La posta del direttore
SIAMO TROPPI OTROPPO POCHI? “Secondo i seguaci di Malthus, la crescita demografica e il moderno sviluppo scientifico e tecnologico generano fame, sete, inquinamento, effetto serra, desertificazione, nuove epidemie, morte del pianeta e soprattutto miseria. “Nel libro pubblicato di recente da Rizzoli La terra scoppia, Giovanni Sartori e Gianni Mazzoleni cercano di dimostrare che, come previsto da Malthus, la crescita della popolazione porta all’impoverimento delle nazioni. “La realtà, invece, dimostra esattamente il contrario. Piero Bianucci e Riccardo Varvelli hanno pubblicato su Tutto scienze e tecnologie n.1080 (il supplemento scientifico del quotidiano la Stampa) due interessantissimi articoli al riguardo. “Riprendendo i dati forniti dall’Agenzia Internazionale dell’Energia, Bianucci ha sottolineato come “negli ultimi trent’anni la popolazione è aumentata del 50 per cento, la ricchezza prodotta del 250 per cento. Se guardiamo all’ultimo secolo – ha rilevato – la popolazione è cresciuta di 4 volte, e il Pil mondiale di 20: un fatto reso possibile soprattutto dalla scienza e dalla tecnologia (ma anche dalla maggior forza lavoro)”. “Il professore del Politecnico di Torino Riccardo Varvelli precisa con un articolo dal titolo “Più gente, più sviluppo” che secondo il recente rapporto World Energy Outlook dell’Agenzia internazionale per l’energia, quando trent’anni fa, all’inizio degli anni Settanta, la popolazione della Terra era di 4 miliardi, la produzione di ricchezza mondiale era inferiore a 10 mila miliardi di dollari (correnti) all’anno. Ora che siamo più di 6 miliardi, il genere umano è in grado di produrre 35 mila miliardi di dollari (correnti) all’anno. “È quindi evidente che la crescita della popolazione, al contrario di quanto sostengono Malthus ed i suoi seguaci, accresce ricchezza e non povertà”. A.G. – Roma È una vecchia questione che mi trova sostanzialmente d’accordo con chi confuta Malthus. Infatti il tasso di crescita è sceso dal 2,1 degli anni Sessanta all’1,2 di oggi. Dunque non è comprimendo le nascite, ma favorendo lo sviluppo economico che si può raggiungere un equilibrio sostenibile. Naturalmente però, quando si guarda al pianeta globalmente, si rischia di non cogliere il particolare più significativo, e cioè che la crescita della popolazione è avvenuta nei paesi poveri e quella della ricchezza prodotta soprattutto nei paesi ricchi. Il problema resta quello di distribuire equamente questa ricchezza. QUELLA PARVENZA DI NORMALITÀ “Vorrei focalizzare la vostra attenzione sulla seconda serie dello sceneggiato televisivo Un medico in famiglia, anche se si avvia alla conclusione. “Non sto ad analizzare, per brevità, gli aspetti positivi della trasmissione, ma quello che vorrei sottolineare è l’assoluta parvenza di normalità (già riscontrata nella prima serie) che viene data alla convivenza e ai rapporti prematrimoniali. “Lo sceneggiato è diretto a tutti e so che tanti bambini lo seguono: non vi sembra che chi, per la tenera età, è privo di senso critico, giudichi prassi corrente il comportamento dei personaggi? “Credo non si inviteranno mai abbastanza (spesso voi lo fate) i genitori ad analizzare le trasmissioni tv prima di permettere ai bambini di vederle!”. Anna Giallongo – Catania Purtroppo la prassi comportamentale dei personaggi di cui si lamenta è più diffusa di quanto normalmente si pensi. Ma non nelle proporzioni che prospettano certi sceneggiati televisivi. A scuola e un po’ ovunque si muovono, i bambini entrano in contatto con questa realtà. Perciò è importante che, assistendo a certe trasmissioni sostanzialmente positive, ma “realistiche”, siano in compagnia dei genitori o di adulti che sappiano rispondere ad eventuali domande o prevenirle. SOLO LETTERE BREVI E FIRMATE Su ogni numero della rivista ripetiamo che non possiamo rispondere se non a lettere brevi e firmate. Purtroppo con scarsi risultati, perché continuiamo a ricevere troppe lettere lunghe o addirittura veri e propri articoli. Ci scusiamo ma non siamo in grado di prendere in considerazione questi scritti. In sostanza: quanto più uno scritto è conciso, tante più probabilità avrà di ricevere una risposta. Per eventuali richieste di aiuto indirizzare direttamente alla rubrica “Guardiamoci attorno” dopo avere letto le modalità riportate in calce alla rubrica stessa, indispensabili per prendere in considerazione le richieste. INCHIESTA ANAS “Nell’ultimo numero di Città nuova, nell’ambito di un articolato servizio sul sistema aeroportuale, è stato intervistato il presidente di Alitalia Giuseppe Bonomi; negli stessi giorni di uscita del vostro giornale, la stampa ha dato notizia di un avviso di garanzia recapitato a Bonomi in qualità di consigliere Anas: i suoi richiami all’etica, contenuti nell’intervista, sono quindi da considerarsi menzogneri alla luce dei fatti?”