La piccola saltatrice sventola alto il tricolore

Antonietta Di Martino arriva sul gradino più alto del podio nei campionati di atletica indoor di Parigi
di martino

Antonietta è alta un metro e sessantanove centimetri. Normale, per una donna. Ma Antonietta di professione è saltatrice, in alto. E allora, quell’1.69 si fa già meno normale. Soprattutto se si arriva molto più su di tante altre colleghe che superano tranquillamente il metro e ottanta. Parliamo, a titolo di esempio, della russa Shkolina (1.87) o della spagnola Beitia (addirittura 1.92). Fortuna che in questa disciplina, a dispetto del nome, non conti solo l’altezza. Quanto a tecnica, infatti, Antonietta è insuperabile. Ed è grazie a questa che ha saputo raggiungere risultati impensabili. Perché una come lei continua a sorprendere, anche dopo tanti anni.

                        

Antonietta di cognome fa Di Martino, e domenica, a Parigi, ha conquistato il titolo ai campionati europei indoor di atletica, raggiungendo quota 2 metri e 01. Il muro dei due metri, vero e proprio spartiacque tra le brave atlete e le campionesse, la saltatrice campana l’ha superato diverse volte. La prima il 13 febbraio 2007, a Banská Bystrica, località slovacca che quest’anno le ha “regalato” il suo personale, un 2.04 a dir poco stellare. Antonietta è la primatista italiana indoor e outdoor, e la cosa potrebbe passare inosservata se non si ricorda che entrambi i record li ha strappati a una certa Sara Simeoni. Al contrario della campionessa veronese, la Di Martino non ha mai vinto le Olimpiadi, anche e soprattutto perché in venticinque anni il salto in alto è considerevolmente cambiato, e le avversarie ora sono molte di più. Ma tutto ciò non cambia, perché Antonietta ha saputo far rendere al meglio quel metro e sessantanove grazie a una tecnica pregevole e ad un’eleganza smisurata.

 

Più forte degli infortuni, che l’hanno costretta a due anni di grandi sofferenze. Più forte dello scetticismo generale, perché scoprire le proprie doti di saltatrice a 23 anni può sembrare un po’ tardivo, e farlo dall’alto (si fa per dire) di un metro e sessantanove può anche far pensare che no, forse non è il caso di provare a trasformare la propria passione in professione. Antonietta, però, ha dimostrato di non farsi tanti problemi, provando a migliorarsi ogni singolo giorno e arrivando, ai Mondiali 2007 di Osaka, a un incredibile argento iridato. All’epoca Antonietta aveva già 29 anni, e in tanti pensavano che per lei sarebbe stato difficile ripetersi a così alti livelli. Invece, dopo un’Olimpiade deludente, un Mondiale positivo (quarto posto) e un Europeo da dimenticare (fuori nelle qualificazioni), quest’anno la Di Martino sembra ancora più competitiva del 2007. Record italiano in febbraio, titolo continentale indoor a inizio marzo, e la stagione è ancora molto lunga. In alto i cuori (e anche tutto il resto), Antonietta.

 

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