La nostra esperienza sensoriale nel mondo
Proviamo a stilare una classifica dell’importanza che individualmente attribuiamo ai cinque sensi. Dietro ciascuno di essi c’è la sequenza dei personali atti conoscitivi senza i quali il mondo circostante è inesistente. Ne abbiamo una breve esperienza ogniqualvolta siamo raffreddati e l’olfatto e il gusto sono alterati o inesistenti. Non riconosciamo ciò che mangiamo né ne avvertiamo l’odore. La vita stessa sembra sciapa in quei giorni.
Ciascuno ha il suo personale modo di esperire la realtà, eppure essa non si affida solo ai sensi. Questi, attraverso i loro recettori, captano informazioni che verranno poi elaborate dai centri cerebrali predisposti ed integrate da altre fonti di informazioni, come l’esperienza pregressa e le aspettative. Non tutta l’informazione in ingresso viene elaborata, esiste un naturale processo di selezione percettiva per cui passano i dati che hanno rilevanza con la situazione della persona.
Questo vuol dire ad esempio che un appassionato di cucina avvertirà un gusto e degli odori più intensi e variamente connotati rispetto a chi fa del cibo una prassi nutrizionale, che se si sta ammirando qualcosa di molto bello si perde facilmente la dimensione del tempo e dello spazio fino a dimenticare un appuntamento, oppure che nonostante si stia facendo qualcosa di estremamente piacevole se si avvista un pericolo, questa informazione diventa predominante sulle altre e la persona può mettersi in salvo. Inoltre quando si odono improvvisamente dei forti rumori, ci si protegge istintivamente portando le mani alle orecchie o mettendo una mano in una pentola d’acqua se questa è bollente la si ritrae istintivamente in fretta.
I sensi sono infatti collegati al nostro sistema d’allarme. Attraverso l’olfatto ed il gusto anticamente si rilevava la genuinità di un cibo e si potevano evitare pericolose intossicazioni. La vista e il tatto rilevavano altre importanti informazioni attraverso l’osservazione di eventuali mutazioni di colore e di consistenza.
Questi esempi ci dicono che i sensi, oltre a permetterci di conoscere ed esperire il mondo, sono anche una importantissima fonte di informazioni sulla prevenzione del pericolo.
È ancora così?
La psicologia applicata ci dice che il nostro cervello è facilmente ingannabile. Un “inganno” approfitta del noto motto “anche l’occhio vuole la sua parte”, col quale si suggerisce che l’aspetto con cui si presenta un cibo ci può far percepire quel cibo più o meno buono, abbondante o accattivante. È una strategia che viene sovente utilizzata nelle diete, ma anche nel marketing. Esistono altre fonti di “inganno” che minacciano i nostri sensi e la loro funzionalità. Ad esempio per quello che riguarda il cibo, l’introduzione di esaltatori del gusto rende irriconoscibile la composizione e ci si può regolare sulla sua validità solo in base alla predefinita data di scadenza. Anche l’odore del prodotto iniziale viene alterato.
Va considerato che l’odierna sovraesposizione a stimoli visivi ed uditivi toglie spazio agli altri sensi, che vengono utilizzati sempre di meno. Il tatto è importantissimo per il benessere e per lo sviluppo di funzioni sensoriali, cognitive, neurologiche e psichiche della persona. Esso è l’unico senso che si estende su tutta la superficie del corpo. È una fonte di piacere, di rassicurazione e una espressione di vicinanza. Bambini che fanno poche esperienze di contatto rischiano più facilmente di altri di sviluppare difficoltà nella percezione del proprio corpo e dunque del proprio sé. In un noto esperimento degli anni ’50 dello psicologo austriaco Renè Spitz, bambini nutriti solo artificialmente si lasciavano morire.
L’esperienza sensoriale è insieme sia fisica che psichica. I sensi giocano un ruolo importante sia nella scoperta di sé e del mondo sia nella protezione, sia nel dare gusto alla vita ed infine anche nello sviluppo di molte funzioni psicocorporee. Partecipare a delle giornate di riscoperta dei sensi, coltivare aromi, maneggiare i prodotti, dedicare tempo alla cura del proprio corpo, regalare abbracci, sono tanto importanti quanto leggere un libro o vedere un film o ascoltare una canzone. Circondarsi di esperienze sensoriali in maniera sistematica permette a tutti i nostri sensi di rimanere allenati ed avrà ricadute positive anche sul nostro benessere.