. Giovanni Cattini – Milano L’articolo di Alma Pizzi sugli aeroporti e sulla situazione di Alitalia è stato redatto nel mese di giugno e l’intervista concerne l’attuale ruolo di Bonomi come presidente della società aeroportuale, quindi nulla ha a che fare con l’avviso contestatogli, che riguarda il suo precedente incarico come consigliere dell’Anas con delega per il Nord. Nel merito, tale avviso è un atto dovuto, al di là delle responsabilità personali dell’avvocato Bonomi, in quanto da mesi è in corso un’inchiesta su funzionari e dirigenti Anas per lavori eseguiti nel 2002 nella realizzazione di una galleria al confine con la Svizzera, distrutta dall’alluvione (in territorio quindi sul quale egli aveva la competenza come consigliere). Aggiungiamo, a tutela di ogni individuo, che va sempre salvaguardata l’innocenza personale fino a prova contraria, in ogni vicenda processuale. Pertanto quanto detto dal presidente Alitalia nell’intervista resta pienamente valido in quanto non concerne le vicende pregresse e il ruolo allora ricoperto. ADESSO SPOSAMI “Sono una ragazza di quindici anni ed ho guardato il programma Adesso sposami dopo aver letto l’articolo di Gianni Bianco su questa stessa rivista. Devo ringraziare l’autore del pezzo per aver dato una chiara visione della squallida situazione cui siamo giunti. Che esempio è, infatti, per noi giovani un programma come quello condotto da A. Clerici? Che idea possiamo farci del matrimonio dopo una simile semplificazione del complesso equilibrio celato dietro il rapporto di coppia? Abituati già dalla società e dai genitori a ricevere scorciatoie e a non dover combattere per raggiungere determinati scopi, ora abbiamo un’ulteriore conferma: per il matrimonio basta portare il prescelto dalla Clerici, il resto non lo fa Cupido, ma la televisione. E a cosa porta questo se non ad una perdita nel dialogo fra coniugi e quindi ad una convivenza povera e destinata, come tante, a finire con un divorzio? “Per nostra fortuna il programma è estremamente noioso e poco seguito, se non altro i danni sono limitati “. Laura Sandrone – Cuneo ADOZIONI A DISTANZA “Siamo gli alunni della classe III A della scuola media di Pieve di Bono (Tn). Per lavorare concretamente per la pace e diminuire le povertà e le divergenze che ci sono nel mondo, abbiamo deciso di fare un’adozione a distanza per migliorare la vita di una bambina. Questa bambina che vorremmo adottare si chiama Beci, proviene dal Kossovo ed è nata a Bec dove vive ancora. Suo padre è disoccupato e sua madre fa la casalinga. In famiglia sono in otto; lei frequenta la scuola materna ed ha sei anni. Durante la guerra si sono rifugiati in Albania e quando sono tornati nella loro terra non c’era più niente perché avevano bruciato tutto. “La Caritas ha ricostruito la loro abitazione che si trova su una collina. Per raggiungere la scuola materna Beci deve percorrere una strada sterrata, che durante l’inverno, a causa della neve e del fango, diventa impraticabile. “Lei vive con i genitori, i fratelli ed i nonni; la nonna è la persona che mantiene la famiglia, ogni tanto fa le pulizie dal parroco del paese e ricevono da lui e dalle suore degli aiuti, come vestiti e cibo. Il nonno ha una pensione di 25 euro al mese. Beci frequenta regolarmente la scuola materna ed è una bambina molto volenterosa. “”Con il contributo del sostegno a distanza, si pagherà la sua retta scolastica dell’asilo, e si cercherà di provvedere ai bisogni più urgenti della famiglia. Questo progetto è stato reso possibile grazie anche al contributo di altre classi, dei professori, della dirigente e del personale non docente della scuola media di Pieve di Bono. “Vi preghiamo di segnalare questa iniziativa perché possa venire ripetuta anche in altre scuole. Per adottare un bambino basta cercare un’associazione, tramite Internet, che si occupa di adozioni a distanza. “Questa è una piccola goccia nell’oceano; ma forse l’oceano non è fatto di gocce?”. Non è la prima volta che rivolgiamo ai lettori inviti come questo dalle pagine di Città nuova. Più precisamente lo facciamo ogni anno per Natale. Ma non è necessario attendere Natale per mettere in atto un’iniziativa così bella.