La posta del direttore
Serenità nel giudizio storico “Su Raitre sta andando in onda, dalle 8,30 alle 9,00, una trasmissione condotta da Michele Mirabella sulla storia dell’unificazione italiana. Il programma fa parte della serie “Educational”, cioè destinata al pubblico scolastico e a coloro che hanno poco tempo per la lettura. “Sembrerebbe una bella iniziativa, considerato anche il garbo e la cultura del presentatore. Invece vengono ripetuti e amplificati i falsi e squallidi miti della storiografia risorgimentalista. Da un lato infatti c’è l’esaltazione a senso unico dei famosi patrioti che si batterono per l’unificazione della penisola: da Foscolo a Mazzini, dalla Pimentel a Cavour, da Menotti a Garibaldi. Dall’altro lato si assiste alla continua offesa di coloro che si opposero ai moti; i re legittimi diventano dei perfidi despoti, i popoli insorgenti considerati quali masse di ignoranti, superstiziosi e violenti, il clero indicato come arretrato e vorace. “Ce n’è abbastanza per chiedere un’immediata inversione di contenuti in questa trasmissione. È tempo di finirla con gli insulti verso coloro che già soffrirono fucilazioni e miserie grazie a quei “liberatori” e ai loro zelanti collaboratori”. Alessandro Non ho visto la trasmissione in oggetto, ma posso capire il suo disagio nel seguire una interpretazione storica riduttiva come quella da lei descritta, frutto di una contrapposizione ideologica che ha radici lontane e, come si nota da decenni anche nei testi per la scuola più diffusi, non superata. Evidentemente la serenità del giudizio storico è di difficile acquisizione. Eppure proprio la chiesa, così bersagliata, ne sta dando prova, rivisitando con equilibrio epoche e personaggi, come Galileo, Bruno, Savonarola, e addirittura Pio IX. Se si pensa poi alla difficoltà, per gli ex comunisti, ad aprire i loro archivi e a fare chiarezza sulle atrocità della “Resistenza”, si può comprendere come l’oggettività e l’onestà intellettuale facciano ancora paura. Attenzione, però, a non contrapporre ad una interpretazione della storia a senso unico, un’altra a senso unico opposto. Inquinamento Atmosferico “Il saggio detto: “Sbagliare è umano, insistere è diabolico” dev’essere del tutto sconosciuto a chi è responsabile, per delega, delle nostre sorti. “Oggi ci esortano: “Lasciate le auto nelle rimesse, prendete i mezzi pubblici”. Si rendono conto di ciò che dicono? Si rendono conto in che condizioni sono i mezzi pubblici, specialmente i meno inquinanti che sono quelli su rotaia? “Non vorranno dare la colpa agli “irragionevoli”, “sprovveduti” automobilisti, spero. Oppure alle “eccezionali” condizioni climatiche; prendano atto della realtà: ormai l’eccezione è la non eccezionalità. “È ora di rivedere i progetti sulle “grandi opere” e con priorità assoluta o le grandi città, e non solo, si trasformeranno in tanti “lazzaretti”. È questo che si vuole? Il sottoscritto usa l’auto solo in mancanza di alternative, da sempre”. Corrado Raponi Cernusco Lombardone Comincio con il complimentarmi con lei che usa l’auto “solo in mancanza di alternative”. E continuo col sottoscrivere tutte le sue affermazioni. Lei mette il dito nella piaga, pur sapendo, come noi, di non avere interlocutori attenti se non al proprio tornaconto più immediato. Così è stato per la nostra politica energetica, così per quella dei trasporti e dei lavori pubblici. Oggi sembra che si stiadestando una nuova coscienza a questo riguardo, ma ci vorranno – e lo dico con grande sgomento – ancora molte morti documentate, a causa dell’inquinamento atmosferico, per convincere i cittadini a comportamenti individuali più responsabili e i governanti a tener conto nei fatti, e non solo a parole, del bene comune. Tolkien e la religione “Ho letto con interesse l’articolo di Michele Genisio su Il Signore degli Anelli che, per quanto gradevole, non mi ha pienamente soddisfatto. Non tanto per l’ormai inevi- tabile confronto con Harry Potter, quanto per l’affermazione che “chiunque legga Il Signore degli Anelli difficilmente potrà trovarvi esplicite tracce del cristianesimo”. L’affermazione è di per sé esatta, ma vorrei capire quali “tracce esplicite” dovremmo trovare. “Tolkien stesso affermò che “Il Signore degli Anelli è fondamentalmente un’opera religiosa e cattolica: all’inizio io stesso non ne ero consapevole, lo sono diventato durante la