La necessità di un cinema per la famiglia

Si è conclusa la quinta edizione del Fiuggi Family Festival con il trionfo della pellicola francese “La fille du puisatier”
La fille du puisatier di Daniel Auteil

A Fiuggi si è celebrato il cinema e la famiglia. Unico nel panorama dei festival, il Fiuggi Family Festival trova in questa sua quinta edizione, svoltasi dal 25 al 29 luglio, la conferma che un cinema per la famiglia esiste ed è necessario, perché è nella vita di famiglia che si pongono le premesse per una crescita armoniosa di ogni essere umano: cinema come cultura della famiglia, quindi, sulla famiglia, per la famiglia. E le numerose famiglie presenti al Festival sono state la conferma più convincente della necessità di un cinema che sappia affrontare temi sulle relazioni familiari e sui rapporti famiglia-società.

 

Fu l’intuizione geniale della famiglia Astrei, cinque anni fa, che portò alla nascita del festival, e che oggi continua il suo cammino con la collaborazione del Forum delle associazioni familiari, quest’anno per la prima volta in giuria. Una giuria qualificatissima, presieduta dal regista Fernando Muraca, con il regista Stefano Alleva e l’attrice Ewa Spadlo, Carlo Micciché di Mediaset, don Gianluca Bernardini, direttore della rivista “Sale di Comunità”, Francesco e Gabriella Belletti del Forum delle associazioni familiari, Maria e Raimondo Scotto del movimento Famiglie Nuove e Kristian Gianfreda e Francesca Febei della Comunità papa Giovanni XXIII.

 

L’accurata e attenta selezione da parte della direzione artistica dei film in concorso sta ancora una volta a testimoniare che solo nel cinema italiano c’è reticenza sul tema della famiglia: molte nazioni, infatti, in primo luogo Usa e Francia, osano avventurarsi nelle tematiche familiari senza complessi e indipendentemente dalle visioni ideologiche o religiose.

 

A Fiuggi si sono potute apprezzare infatti pellicole artisticamente valide, proveniente da ambienti lontani da una visione religiosa della vita, pregne di sensibilità per i grandi temi della famiglia. A cominciare dal film francese che ha trionfato, conquistando la platea delle famiglie e quella dei critici: “La fille du puisatier” di Daniel Auteuil, per la prima volta regista, oltre che protagonista di questo film di grande bellezza, dove la perfetta armonia tra sceneggiatura, fotografia, musica e ambientazione e un cast eccezionale di attori ne fanno un’opera che resterà nella storia del cinema: senza alcuna caduta di stile viene tratteggiato lo svolgersi della vita nel suo perenne farsi e disfarsi, attraverso le vicende di uomini e donne sospesi e rilanciati sul tema del rapporto uomo-storia, con un’attenzione particolare alla descrizione dei rapporti interpersonali.

 

Lo ha espresso con chiarezza il presidente della giuria, nella serata conclusiva, spiegando a tutti le motivazioni che hanno portato a scegliere come vincitore questo film splendidamente interpretato da Daniel Auteuil e dalla giovane Astrid Bergers-Frisbey, e precisando che «il film racconta con un notevole equilibrio tra poesia, ironia, intensità come, nonostante difficoltà e debolezze di ciascuno, sia possibile volersi bene con sincerità, e come l’amore per la vita vinca anche sulle difficoltà della guerra, delle distanze economiche, dei pregiudizi sociali».

 

Anche le due opere che hanno ricevuto la menzione speciale, “October baby” di Andrei e John Erwin, produzione Usa, e la coproduzione Australia-Cina “33 postcards” di Pauline Chan, hanno sorpreso e catturato per l’audacia interpretativa di giovanissimi attori, per il coraggio della denuncia e per l’incisiva rappresentazione di quell’aspirazione profonda dell’uomo a una vera felicità, che mai si può raggiungere a basso costo.

 

Ma non possiamo dimenticare il film messicano “Ella Y el candidato” di Roberto Girault che affronta il complesso rapporto tra politica e famiglia, facendo intravedere dietro la corruzione dell’uomo politico il più delle volte una moglie compiacente, e “Kauwboy” di Boudewijn Koole, Paesi Bassi, uno straordinario ritratto di un bambino che ha da poco perso la madre alle prese con un padre chiuso nel suo dolore e incapace di essergli accanto.

 

Ci addolora solo il pensiero che molte di queste straordinarie pellicole non troveranno facilmente da noi un distributore. A meno che il Forum delle associazioni familiari unitamente al ministero per i Beni e le attività culturali, presenti nell’interessante tavola rotonda sul tema “Cinema e famiglia tra cultura e marcato”, non sappiano farsi carico di questa promozione attraverso una opportuna sensibilizzazione di qualificate e sensibili case italiane di distribuzione. Gliene saremmo tutti infinitamente grati.

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