La posta del direttore

Difesa della vita nascente in USA “L’agenzia statunitense per i Servizi umani e sanitari ha pubblicato il 2 ottobre la versione finale della legge grazie alla quale anche i bambini non ancora nati potranno beneficiare del Programma statale di assistenza sanitaria per i bambini, già attivo dal 1997 e, fino ad ora, valido per la fascia d’età da 1 a 19 anni. La nuova norma, agendo da correzione del regolamento in vigore, metterà i singoli stati nella condizione di scegliere se accordare o meno alle donne incinte e dalle precarie condizioni economiche, l’assistenza sanitaria necessaria a garantire buona salute al nascituro. Questo provvedimento ha almeno due aspetti da sottolineare: per la prima volta un governo federale definisce l’inizio dell’infanzia fin dal concepimento; in secondo luogo, anche le donne immigrate illegalmente negli Usa avranno accesso a questa assistenza. “L’estensione dell’assistenza prenatale anche agli immigrati clandestini è dovuta alla consapevolezza che anche quei feti “entro nove mesi diverranno cittadini statunitensi”. Tuttavia il provvedimento non ha mancato di scatenare violenti polemiche da parte dei fautori del diritto all’aborto. “Mentre, il direttore dell’Associazione cattolica per la salute, Michael Place, vede nel provvedimento un valido strumento nelle mani degli stati per risolvere un problema nel momento in cui lo riconoscano come tale. A.G. – Roma È una battaglia lunga e difficile questa per il riconoscimento del diritto alla vita del nascituro, che conosce sconfitte e vittorie. Negli Usa, come da noi, gli schieramenti che lo sostengono o lo combattono, sono trasversali ai partiti. Ora si vedrà quali stati, negli Usa, adotteranno questa nuova legge. Ovunque, però, di qua e di là dall’Atlantico, per vincere questa battaglia occorre l’abbandono di quella cultura dell’egoismo e del profitto che oggi è dominante. Anch’essa, come si vede, in forma trasversale agli schieramenti politici. Quella sentenza controversa “È grande lo sconcerto per la sentenza del tribunale di Perugia che ribalta il precedente giudizio di assoluzione, ritenendo Andreotti mandante dell’omicidio Pecorelli in base alla discutibile denuncia del pentito Buscetta. Soprattutto se si pensa che non sono stati trovati, in 23 anni, né gli altri mandanti né gli esecutori del crimine”. Giorgio Santi – Rapallo È vero: la sentenza ha sorpreso. E inatteso è stato forse anche il coro pressoché unanime con cui l’intera classe politica, quasi senza distinzione di schieramenti, ha espresso la propria solidarietà al vecchio senatore. Né gli è mancata quella del capo dello stato. Già negli anni passati, anche da queste pagine venne espressa forte perplessità per il linciaggio morale cui Andreotti veniva sottoposto dai nemici del suo partito. Perplessità che dura tuttora. Certo, il suo atteggiamento un po’ sornione e la calma con cui ha sempre affrontato ogni burrasca hanno contribuito ad avallare l’immagine piuttosto cinica che di Andreotti veniva costruita e che lui stesso sembrava non volere scrollarsi di dosso. Ma non è certo meno cinico oggi l’accanimento con cui certi editorialisti ricamano giudizi su un periodo di storia del nostro paese, vedendone soltanto i lati oscuri. Di esso hanno già fatto giustizia gli elettori. Democraticamente. È ancora più significativo, dunque, l’augurio unanime che la sentenza venga annullata in Cassazione. Polvere da inquinamento e polveroni mediateci “La faziosità non aiuta né a capire né a risolvere. Quando un editorialista come Sartori afferma che il riscaldamento del pianeta impedirà di “sostenere i 9-10 miliardi di viventi che Bush, il Vaticano e altri irresponsabili ci hanno regalato”, è facile rispondere come è stato fatto, che se la popolazione mondiale raggiungerà quella cifra, fra 100 anni, come si prevede, resta difficile incolparne il Vaticano, visto che la morale sessuale cattolica interessa appena il 15 per cento degli africani e meno del 3 per cento degli asiatici, dai quali dipenderà, quasi per intero, questo incremento. “Più correttamente, Gorbaciov ammette che “l’Unione Sovietica ha ospitato le origini di una delle maggiori catastrofi ambientali del mondo nel bacino