La politica non “di parte”

Silvio Berlusconi si avvia a dar vita al suo quarto governo, questa volta con solide premesse di saldezza ed autorevolezza, che – unite ad un cambio di segno nei comportamenti dello stesso Berlusconi e dei suoi alleati – fanno ben sperare per il Paese. In particolare, occorre salutare con favore gli intendimenti di dialogo con l’opposizione, espressi all’insegna della necessità di rimettere in piedi l’Italia. Congiuntura economica di recessione; aggiornamento della Costituzione (e nuova legge elettorale!); fiducia nelle istituzioni – giustizia, Parlamento, governo stesso – da riconquistare; servizi da portare a standard più europei; gioventù cui dare un futuro; povertà da sconfiggere; sicurezza da garantire; ambiente da risanare; pace da costruire; ethos comune da rigenerare… È in effetti questa la portata delle questioni con le quali dovrà misurarsi la compagine governativa. E davvero non possono essere affari di parte; sia dal punto di vista delle parti politiche che dal punto di vista della partecipazione dei cittadini: non è sufficiente una parte sola, per quanto consenso abbia raccolto, e non sono sufficienti le rappresentanze istituzionali dei cittadini. Ognuno dovrebbe esserci. Il Movimento politico per l’unità – che come si sa è ispirato dai Focolari – percepisce questo momento come una grande opportunità di edificazione di un’Italia pacificata, che ritrova nella politica il luogo della autocostruzione della sua unità, a partire dalla ricchezza delle sue diversità. Vogliamo perciò dare il nostro contributo aggiungendo ad altre parole vive della politica – prime fra tutte libertà e uguaglianza – la parola fraternità, da immettere come metodo e come categoria. I parlamentari che – dalle varie parti politiche – ad essa si ispirano, sono impegnati a realizzarla tra loro, perché sia visibile all’interno del Parlamento la sua possibilità, con la relativa creatività. Ma il Parlamento non è dei parlamentari, abbiamo già avuto modo di dirlo; è dei cittadini. È con essi che il Movimento politico per l’unità, con la sua forte vocazione di popolo, si impegna a costruire presenza e proposte, perché i parlamentari e il governo abbiano anche in esso un luogo dove raccogliere le istanze profonde della società e costruire scelte condivise. La contaminazione reciproca tra realismo della libertà e realismo della solidarietà (se è lecito schematizzare così le ispirazioni portanti delle due maggiori parti politiche), scaturente dalla fraternità e capillarmente sperimentata, può contribuire a far germogliare nuovi rapporti, nuove idee, nuova linfa nella politica.

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