La politica del merito
A proposito di diversi articoli, apparsi sia sulla rivista “Città Nuova” che sul sito web “Città Nuova online”, nel mese di marzo 2011.
Giustizia ingiusta «È ora di finirla con la persecuzione della magistratura contro un uomo che ha il solo torto di avere tacitato i poteri forti!».
Lucio Brunetti
Etere ingiusta «A mio avviso il premier non fa campagna elettorale su metà dell’etere, perché ha a disposizione molto di più. Cito solo il Tg1. Lo faccio per lo schiaffo morale che esso dà agli italiani che non votano la maggioranza. So che non dico niente di nuovo e che il fine giustifica i mezzi».
Umberto Parisi
La vocazione politica «Quello che spaventa oggi è l’assenza di concezione politica alta. La povertà d’idee sommerge ogni cosa; non vi sono più persone che arrivano nei luoghi di governo che abbiano frequentato una scuola politica. L’improvvisazione è frequente, la retorica ci sommerge di parole per suggestionare l’uditore impreparato. Imprenditori, professionisti e industriali si lanciano in politica mescolando le tecniche collaudate per le loro attività con quello che dovrebbe essere il servizio per il popolo».
Luigi Liberati
Accanimento! «Non sopporto più che si prenda ogni pretesto per attaccare Berlusconi”. È il difensore più accanito dei valori cristiani ed è l’uomo politico che più ha fatto contro il materialismo dialettico comunista. Ha raddrizzato la schiena a un’Italia senza coraggio».
Paolo Verdini
Accanimento? «Vorrei rispondere a Rita Fonseca di Ponte Dall’Olio. Berlusconi scese in politica perché era l’unica strada per evitare la galera. I procedimenti nati dopo la sua discesa in politica sono pochi. È una fandonia dire che c’è stato accanimento. Come è possibile essere cristiano e sostenere la legge sui respingimenti, come è possibile essere cristiano e difendere un uomo che commette atti contro la morale, come è possibile essere cristiano e condividere la cultura dell’io che si pone al di sopra di tutto e di tutti?».
Matteo Starace
Riceviamo molte lettere ed email dai nostri cari lettori, i quali prendono posizione contro o a favore del primo ministro. Visceralmente, appassionatamente. Ne riportiamo alcuni estratti. Anche a rischio di ripeterci, vogliamo però ripetere che la nostra linea editoriale verte a entrare nel merito di provvedimenti, dichiarazioni e leggi del governo attua e delle proposte dell’opposizione. Crediamo che la politica italiana abbia bisogno di elevarsi – ha ragione il signor Liberati – per non finire con l’insterilirsi. Sul merito riteniamo che sia lecito esprimere pareri e dare giudizi precisi.
(m.z.)