dell’Aral, per non parlare di Chernobyl””. Romeo Cattini – Forlì Delle responsabilità reali degli americani, relative soprattutto all’inquinamento atmosferico, abbiamo parlato su queste pagine molto di recente. Come pure delle nostre e del pericolo che altri si mettano, soprattutto in Asia, su questa strada senza disporre di quelle tecnologie che quantomeno attenuano l’impatto ambientale. Purtroppo, dopo il fallimento del vertice romano della Fao, anche quello sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg ha raccolto scarsi risultati. Da parte nostra abbiamo cominciato ad analizzare con approfondimenti i singoli problemi. A nessuno può sfuggire l’importanza degli argomenti dibattuti, facce diverse di un’unica prospettiva: come salvare la Terra dalle conseguenze dello sfruttamento che l’uomo va praticando con un crescendo esponenziale? E in sostanza come salvare quella enorme fetta di umanità cui l’arricchimento di pochi va sottraendo inesorabilmente i mezzi di sussistenza? I due problemi sono connessi, perché molto spesso la crescita della povertà e la distruzione dell’ambiente si alimentano a vicenda. Un master in scienze ambientali “L’accresciuta sensibilità nei confronti del creato indica un maggiore livello di civiltà e una maggiore attenzione ai diritti di esseri non umani. I parametri culturali entro i quali sono collocati i problemi ambientali risentono però di una visione del mondo che si contrappone all’uomo e alle sue attività economiche e scientifiche. “Il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum ha organizzato un master con il patrocinio del ministero dell’Ambiente che si propone di esprimere una più avanzata concezione dell’ecologia fondata su un’idea ottimistica dell’uomo e delle sue potenzialità. Un uomo la cui prole suscita speranza e non disperazione, sia per il futuro dell’umanità che per quello del creato. “Il master intende analizzare i problemi dello sviluppo umano in relazione all’ambiente in un contesto sapienziale dove morale e ragione non siano contrapposti. Solo in un ambito di unità delle scienze finalizzata al progresso umano è possibile affrontare e risolvere anche i problemi ambientali. “Il master si propone di offrire a insegnanti, educatori, dirigenti, quadri, operatori del settore, agli studenti e a quanti vorrebbero operare nel campo della difesa ambientale, le conoscenze fondamentali che chiariscono il rapporto uomo/natura. “Per iscrizioni: tel. 06 66527800; e-mail: ambiente@upra.org Riportiamo volentieri questa segnalazione, convinti dell’utilità e dell’importanza dei temi trattati. Iccoli ungheresi per i coetatni di San Giuliano “Ho letto l’articolo e la successiva corrispondenza sul terremoto del Molise. Forse vi farà piacere conoscere un episodio che penso inedito, del quale ho avuto notizia direttamente da Budapest, la mia città. Eccolo in breve. “Anche in Ungheria ha destato forte impressione la sorte dei bambini morti sotto le macerie della loro scuola a San Giuliano. In una scuola elementare della capitale magiara alcuni loro coetanei hanno testimoniato la propria condivisione andando a deporre fiori e a pregare davanti all’ambasciata italiana, lasciando anche, sul marciapiede, tante candeline accese. Si sono mossi con discrezione, senza dare nell’occhio; e se ne sono tornati in classe. “Naturalmente fiori e candeline sono stati notati, ma non si sapeva chi ringraziare per il bel gesto, finché l’ambasciatore Verderame, per rintracciarli, ha fatto un appello per radio. Richiamatili così in ambasciata, ha potuto esprimere il suo ringraziamento regalando a ciascuno di loro il libro di Pinocchio. Ringraziamenti estesi anche a quanti, come il grafico Gyözò Varga, avevano espresso in modi diversi la loro partecipazione. Il disegno di Varga è stato inviato dall’ambasciatore al sindaco di San Giuliano”. Susanna Szönyi – Budapest Non occorrono commenti, se non per ringraziare di questa puntuale informazione e del disegno di Varga che riproduciamo. Natale in Palestina “Pace agli uomini! cantarono gli angeli sulle rocce di Betlem Poi… la strage degli innocenti. Come oggi, ancora per poco… l’augurio. Egidio Santanché

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