotidiano Il Foglio ha segnalato sulla base di recenti e documentate ricerche demografiche, la mancanza in vita di oltre 100 milioni di bambine a causa di aborti praticati in Cina, India, Corea e altri Paesi mediorientali in cui vi è la forte tendenza a preferire figli maschi. Lo squilibrio demografico a favore dei maschi è ben documentato anche nelle comunità orientali che vivono in Occidente. Tutto ciò mi sembra veramente preoccupante perché non solo si praticano aborti in grande quantità, ma si attua una selezione umana in cui il sesso femminile è ritenuto ancora culturalmente inferiore e comunque uno svantaggio per quelle società».

Massimo De Carli – Roma

 

Si stanno appena percependo in Cina i guasti sociali provocati dai figli unici, che vengono ormai scherzosamente chiamati “piccoli imperatori”. Analoghi fenomeni si registrano in altri Paesi. Non mi risulta, invece, che nei Paesi mediorientali tali pratiche siano di dimensioni paragonabili: la cultura musulmana è assai diversa e non consente solitamente l’aborto.

 

Conosco una signora rumena

 

«È brava, intelligente. Ha fatto una vita durissima in Romania, fin da bambina. La fecero sposare, arrivò un bambino. Una volta il padre lo prese per i piedi e lo sbatté, procurandogli un grave ematoma. Il piccolo, che già aveva cominciato a parlare, non parlò più per parecchio tempo. Nessun pentimento da parte del padre. La donna avrebbe voluto ucciderlo, ma non lo denunciò, perché non sarebbe successo niente. Divorziarono. Lei, da sola, crebbe il figlio, sfruttata fino a rimetterci di salute. Da qualche anno è in Italia. Lavora tantissimo, manda soldi al figlio in Romania che ha già preso un master. Presto verrà anche lui in Italia.

«Ho chiesto un po’ se i rumeni sono religiosi. Mi ha risposto così: “Anche il mio ex marito è sempre andato in chiesa. Gli uomini ne sentono il bisogno, ma vanno a confessarsi e il prete dà loro come penitenza di inginocchiarsi cento volte. Lo fanno e poi continuano a esser cattivi”. E Gesù? Dov’è il cristianesimo?».

Letizia – Cuneo

 

La Romania ha vissuto decenni di “disumanizzazione” accentuata, a causa di un regime dittatoriale come pochi altri al mondo. Tali miserie sono conseguenza di queste «distruzioni d’umanità», come diceva Lévinas. Ma le cose stanno cambiando.

 

Multa ai genitori

 

«È da 30 anni che il vostro giornale gira per casa. Un giornale che è cambiato molte volte, ma sempre in meglio. Ma veniamo al dunque: il giudice ha dato una grossa multa a quei genitori che, a parer suo, non sono riusciti ad educare i figli. Perché le colpe ricadono sempre sulle famiglie? Per esempio: la Rai cosa trasmette, non solo in prima serata, ma anche nel pomeriggio? Cartoni con violenza imperante, donne che si accapigliano per un uomo. Solo violenza. Le altre emittenti: nudo onnipresente. Ma la colpa è dei genitori!».

Claudio Conton

 

Di aria pulita bisognerebbe spargerne con abbondanza nell’etere! È indiscutibile che i genitori abbiano sempre più problemi: perciò abbiamo avviato con Famiglie Nuove la collana “Passa parola”, che va in allegato con la rivista: a febbraio avete ricevuto di Gianni Bianco Padre papà, mentre a marzo avete ricevuto le belle pagine di Giovanna Pieroni, Madre mamma. Sono libretti che aiutano a capire cosa fare nel caotico contesto odierno.

 

Astrologia, fede parallela?

 

«Ho apprezzato molto l’articolo sulle mistificazioni scritto da Ezio Aceti sul n. 5 perché tocca un argomento che mi sta a cuore. Ognuno è libero di soppiantare Dio come vuole, ma è triste che tanti astuti truffatori speculano sui vuoti esistenziali e sulla solitudine di certe persone. Però io vorrei “spezzare una lancia” a difesa (e solo) della bistrattata astrologia. Anch’essa è una miniera d’oro per ciarlatani eloquenti. A questo proposito la Bibbia è chiara: l’astrologia fa del cristiano un traditore e un rinnegato e il cristiano che si affida è accostato a “un cane che torna al suo vomito” e a “una troia lavata che torna a rotolarsi nel fango”.

«Non mi riferisco, infatti, agli oroscopi, che giustamente il Catechismo della Chiesa cattolica condanna senza tentennamenti. Analizzare la posizione degli astri al momento della nascita consente all’uomo di conoscere la sua natura, le sue potenzialità. Credo che le posizioni astrali siano una specie di linguaggio che permette non di conoscere il futuro ma di conoscerci meglio e di perdonarci terribili difetti. Quante volte capita di dedurre il segno zodiacale di una persona? Se la luna influenza la semina nei campi e il travaso del vino, non potremmo essere influenzati dai pianeti, senza nulla togliere al disegno divino e alla Provvidenza?».

C. P.

 

Ci sembra che certamente l’universo abbia qualche influenza su di noi, e questo va studiato, come per i casi da lei citati delle coltivazioni. Ma non si può minimamente pensare che certi segni zodiacali, dipendenti solo dall’allineamento con cui vediamo in cielo astri in posizioni e a distanze diverse, possano influenzare la nostra nascita o la nostra vita. Ci dispiace, ma non siamo d’accordo con lei. Visto che lei si dichiara cristiana, saprà che ben altri sono gli influssi positivi (le cosiddette “grazie”) che possiamo ricevere dal Cielo; ma non arrivano certo dai pianeti!

 

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons