La musica di Bach e la danza De Keersmaeker

Proposte teatrali di inizio giugno 2018

La musica di Bach e la danza De Keersmaeker

Le Suite per Violoncello solo di Johann Sebastian Bach sono considerate una pietra miliare nella storia della musica occidentale. Gli elementi intellettuali e di costruzione musicale, la vitalità ritmica e la complessità melodica di queste Suite mantengono ancora oggi una sorprendente attualità. Il rapporto con la musica di Bach è già presente in altre creazioni di Anne Teresa De Keersmaeker (Partita 2 del 2013, Zeitung del 2008, Toccata del 1993) che continua a lavorare su una scrittura coreografica che possa catturare l’essenza del linguaggio musicale del grande compositore tedesco. In questa nuova pro­duzione la partitura di Bach, eseguita dal vivo dal violoncellista francese Jean-Guihen Queyras, viene indagata in tutte le sue dimensioni, sfidata e messa in prospettiva attraverso una coreografia per tre danzatori e due danzatrici, di cui una è la stessa De Keersmaeker, in un affascinante connubio tra musica e danza. “Mitten wir im Leben sind/Bach6cellosuiten”, coreografia Anne Teresa De Keersmaeker, interpreti Boštjan Antončič, Anne Teresa De Keersmaeker, Marie Goudot, Julien Monty, Michaël Pomero, disegno luci Luc Schaltin, costumi An D’Huys. Produzione Rosas. Co-realizzato da Fondazione Fabbrica Europa, Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Fondazione Teatro della Toscana. A Firenze, Teatro della Pergola, il 2 e 3/6.

 A Genova il teatro contemporaneo

La 23° Rassegna di Drammaturgia Contemporanea, che esplora le ultime tendenze in campo di scrittura per il palcoscenico, si compone di cinque spettacoli firmati da talenti provenienti da tutto il mondo e in scena per la prima volta in Italia. Si spazia dal teatro anglosassone al Nord-Est italiano, dalla Romania all’Argentina, con testi di Stuart Slade, Elise Wilk, Rafael Spregelburd (nell’adattamento di Manuela Cherubini), Vitaliano Trevisan e Henry Naylor. Ancora fino al 2 giugno BU21, dell’inglese Stuart Slade. Sei giovani sopravvissuti ad un attacco terroristico nel cuore di Londra, si ritrovano in un gruppo di supporto per raccontare e provare a rielaborare quanto accaduto quel giorno che ha cambiato la loro vita per sempre. Gli attori interagiscono col pubblico provocandolo e mescolando i ricordi di quel terrore e di quella violenza brutale, con momenti di beffarda ironia, talvolta estremamente brillanti. “BU21”, di Stuart Slade regia Alberto Giusta, traduzione Natalia Di Giammarco, con Daniela Duchi, Mario Cangiano, Fabrizio Costella, Valentina Favella, Silvia Napoletano, Francesco Patané, diretti da Alberto Giusta. A Genova, Piccola Core, fino al 2/6.

Voci di Plaza de Mayo

Due donne – una madre di Plaza de Mayo e una figlia, sequestrata, torturata e infine uccisa in uno dei terribili “voli della morte”, una figlia “desaparecida” che in condizioni terribili e disumane diventerà a sua volta madre – raccontano, senza mezzi termini ciò che le separa e le unisce nonostante tutto. L’amore e la visione della morte. Due sguardi di donna sui fatti terrificanti che ha connotato il tempo della dittatura argentina (1976-1983), la scomparsa dei propri figli, i sequestri, le torture, con i lanci dagli aerei militari nel fondo dell’oceano. Nella sua trama la parola intreccia i suoni di un bandoneón e di una chitarra in pagine che evocano i luoghi e il colore di quel racconto. “Madres. Racconti da Plaza de Mayo”, testo originale e regia Monica Luccisano, interprete Olivia Manescalchi, chitarra Miguel Angel Acosta, bandoneón Davide Pecetto, luci Alberto Giolitti. A Torino, Teatro Baretti il 30 e 31/5.

A Palermo il corpo è suono

Proseguono le repliche di In-Side-Out con la coreografia e idea di movimento di Giovanna Velardi e su musiche e suoni di Mario Bajardi, un percorso percettivo e sensoriale dedicato al suono del corpo, riservato a 30 persone per ogni spettacolo. Bajardi e Velardi puntano a mettere in comunione le vibrazioni del suono e della danza. Pubblico e danzatori si muovono negli spazi del Teatro, esplorando insieme suoni, vibrazioni e percezioni. Il corpo è suono. Percepire il suono interno ci mette in contatto con le vibrazioni e le onde sonore del corpo che si proiettano all’esterno, trasformate, riplasmate e attive, per poi raggiungere di nuovo il corpo. Lo spazio con cui il corpo si incontra e scontra, accelerando e decelerando, tendendosi e rilassandosi, dà vita a frequenze e intensità, come accade nel suono e nella musica. In-Side-Out“ Corpo di ballo del Teatro Massimo, Sala Pompeiana e Sala degli Stemmi. A Palermo, Teatro Massimo, fino al 16/6.

 

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