La nuova religione materialistica

Il benessere consumistico, sostituendo in Italia disordinatamente la sopravvivenza povera del dopoguerra, ci ha condotto sì in una situazione materialmente migliore, ma di involgarimento culturale, di diffuso e confuso egoismo, di solitudini ostili e abbandonate; di degradazione umana, a cui non pongono rimedio lunghi, circolari e inutili discorsi sulla «questione morale». Questo materialismo pratico mostra i caratteri di una nuova religione, caratterizzata dalla rassegnazione a vivere esclusivamente all’interno di un orizzonte di animalità e mortalità, e da un atto fideistico di adesione al denaro, al piacere, al successo, e a tutto ciò che essi portano con sé: si crede, in tal modo, in una infinità di cose, che chiudono l’orizzonte umano privandolo della possibilità di trascendere, di essere liberi al di sopra delle cose.
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