La paura della folla
Constanza Macras, energica coreografa argentina, e berlinese, con la sua compagnia Dorky Park, nome di punta di un teatrodanza multirazziale, mette in scena sogni consumistici, disillusioni e manie. Con uno sguardo cinico sulla globalizzazione e sui suoi effetti, racconta il mondo di oggi filtrato dalle ossessioni, dai contrasti e dalle paure da esso generate. Come quella di uscire di casa, il panico degli spazi aperti e della folla, la patologia chiamata “agorafobia”, affrontata nello spettacolo Here/After, per riflettere più ampiamente sui luoghi in cui viviamo e sul modo in cui le tecnologie hanno trasformato i rapporti interpersonali.
La mescolanza di diversi linguaggi espressivi ‒ stile della Macras ‒ genera un delirante affresco metropolitano che ingloba la cultura trash, la pop-art, il video, la musica. Le solitudini sono quelle di due donne che inventano scuse per non uscire di casa, tanto c’è la possibilità del telelavoro, e per parlare con gli altri basta postare un video su YouTube, collegarsi a Skype o chattare su Facebook. E tutto può essere recapitato a domicilio. Un fattorino è l’unico tramite tra i personaggi (oltre un’aspirante rockstar e una donna alla finestra), che abitano una pedana circolare rialzata e ruotante e una teca di vetro. Esclusa qualche sequenza, lo spettacolo non arriva a contagiare, e si avverte la mancanza della danza, che resta la principale forza espressiva di Macras.
All’Eliseo per Romaeuropa Festival.