La nostra mano per sollevare il Nepal ferito

Terremoto da brivido nella valle di Kathmandu. Migliaia di morti e feriti. Danneggiati monumenti di inestimabile valore. La corsa alla solidarietà
Nepal devastato dal terremoto
Sarà che esattamente un anno fa ero a Kathmandu in un albergo che è in parte crollato. Sarà che abbiamo ancora negli occhi e nel cuore la tragedia del Mar Mediterraneo. Sarà che ogni volta che trema la terra si risvegliano in noi le più ancestrali paure. Fatto sta che il terribile terremoto della valle di Kathmandu non poteva lasciarmi indifferente.  Come non può lasciare indifferente chiunque abbia a cuore "l'altro".

 

Immagino le più che precarie case della capitale nepalese collassate, i templi e gli edifici in stile newari implosi, le torri secolari che giacciono al suolo. Immagino l'ospedale centrale, che avevo visitato, invaso da migliaia di persone in un caos ancora maggiore di quello normale. E nel contempo c'è da giurare sulla straordinaria solidarietà della gente nepalese, povera, afflitta da croniche penuria, in un ambiente naturale ostile, eppure sempre pronta a tendere la mano verso chi è nel bisogno.

 

Le agenzie di stampa battono notizie sempre più inquietanti.  A noi tendere le mani, a nostra volta. Per pregare e per aiutare. La Caritas Italiana ha già aperto un conto. I contributi possono essere inviati tramite C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: “Asia/terremoto Nepal”.

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