La pappa del cucciolo
L’alimentazione costituisce uno dei bisogni primari dei nostri beniamini, come di noi uomini. Un tempo non troppo lontano, i nostri genitori o nonni allevavano i propri animali con gli avanzi o comunque con una dieta casalinga che poco o per niente teneva conto delle esigenze dell’animale (età, attività fisica, attitudini alimentari: cane, gatto e furetto sono carnivori, coniglio e cavie sono erbivori).
Oggi anche l’alimentazione, diventata oggetto di studi approfonditi, riveste un ruolo importante nello sviluppo e nella crescita di un animale sano, vivace e dal manto invidiabile, nell’aumentarne le aspettative di vita, soprattutto se si tratta di gatti, e nel fornire un’adeguata educazione, e non solo alimentare, soprattutto nel cane. Ragion per cui è bene informarsi per poi fare scelte più giuste e convenienti sotto tutti i punti di vista.
È possibile alimentare i nostri cagnolini o gattini con alimenti commerciali di buona qualità e specifici per ciascuna specie (le crocchette del cane non sono adatte all’alimentazione del gatto che, essendo un carnivoro obbligato, necessita di una dieta ricca di proteine e povera di carboidrati) o con la dieta casalinga anche se per il gatto può risultare davvero molto difficile ottenere così pasti davvero adeguati alle sue esigenze. Nel primo caso ci troviamo di fronte ad un pasto completo e bilanciato che va solo pesato e proposto nelle giuste quantità all’animale, senza l’aggiunta di alcun integratore. Per le quantità, di solito basta attenersi a quelle segnalate nella legenda sulla busta del cibo scelto conoscendo peso ed età dell’animale ed eventualmente aumentandole proporzionalmente al grado di attività fisica.
Un discorso a parte va fatto, invece, per animali in gestazione o nelle primissime fasi di accrescimento. In questi casi i fabbisogni sono notevolmente aumentati ed è doveroso aumentare le razioni giornaliere. Il contrario va fatto per gli animali anziani che necessitano di apporti calorici diminuiti. Esiste una vasta scelta di cibi bilanciati per il cucciolo, l’adulto e l’anziano, umidi (più appetibili e costosi) o secchi (ideali anche per tener puliti i denti), di svariate marche e gusti, studiati per ogni stadio fisiologico o patologico dell’animale.
Per essere sicuri della loro qualità è consigliabile acquistare tali alimenti solo in negozi specializzati. La dieta casalinga, invece, deve essere sempre costituita da carboidrati (pane secco, ottimo anche per evitare la formazione di tartaro, cereali, pasta e riso ben cotti) e proteine (carne, che è la base dell’alimentazione, pesce, alternativa estiva alla carne, ottimo soprattutto per i cuccioli, uova e formaggi magri, una o due volte la settimana), da verdure cotte e frutta se è gradita. È buona norma variare spesso per evitare carenze e abitudini difficili da sradicare soprattutto nei gattini.
Alle diete casalinghe è sempre giusto aggiungere integratori di aminoacidi, vitamine e sali minerali per ovviare alle carenze e agli squilibri che inevitabilmente vengono a determinarsi. Per regolarsi sulla quantità di cibo da somministrare ad un cane (nel gatto l’alimento va lasciato ad libitum) si può osservare lo stato della ciotola alla fine di un pasto: se residuano minime quantità di cibo la dose è sufficiente (se la ciotola è lucida è insufficiente, se avanza cibo abbiamo, invece, sovrastimato il fabbisogno del nostro beniamino). Alla fine di un pasto la ciotola va pulita e riposta anche se avanza cibo per evitare che il cane mangi per noia o che l’alimento si inquini, nonché per educare l’animale a ritmi precisi e all’obbedienza del padrone.
Il cibo va proposto alternativamente da tutti i membri della famiglia, in modo che l’animale riconosca in tutti il padrone, mentre deve imparare a non accettare cibo dagli estranei. Nel caso si voglia cambiare cibo, sia nel cane che nel gatto, dobbiamo operare la variazione gradualmente introducendo porzioni sempre crescenti del nuovo cibo, mescolato a dosi decrescenti di quello vecchio fino a compiere il cambio completo in una settimana.
In entrambe le specie vanno sicuramente evitati gli avanzi, i cibi fritti, speziati, o troppo conditi, le ossa di pollo, coniglio o maiale, dolci, pane fresco, formaggi fermentati, piselli, fagioli e patate perché fermentano eccessivamente, cipolle, cavoli ed omogeneizzati perché contengono una sostanza (disolfuro di n-propile) che distrugge i globuli rossi inducendo anemia ed infine va assolutamente vietata la cioccolata che per il cane è un vero e proprio veleno.
Infine, l’acqua, in abbondanza e fresca, non deve mai mancare, soprattutto se decidiamo per il cibo commerciale secco. Nel prossimo appuntamento parleremo in modo più approfondito del gatto che con le sue particolari esigenze alimentari ci ricorda ancora una volta che è una specie a sé stante, completamente diversa dal cane e più vicina agli animali selvatici che a quelli addomesticati.
(A cura della dott.ssa Letizia D'Avino – Centro medico veterinario "Zoe", via Aldo Moro 75, Somma Vesuviana, Napoli)