La musica nella pittura

A Palazzo Rospigliosi di Zagarolo (Roma) le opere della veneziana Rosetta Acerbi.
acerbi san sebastiano

La luce soffice della tradizione pittorica veneta. Il lirismo di un colore morbido, come batuffoli di cotone. Il senso misterioso delle cose e delle persone. Sono alcuni degli elementi che la pittrice veneziana, moglie del grande musicista Goffredo Petrassi, espone nelle sue tele dal 6 marzo all’8 maggio al Palazzo Rospigliosi di Zagarolo, preso Roma.

 

Squisitamente femminile nel tono e nella sensibilità, Rosetta, reduce da mostre prestigiose internazionali fin dagli anni Cinquanta, compie con noi un suo “viaggio misterioso”, come recita il sottotitolo della rassegna. Spiritualmente profonda, riscopre il Perdono con un vecchio ebreo dagli occhi socchiusi dentro uno spazio nebbioso; dice la morte in un san Sebastiano che si abbandona al trapasso in pedi, tra il bianco pallido del fondo ed una rosa che galleggia nella tela. Sorride all’infanzia nel Fanciullo e i melograni (2008) e rivive la Notte con un volto di ragazza colta a sbalzi di pennello iridescenti.

 

Le sue creature nascono nello spazio, anzi ne escono per un attimo e poi rientrano in qualcosa di indefinito e infinito nello stesso tempo. Mai le tinte sono aguzze, sempre sembrano sciogliersi in steli, come in certi quadri di De Pisis, come ne Il tremendo (1995). Naturale che questi filamenti pittorici si trasformino poi in Fiori. Rosetta arriva a descrivere il Crepuscolo (1999) addirittura con alcuni fiori sciolti in un cielo che non è azzurro ma fatto dalle tinte che trascolorano, diventando un fondo neutro avvolgente, come avesse succhiato la luce.

 

Dal sapore musicale. Non per nulla compone nel 1989 un Lentarello di Boccherini, che è una tela musicale dove i petali e gli steli si dilungano e si schiudono come in un tempo lento di una musica rococò piena di grazia e di poesia.

 

La poesia colorata della Acerbi è questa: misero e musica, natura e anime. Tutto dipinto con pennello delicato e palpitante. Dà una grande pace sostare con queste tele. Non si può passar oltre in fretta. Ci fanno stare bene.

 

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons