La posta del direttore
Un campanello dall’arme “La mancanza di reciprocità nella libertà di culto con i paesi islamici non è l’unico elemento di riflessione sull’increscioso episodio del Crocifisso di Ofena, che soprattutto rappresenta l’ennesimo campanello d’allarme sui seri pericoli che l’Italia sta correndo a causa di una programmata invasione di masse musulmane che sono facili strumenti per l’importazione di fenomeni inquietanti alimentati da un barbaro fondamentalismo. “Con quale coraggio il vice-premier vuole dare pure il diritto di voto a chi già fin d’ora dimostra atteggiamenti destabilizzanti nei confronti della nostra cultura e dei nostri sentimenti più sacri e inviolabili? Chi ci assicura che l’Islam moderato non sia nient’altro che la maschera del vero Islam fondamentalista?”. G.T. – Verona È vero che non esiste reciprocità con la maggior parte dei paesi islamici quanto alla libertà di professare pubblicamente la propria fede religiosa. Ma, per ottenerla, i cristiani hanno scelto il dialogo, a costo di subire momentaneamente anche gravi soprusi. Nonostante le apparenze, ritengo sia questa la linea più produttiva. Proprio su questo numero ne parla diffusamente Paolo Lòriga in un articolo. Educazione alla virtualità “Vivo al Cairo e insegno Educazione tecnica alla scuola italiana di qui. Ho letto l’articolo di Giulio Meazzini Pronto, mi vedi?, e mi è piaciuta l’idea proposta di svolgere lezioni di educazione alla virtualità, alla comunicazione e ai nuovi media. Qui però è un po’ difficile trovare esperti in questo campo, soprattutto che parlino italiano. Mi chiedevo, allora, se potete indicarmi contatti, siti o materiale per svolgere io stessa, al meglio possibile, almeno alcune lezioni. “Grazie per il vostro aiuto”. Silvia – Il Cairo Risponde Susanna Attolico. Con piacere ti informo che potresti utilizzare il sito dell’Esa,Agenzia Spaziale Europea, per insegnamento delle materie tecnico-scientifiche spaziali presso il tuo liceo. L’Esa investe nell’educazione dei giovani europei e troverai perciò molte informazioni su questo sito: www.esa.int. “Puoi cliccare su topic: education dove troverai molto materiale per giovani in inglese” Se devi far vedere cose in italiano, clicca sulla bandierina italiana e troverai materiale e novità nel campo italiano: www.esa.int/export/esaCP/Italy. html “Se fai una ricerca sulla parola:”educazione”, troverai articoli in italiano sull’argomento anche della collaborazione tra il focolare e Esa. Un anno dopo San Giuliano “Un anno fa la nostra regione Molise veniva scossa materialmente e spiritualmente dalla tragedia di San Giuliano di Puglia. Qui le campane delle chiese hanno suonato in ricordo di quel triste momento e molta gente, anche nei posti di lavoro, si è fermata per un minuto di silenzio “per non dimenticare”. “A San Giuliano una lunga veglia di 24 ore, lontano dalle telecamere, ha coinvolto tutto il paese. È triste però costatare che a livello nazionale non meritiamo neanche un breve accenno, un trafiletto… “C’era solo lo scoop del momento! Eppure le nostre scuole rimangono ancora insicure e i nostri bambini e il personale che lavora continuano ad andarci”. Carmelina Ciapanna – Campobasso Mi sono ricreduto su “Città nuova” “Anni orsono,mi sono abbonato a Città nuova per accontentare un amico insistente; l’anno dopo non ho rinnovato l’abbonamento, in quanto non leggevo la rivista che mi appariva poco interessante e la mia attenzione era rivolta verso altri giornali. “Dopo qualche tempo ho conosciuto il Movimento dei focolari e ho avvertito la necessità di riprendere in mano Città nuova e conoscerla leggendola anche pochi minuti al giorno. Ho notato così la validità della rivista, la sua l’obiettività, ma soprattutto ho scoperto che lo Spirito Santo agisce nella realtà concreta di ogni giorno. Mi sono talmente innamorato della rivista che ho messo in secondo piano gli altri giornali e ho proposto l’uso in classe ai miei alunni con l’accordo dei genitori e del capo dell’istituto. “I risultati sono stati notevoli: durante la settimana dedicavamo qualche ora alla lettura e alla discussione di qualche articolo e gli alunni si appassionavano molto. “Posso concludere che per valutare la rivista, bisogna leggerla attentamente e non dare giudizi affrettati. Se qualche insegnante volesse sapere nei particolari la mia esperienza nella scuola, può scrivermi o telefonare, ma prima di tutto deve fare una cosa: leggere attentamente Città nuova”. Alberto Di Girolamo – Marsala Quegli alberi di Natale… “Mi preoccupa non poco il grido d’allarme proveniente dall’Inghilterra “Gli alberi di Natale di quest’anno saranno più brutti e più costosi”. Il caldo torrido dell’estate scorsa, ovviamente, ha causato danni ingenti alla produzione di abeti e pini in gran parte del paesi produttori. Anche la nostra nazione, conseguentemente, si