La posta del direttore

Quei balletti fra destra e sinistra Sono studente di ingegneria, e un po’ per questo, un po’ per carattere personale, cerco sempre di dare una apparenza lineare ai problemi, di leggere quello che mi si pone davanti in chiave di un rapporto causa-effetto… La politica che io ho avuto modo di conoscere (fondamentalmente tramite televisione e radio) non è niente di tutto questo: è tutto e il contrario di tutto, ho la netta impressione che molte volte si difenda un’idea solo perché l’avversario sostiene un’opinione opposta, senza realmente chiedersi la verità di ciò che sta sotto; per non parlare delle alleanze: gruppi politici, che magari tra loro in comune hanno veramente poco, che si riuniscono in nome di un comune programma che ha la sola finalità di fungere da serbatoio di voti (per esempio si sono visti i radicali saltellare a lungo dalla destra alla sinistra alla ricerca del migliore offerente…). Emanuele Michelon -Verona Non solo i radicali abbiamo visto saltellare, ma anche diversi parlamentari abbandonare il proprio schieramento per salire sul carro dei prevedibili vincitori. Questo spettacolo non è solo di oggi, ma non invita certo i giovani a dedicarsi alla politica attiva. Come non lo è l’accettare nel proprio schieramento tutto e il contrario di tutto, perdendo con ciò la propria identità, pur di battere gli avversari. Vedremo alla prova dei fatti come se la caveranno quelli che, con i propri compromessi, hanno prevalso sui compromessi degli altri. Rimando il resto della sua lunga lettera, che pure merita una risposta, al prossimo appuntamento con la posta. Davanti alle elezioni Voglio ringraziare Antonio Maria Baggio per l’articolo Davanti alle elezioni (Città nuova, 10 marzo 2006) per il contributo di idee esposte rendendo completo un’argomento così difficile al giorno d’oggi. Questa riflessione mi è stata utile principalmente per due motivi: 1) Mi permette di sentirmi libero di intraprendere un dialogo con qualsiasi altra persona, anche di orientamento politico diverso dal mio, perché aiutato a vedere la diversità come risorsa, perché aiutato a spogliarmi dai pregiudizi. Noto anch’io che di questi argomenti non se ne parla volentieri per la paura di incrinare i rapporti, specie con gente che si conosce. La prova della positività di questo articolo viene dal fatto che proprio in questi giorni l’ho letto assieme a degli amici dove esistono anche convinzioni politiche diverse. Risultato: abbiamo dibattuto dialogando nel pieno rispetto reciproco. Anche in famiglia ho potuto parlarne con facilità. 2) Mi ha incoraggiato ad avvicinarmi ed a interessarmi con rinnovata fiducia alla politica, ed inoltre mi rende più sereno nella scelta alle prossime elezioni. Anastasia Adelchi – Pordenone Tra due litiganti… i poveri aspettano Il motto popolare che tra i due litiganti il terzo gode si riferisce per lo più a qualcosa di lieve entità. Ma i litiganti in Italia, oggi, non sono due: sono tutti i politici, che si accusano a vicenda, e senza risparmio di attributi, offrendo uno spettacolo veramente triste. Siamo stati felici quando abbiamo appreso la fine delle ostilità tra Usa e Urss, tra Est ed Ovest, ma questo carrozzone di Europa è rimasto impantanato. Se è vero che il nostro è il continente più civile per il suo meraviglioso patrimonio culturale, che razza di uomini abbiamo scelto nei vari governi, se nessuna pur minima azione europeistica è stata avviata, capace di rivelare qualche segno del fine planetario di questa e delle altre Confederazioni continentali? Se siamo diventati europei, cittadini di una patria più grande, dobbiamo superare le meschine faziosità politiche, risolvendo prima all’interno i problemi vitali delle classi sociali più deboli, perché finalmente si giunga ad un governo europeo che consenta di proiettarci con impegno promozionale verso i popoli sottosviluppati degli altri continenti. Questo deve essere l’obiettivo guida di tutte le confederazioni: tutti per uno e uno per tutti, nella ricerca continua di soluzioni dei problemi esistenziali dei popoli meno favoriti, della cui economia deficitaria sono responsabili gli europei per secoli di colonialismo. Giovanni Migliore – Siracusa Non credo che si possano