correzione ( )””. “In realtà l’elemento religioso dell’opera di Tolkien c’è, fortissimo, ed è presente nelle affermazioni di Gandalf sulla Pietà, nelle magistrali descrizioni della tentazione presenti nel libro. Nel Signore degli Anelli, infatti, tutti i personaggi sono più o meno tentati, alcuni in particolare dall’Anello. Di questi, alcuni passano la prova (Gandalf, Galadriel e anche Sam), altri cedono ma si riprendono per pura fortuna (Boromir), un altro cede proprio quando la fedeltà sarebbe più importante e si tratta proprio di Frodo, che cede per ben due volte all’idea di usare l’anello. Inoltre è evidente l’importanza della Provvidenza, mai nominata ma sempre presente”. Emanuele Bruni “Tolkien ha pagato di persona il suo essere cattolico, anche all’Università; il cristianesimo dei suoi personaggi non è stato certo “sommessamente domestico” (pensiamo al viaggio di Frodo), né il contesto “propedeutico al cristianesimo”.Tutte le opere sono intrise, trasudano di cristianesimo, a partire dalla bellezza di ciò che ha creato; il suo intento era dare una mitologia all’Inghilterra che ne è priva, l’atmosfera nordica non poteva essere solare e mediterranea, ma la malinconia è contenuta in una cornice di speranza cristiana, si sente sempre la presenza di una Provvidenza amorosa ed il finale è positivo. Altri elementi sono l’esaltazione dell’umiltà, la tentazione, la visione cosmogonica di unità dell’universo, la concezione della “sub-creazione”dell’artista-artigiano. “Credo che dopo aver letto le opere di Tolkien molti abbiano capito ed apprezzato di più i valori cristiani. Da questa lettura “di evasione” io esco sempre rinforzata e la consiglio sempre ai miei studenti”. Laura Vendraminetto – Cesena L’interesse suscitato dall’articolo è sottolineato da queste precisazioni che testimoniano la popolarità di Tolkien e che, nella sostanza, sono meno discordanti di quanto potrebbe sembrare ciò che si afferma nell’articolo stesso. Ci sembrano anzi un invito a leggere l’opera e a non accontentarsi del film, pure lodevole, che tiene il cartellone ormai da molte settimane. L’amore disinteressato “Anch’io ho avuto la grazia di conoscere, tramite lettera, Domenico Mangano. “Mi trovavo in difficoltà in quanto non mi arrivava la pensione di vecchiaia dall’Inps. Attraverso una conoscenza mi sono messa in contatto con Domenico, che, saputo di questa mia difficoltà, mi ha subito scritto e si è informato della mia pratica pensionistica. Vi devo dire, con tutta sincerità che, tramite questa lettera inviatami, ho colto tutto l’amore verso di me sebbene non mi conoscesse. “Ora lo penso in paradiso e lo sento vicino che mi aiuta nel viaggio della vita”. Rosanna Cervetti – Chiavari Benvenuta piccola Chiara “Il mio nome è Chiara, sono nata prima che il sole sorgesse, alle ore 3,30 del 21 febbraio 2002, all’ospedale di Fondi, per un atto d’amore, donazione gratuita dei miei genitori, Francesco Fusco e Anna Fabietti. “Il soffio e il dono della vita si è posato su di me permettendomi di entrare in quest’altro mondo dove in realtà ogni cosa vive. “Spero di non perdere la semplicità d’animo e l’amore verso tutti che pulsa in me, che ognuno di noi purtroppo dimentica nel crescere, pensando che la vita e lo scopo di essa sia solo assolvere freneticamente e quotidianamente le maschere che ogni giorno portiamo, forse senza neanche prenderne coscienza”. Lettera firmata – Fondi Invito ai lettori solidarietà con l’argentina “Nella grande famiglia di Città nuova, l’edizione argentina ha conosciuto già 40 primavere e affiancato l’espandersi del Movimento dei focolari nel subcontinente americano. Come accade alle persone, anche i giornali possono attraversare fasi alterne di floridezza e di difficoltà, legate alle vicende del proprio paese. Le ristrettezze economiche in cui versa l’Argentina in questo momento sono note a tutti. Noi pure ne abbiamo parlato di recente e ne riparleremo presto. Ma oltre ad informare, proprio perché ci sentiamo di appartenere ad una famiglia, siamo usi stimolare la solidarietà. Sentimento che vogliamo rendere concreto verso chi, suo malgrado, potrebbe essere costretto a non rinnovare il proprio abbonamento. Come? Offrendo unabbonamento omaggio che, per Ciudad nueva, mensile in lingua spagnola edito a Buenos Aires, è di 39 pesos, pari a 21 euro. 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