ritrova con prezzi alle stelle. “Mi chiedo, perché tanto spreco di denaro e tanti danni alla natura? Ritengo superfluo sottolineare l’importanza che il verde ha per l’intero pianeta: oggigiorno si lotta alacremente per un po’ di ossigeno in più. Un’ultima considerazione: visto che tantissimi alberi, dopo le feste natalizie, rischiano di morire o, addirittura, vengono buttati via, perché non optiamo per alberi di Natale artificiali? “Pertanto, è il caso di correggere gli scempi finora perpetrati e ristabilire una giusta sensibilità ecologica “. Franco Petraglia – Cervinara (Av) Mi pare che ormai, almeno in Italia, si vendano molti più alberi di Natale finti che piante vive con le radici. Va detto, però, che queste ultime, vengono coltivate in vivaio con la precisa destinazione di essere vendute dopo alcuni anni come alberi di Natale. Altri sono i vivai che forniscono le piante per il rimboschimento. Il problema, dunque, non è tanto ecologico, ma economico. Ciò detto sono pienamente d’accordo per consigliare gli alberi di Natale artificiali. Il vero miracolo di papa Wojtyla “Non ho mai creduto all’assegnazione del Nobel a papa Wojtyla, dato per scontato da molte fonti di informazione. Perché tutti quelli che lo lodano per le sue coraggiose esortazioni alla pace nel mondo (laici, atei, miscredenti, ecc.) non lo “amano”; è un personaggio troppo scomodo per questi benpensanti. “Aggiungo: il vero miracolo di papa Wojtyla non è la sua guarigione, ma il non voler scendere dalla croce che lo affligge, come fece Gesù Cristo”. Umberto Montagna – Parma A proposito di Nobel, certamente al papa non mancava quel riconoscimento per dimostrare il suo impegno per la pace. E i recenti avvenimenti gli danno ampiamente ragione. A proposito del suo eroismo nel portare fino in fondo la croce che lo affligge, è questa certo la testimonianza più alta che corona un cammino di santità. Chi governa dovrebbe rappresentare tutti “Seguo da qualche tempo, come semplice cittadino, lo sviluppo del Movimento politico dell’unità di cui avete già scritto più volte nella rivista. “Il verificare di persona che ci sono politici di diversi partiti e schieramenti che si propongono di applicare il principio di “fraternità” nell’impegno politico mi ha costretto a ripensare in modo positivo, il mio rapporto con la politica e i politici. “Per questo mi rattrista vedere che esiste ancora la prassi di creare vere e proprie risse per denigrare l’avversario politico, prima che colpisca lui. E l’atteggiamento mi sembra più grave quando è praticato da chi ha responsabilità di governo. “Forse mi illudo, ma il mio pensiero è che, finita la campagna elettorale, quando una persona assume un incarico di governo, abbia il dovere di espletarlo come rappresentante di tutto il popolo e il diritto di essere giudicato su quello che attua e non sul fatto che appartiene ad uno o l’altro partito o schiera. Mi sembra che il fatto che un presidente di consiglio o un ministro sia anche segretario di partito gli impedisca di avere un atteggiamento meno settario e di fatto più unificante e più consono all’impegno. “Mi sembrerebbe che inserire nelle riforme l’incompatibilità fra cariche istituzionali e di segretario di partito aiuterebbe chi vuole rasserenare il clima politico nell’interesse di tutti”. Pino Bottaro – Genova Di per sé non esiste incompatibilità fra le cariche di partito e quelle di governo; anzi, i partiti sono previsti dalla stessa Costituzione come gli strumenti attraverso i quali i cittadini si organizzano per concorrere a determinare le scelte politiche del paese; che gli uomini di partito assumano ruoli di governo appare, da questo punto di vista, del tutto naturale. Ma la sua lettera sottolinea una esigenza vitale della democrazia: la necessità che, finita la competizione elettorale, nella quale le “parti” si contrappongono per garantire la libera scelta da parte dei cittadini, colui che vince sappia essere espressione e rappresentante non più di una “parte”, ma del tutto. La democrazia infatti richiede non solo una cultura della libertà, ma anche una cultura dell’unità. Anzi, la sensibilità all’unità dovrebbe essere mantenuta anche nel corso della competizione: come potrò, infatti, se sarò eletto, diventare l’espressione di unità di tutta la mia città, o di tutto il mio popolo, se durante la campagna elettorale sono stato poco rispettoso nei confronti dei miei avversari e dei cittadini che li hanno votati? Se così non è stato, continuerà la competizione o, peggio, la rissa, anche quando la logica della democrazia richiede collaborazione. Come dimostrano i fatti, e come lei suggerisce, crediamo che una meglio compresa e vissuta cultura della fraternità costituisca non solo la possibilità per essere dei politici migliori, ma una vera e propria condizione per il corretto funzionamento della democrazia.