attribuire solo agli europei le difficoltà economiche dei Paesi in via di sviluppo. Americani e asiatici del primo mondo non hanno responsabilità minori. E certo in prima fila, come responsabili del dissesto di molti paesi africani, si dovrebbero annoverare molti dei loro stessi governanti. Ma questa non è una scusa per non vedere quanto egoismo domini ancora nelle politiche nazionali dei Paesi europei che non solo non riescono ad accordarsi per una efficace azione in favore dei Paesi meno favoriti, ma stanno erigendo nuove barriere all’interno della stessa Unione, contrarie allo spirito dei Trattati su cui essa si regge. Non per niente la Commissione europea è pronta ad inviare una procedura di infrazione contro Parigi, accusata di protezionismo nel settore energetico per la legge che blocca le Opa straniere. Sono dunque d’accordo con lei che fra tutti questi litiganti i poveri aspettano. I nostri e ancor più quelli del Terzo mondo. Cattive notizie dall’Europa Il Consiglio europeo prosegue la sua pervicace azione diretta in special modo contro la Chiesa cattolica; in particolare, nella risoluzione 1464 votata il 4 ottobre 2005, con il titolo Donne e religione in Europa, le religioni vengono additate come matrici dei fondamentalismi che violano la libertà ed i diritti della donna, attraverso varie forme di intolleranza e discriminazione, tese ad impedire il loro accesso alla contraccezione. Anche la raccomandazione 1720 dal titolo: Educazione e religione tende ad imporre un programma di studio della religione per scuola primaria e secondaria uguale per tutta Europa, che non faccia distinzioni confessionali, ma permetta di conoscere tutte le religioni, per questo il personale incaricato dovrà essere preparato dall’Istituto europeo per la formazione degli insegnanti di studi comparativi delle religioni. Io credo che un’analisi approfondita di questo problema, alla luce anche dei vari documenti che ho citato, potrebbe aiutare i lettori di Città nuova ad avere un’idea più concreta di quanto una ben definita area laicista sta portando avanti in Europa da tempo. Di questo le recenti normative adottate in Spagna dal governo Zapatero sono solo un’avvisaglia. La domanda è questa: che cosa possiamo fare noi concretamente come cittadini, ma soprattutto come cristiani?. Cesare Ciancianaini Convegni culturali per il 50° di Città nuova L’interesse cresce e si moltiplicano le iniziative. Su richiesta di molti lettori, forniamo maggiori indicazioni sui convegni culturali previsti a tutt’oggi. Anche con un info che consenta di mettersi in contatto. Ecco, più nel dettaglio, quelli imminenti: 23 aprile: Palermo – Cineteatro Dante – Piazza Lolli, 21 – ore 10.00-13.30. Io-l’altro: noi nella città. Il progetto di fraternità del Movimento dei focolari a 50 anni dalla nascita della rivista Città nuova. Info: focfpa@alice.it – focpam@tin.it 23 aprile: Pinerolo (To). Mariapoli. Giornata aperta. Palazzetto dello Sport. Ore 10.00. Info: focfto@tiscali.it fm.torino@tin.it 25 aprile: Catania – Centro Fieristico Le ciminiere – ore 10.00- 13.00. La città luogo di fraternità. Proposta di uno stile di vita attivo e responsabile, radice di una convivenza a misura d’uomo per la costruzione di città nuove. Info: focfct@libero.it – focctm@iol.it 6 maggio: Padova. Sala dei Carraresi. Fiera di Padova nell’ambito di Civitas. Ore 16.30.Media e dialogo. Info: Associazione I Ponti onlus 333.3623631 7 maggio: Montecchio Maggiore (Vi). Palasportivo. Ore 15.00- 18.00. Quale futuro? I giovani del mondo rispondono…. II incontro multietnico,multiculturale e multireligioso. Info: adrianobillato1@tin.it 21 maggio: Ancona. Auditorium Fiera della Pesca. Ore 16.30. Famiglia: risorsa per il bene comune?. Info: focfancona@libero.it – focm.ancona@mercurio.it Maggio: Napoli – Napoli: partecipazione e cittadinanza… una cultura di fraternità per la città?. Data da definire. Info: Emilio Donnarumma bellire@libero.it – 349.1296420 Segnaliamo, inoltre, un’iniziativa che si svolgerà dal 29/04 al 01/05 a Locri. Be a sign of hope 2: convegno aperto a tutti i giovani. Nel programma momenti di approfondimento, festa in piazza, escursioni. Info: segreteriagmucatania@yahoo.it

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